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Posta 28/02/2005

FEBBRAIO 2005

Da "il Centauro" n.93 di febbraio 2005
Lettera natalizia da un amico per ricordare
quelli che non ci sono più o soffrono

Molti bimbi chiedono con una lettera dei regali a Babbo Natale.
Ed io, riflettendo, scrivo una lettera ad un amico con cui condividevo molti punti di vista e giorni di lavoro dove non vi è un momento uguale. Sì, proprio così, ogni giorno è diverso per le persone che svolgono il nostro lavoro.
Ci sono dei momenti in cui vorresti avere un lavoro che ti offra la possibilità di aiutare il prossimo o fare qualsiasi cosa che faccia, per un attimo, dimenticare quanto la vita si fa dura con il passare degli anni. Ma poi vai dentro una stanza, ti cambi e indossi la divisa e da quel momento ti senti un paladino che cavalca il suo destriero con il dovere di far rispettare la legge e parti motivato da un profondo sentimento di farti ben volere dalla gente che ti osserva e di essere a loro disposizione con cortesia, tendendo la mano a chi ha bisogno.
Detto così potrebbe sembrare una buona favola, ma visto da chi vi è dentro è ben altro il rovescio della medaglia.
Sì purtroppo a volte accadono cose che non per nostra volontà ti portano a prendere decisioni affrettate e successivamente a pagare costi altissimi con problemi giudiziari e relative spese che non si tiene in conto di dover affrontare quando si indossa una divisa. Basta vedere i colleghi che sono costretti a scontare pene solo perché indossavano una divisa ed ora si trovano reclusi in un carcere come delinquenti comuni, mentre i veri delinquenti sono liberi di poter scorrazzare tranquillamente e parte ancora più spiacevole, alcuni hanno anche investito travolto e trascinato sull’asfalto persone che credono nella giustizia! Persone che come me quella mattina per dovere indossano una divisa e armati di amore proprio per la giustizia si fanno carico di adoperarsi al fine di mettere fine a cause di ingiustizia e delinquenza. Sì adesso due persone a me care perché conosciute personalmente non potranno più indossare la divisa che portavano con vivo senso di dovere ed attaccamento alla professionale da loro svolta, donando la vita per il prossimo. Mi rivolgo a Ivan Liggi, figlio di un collega con cui ho lavorato per 10 anni fianco a fianco e per cui sono disposto ad aiutarti anche se non riesco a venire a trovarti in quanto, nonostante sappia dove sei, non ho il coraggio di pensare al luogo che ti detiene in quanto non è il posto per le persone che vi finiscono per una situazione di sfortuna non perché volessero fare del male. Voglio che tu sappia che sei sempre presente nel mio pensiero. E prima di riporre la mia penna rivolgo un abbraccio e un pensiero a te, Stefano Biondi, vero esempio di attaccamento al senso del dovere, quel dovere che ti ha portato via la vita e portato via alla tua famiglia, alla Polizia Stradale che tuttora continua a versare lacrime, come i colleghi di lavoro di Modena Nord dove hai lasciato un vuoto enorme. Sì Stefano, ci manchi veramente tanto come manchi alla tua famiglia ma non ti preoccupare, non finirai nel dimenticatoio, nostro piccolo grande eroe. Per finire un saluto e un bacio a tutte le famiglie che come quelle di Stefano o Ivan dovranno passare le Feste senza un componente della loro famiglia o compagno o marito che sia. Possa essere di conforto sapere che le parole che ho scritto vengono dal profondo del cuore di chi, come loro, porta la divisa con onore per aiutare il prossimo. Un grazie particolarmente sentito all’ASAPS per quello che fa e per come si prodiga per noi operatori e per la sicurezza sulle strade.

Alessandro Cincini
Cesena.

 

Bellano.
Iniziativa della Polizia Stradale e della Pro Loco.
Un albero di natale speciale, tempestato di catadiottri (recuperati dai gaurd-rail incidentati) emerge dal lago

Anche quest‚anno dopo la bella esperienza del 2003, (Il nostro Comandante che consegnava dei regali ad un bambino di Lecco, dopo che una pattuglia di un’altra regione aveva trovato il suo bigliettino a Babbo Natale all’interno di un palloncino?) la Polizia Stradale di Bellano, unitamente alla locale Pro Loco, hanno voluto regalare ai cittadini Bellanesi il simbolo classico della festività “L’albero di Natale” posizionando la scultura nel lago in modo da essere visibile dalla strada.
Come potete vedere dalla foto, si tratta di una struttura metallica tempestata di catadiottri (recuperati da guard-rail incidentati) che riflettono la luce di un faro installato sulla riva del lago, con alla base un messaggio augurale in prospettiva futura per gli automobilisti in transito e non, sperando che sulla striscia d‚asfalto possa essere Natale tutto l’anno.
Sembra che la cosa sia piaciuta agli abitanti del luogo, tanto che i giornali locali, hanno dato risalto alla vicenda.
Anche la Chiesa nella persona del Parroco di Lezzeno, (una frazione di Bellano) ha elogiato il lavoro svolto, augurandosi che l’iniziativa intrapresa, possa ripetersi anche negli anni a venire.

Il Referente A.S.A.P.S.
Sottosezione Polstrada Bellano (LC)
Ass.Capo Claudio ESPOSITO.

 


Lunedì, 28 Febbraio 2005
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