Verona
GIOVANI E INCIDENTI: UNA CLASSE CONSAPEVOLE
Non ci sono molte cose nel corso della vita che hanno la tragica capacità di colpirci violentemente e inaspettatamente nei nostri più profondi sentimenti verso un’altra persona: una di esse è certamente costituita dall’incidente stradale con esito mortale.
Un’imprevedibile e perciò inattesa detonazione che ci sbatte contro un muro che sino a poco prima era retto da consuetudini e certezze ma che improvvisamente si briciola lasciandoci soli e attoniti di fronte alla morte, alla perdita di un figlio, di una moglie, di una compagna che sedeva assieme a noi in classe, com’è accaduto a questi studenti.
“Poco più di tre mesi fa, la notte tra il 18 e il 19 di marzo 2016, Costanza veniva trasportata d’urgenza in ospedale dopo un grave incidente. La macchina che la stava riportando a casa dopo una festa è uscita di strada mentre lei dormiva e da quel momento gli occhi di Costanza, azzurri come il cielo che ci è crollato addosso la mattina dopo, non si sono riaperti più. Dopo dieci giorni passati in ospedale ci ha lasciati per sempre, il 29 marzo. Morire a 17 anni riempie chi rimane in vita di rabbia e dolore, eppure Costanza è stata in grado di lasciare a noi – compagni di classe, ma soprattutto amici - un ultimo, prezioso regalo. Essere giovani significa credere fermamente di poter cambiare in meglio la realtà che ci circonda: questo l’abbiamo capito grazie a lei. Ogni momento trascorso assieme assume ora un significato più profondo, e il bisogno impellente di trasmettere tutto ciò a chi è giovane come noi si fa sempre più forte. Ciò che in noi è maturato attraverso il dolore deve maturare negli altri attraverso la consapevolezza che tragedie come questa avvengono per davvero, e non devono lasciarci indifferenti: con la sua gioia e la sua allegria Costanza coltivava una vita piena, ricca di interessi, di momenti indimenticabili e di desideri, eppure tutto questo, in un attimo fatale, è stato spazzato via. Il suo ricordo, dolce e doloroso al tempo stesso, fa scaturire in noi la voglia di fare del nostro meglio per curare con amore e attenzione quel dono prezioso che è la nostra Vita, e di trasmettere questa nostra volontà agli altri.
La sicurezza stradale dipende da tutti noi, e più che da un insieme di regole e norme da seguire dev’essere garantita da una comune presa di coscienza, da una comune volontà e da un comune buon senso. C’è ancora molto da migliorare, ma Costanza andandosene così presto ha fatto in modo di lasciare a noi la sua speranza e la sua voglia di cambiare le cose, e faremo il possibile per non deluderla.”
Ognuno di noi, quali parti intrinseche della propria esistenza, conosce attimi di felicità alla nascita di un bimbo e sentimenti di profondo dolore nel momento della perdita di un affetto, ma nella natura stessa dell’uomo esiste la resilienza, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre (cfr.Wikipedia).
Siamo perciò certi che i compagni di Costanza, e non solo, sapranno seguirci in un percorso per comprendere quanto possa essere impegnativa la guida di un veicolo, ma anche come sia importante raccontare la loro esperienza attraverso il fatto tragico che hanno vissuto.
Anna Rapisarda
per la Classe 4 A dell’Educandato agli Angeli di Verona
Andrea Scamperle
Tutor di educazione alla sicurezza stradale
Stragi del Sabato sera: giovani liceali in cattedra. (ASAPS)