Caro
Direttore,
sono un Ass. C. in servizio al Distaccamento Polizia Stradale di
Terracina (LT), nonché socio A.S.A.P.S.
Scrivo per esprimere il rammarico personale e quello di molti colleghi
in merito a quanto accaduto in data 5 ottobre scorso.
A volte leggo in alcuni notiziari A.S.A.P.S., alla rubrica “La
Posta”, di colleghi che hanno perso la vita, molti nel corso
dell’espletamento del loro servizio.
Stessa tragica e inesorabile sorte è toccata al collega Mario
Palombi, 50 anni, in forza presso il Distaccamento della Polstrada
di Aprilia (LT). Al km 31,800 della SS 148, il collega durante un
servizio con apparecchiatura telelaser, è stato vittima di
un incidente stradale, (29° nella triste graduatoria dal 1994
ad oggi), così come tanti lo sono stati in analoghi servizi,
ha pagato con la propria vita. Noi agenti continuiamo ad espletare
dei servizi considerati ad elevato rischio: “Agenti simili
a birilli, travolti ai posti di blocco”, titolano i giornali,
senza che nessuno dall’alto si accorga di quanto sia pericoloso
quel “gioco”.
A questo punto chiedo, quanti colleghi ancora dovranno “pagare”
con la propria vita prima che qualcuno si renderà conto che
“giocare” a fare “i birilli” è rischioso?
Spero con il mio appello, che in un prossimo futuro qualcosa venga
fatto in merito.
La vita umana è sacra, unica e irripetibile.
Non vogliamo più vedere vedove e figli orfani dei genitori
deceduti sulle strade italiane, mentre stavano espletando il proprio
dovere.
I servizi di rilevamento della velocità e i posti di blocco,
vanno espletati in assoluta sicurezza, mettendo fine a questi spiacevoli
episodi.
Un caloroso Saluto.
Ass.
C. Luigi Ciano
Polstrada Terracina
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