Egregio
Direttore, chiedo cortesemente spazio per potermi rendere utile riguardo
alla prima delle cause di decesso tra i giovani: gli incidenti
stradali! Purtroppo l’automobilista non riesce a rendersi conto
di quanto sia deleterio abbinare la forte velocità con un comportamento
di guida imprudente.
La realtà è impressionante e ritengo che i mass media non
diano la giusta importanza ad un fenomeno che oggi, anno 2004, è
inaccettabile e quindi assurdo,ossia permettere che una persona
possa morire in un incidente stradale! La mia personale esperienza mi
porta alla convinzione che la maggior parte dei patentati non riesce a
rendersi conto della pericolosità delle alte velocita’ che
in caso d’urti dovuti a qualsiasi motivo (anche fortuito) producono
effetti devastanti e questo nonostante si creda che le moderne
auto riescano a proteggerci! Se da una parte e’ vero che la moderna
tecnologia ci aiuta con auto sempre pìù prestazionali e
con dispositivi utili alla sicurezza attiva (ossia cercare di evitare
l’incidente); dall’altra non dobbiamo mai dimenticare le più
elementari leggi della fisica: oltre una certa soglia non c’è
mezzo sicuro che tenga, ad alte velocità la scocca assorbe l’urto
in parte, ed il resto dell’energia d’impatto viene scaricata
fatalmente ed in modo violento sul corpo degli automobilisti che in
questo modo subiscono lesioni devastanti e letali.
Il mio messaggio vuole essere il più chiaro possibile: auspicherei
che una persona alla guida di un mezzo riscopra più il piacere
di guidare in maniera attenta e circondata dal comfort, piuttosto
che cercare le prestazioni pure e semplici e di conseguenza l’alta
velocità!
Dobbiamo abbandonare il concetto di fretta alla guida di un’auto,
tenere adeguate distanze di sicurezza dal veicolo che ci precede
senza starne ad un’incollatura (altro errore frequente).
In buona sintesi una forte riduzione di morti e feriti sulle strade sarebbe
un segnale di civiltà e progresso; in questo processo debbono fare
la loro parte anche le autorità e gli Enti preposti
che
lamentano un cronico ritardo nell’adeguare le molte obsolete infrastrutture
ai volumi di traffico odierni.
Con cordialità e stima.
Gotti
Giovanni
Cremignane d’Iseo (bs)
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Gentile
Direttore,
apprezzo moltissimo la vostra campagna sulla sicurezza stradale e quella
in favore della chiusura anticipata delle discoteche. Mi permetto di risegnalarle
un altro buco nero, assurdo, della circolazione stradale nei giorni festivi
che, a mio avviso,aumenta inutilmente e pericolosamente i rischi per la
sicurezza di tutti i cittadini: la possibilità di circolazione
dei veicoli pesanti che trasportano DERRATE DEPERIBILI. Su questo punto
nel Decreto Ministeriale sono scritte veramente delle assurdità,ad
esempio al punto r) si parla di carni e pesci freschi, latticini freschi,
derivati del latte freschi, che sono tutte derrate alimentari deperibili in
regime di ATP, già comprese nel punto q), e lo stesso
dicasi del latte,escluso quello a lunga conservazione, di cui si parla
al punto m3) del Decreto. Ritornando al punto r) sarei veramente
curioso di conoscere in base a quale normativa, nazionale ed internazionale,sono
riconosciuti quali" prodotti deperibili ":frutta e ortaggi freschi,
fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero,
i sottoprodotti derivati dalla macellazione degli stessi, le sementi vive.
In realtà per il trasporto di queste merci non è previsto
alcun regime di trasporto a temperatura controllata, obbligatorio per
legge, e la "deperibilità" è legata, esclusivamente,
alla possibilità di circolare liberamente nei giorni in cui è
proibito,teoricamente. Che questa proibizione sia solo teorica si evidenzia
dalla lettura del punto a) relativo alla autorizzazione Prefettizia, francamente
non so, pur essendo un tecnico della materia, in base a quali conoscenze
tecnico-professionali specialistiche, i Prefetti stabiliscono "quali
siano i prodotti,diversi da quelli di cui al precedente punto r) che,
per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono
soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo
trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita",
e lo stesso dicasi per "i prodotti destinati all’alimentazione degli
animali" (non capisco, pur essendo Specialista anche in Alimentazione
degli Animali Domestici, l’urgenza di trasportare mangimi, fieno,
ecc. che non sono certamente deperibili). La verità è che
il decreto risponde solo a logiche di lobbies cui non importa nulla
che nei giorni festivi circolino milioni di auto, l’unica derrata alimentare
deperibile in regime di ATP che dovrebbe circolare nei giorni festivi
è il LATTE CRUDO, non trattato termicamente, in CISTERNA. Si tratterebbe
di un giusto ritorno al passato, quando nel 1987 da Veterinario di Confine
controllavo, nei giorni festivi, le cisterne FERROVIARIE che trasportavano
il LATTE PASTORIZZATO destinato alla Parmalat, che non poteva essere trasportato
su gomma per il Decreto Ministeriale allora vigente. Credo che queste
considerazioni aiutino a far comprendere meglio l’importanza della conoscenza
della normativa sul trasporto degli alimenti, anche per i suoi riflessi
sulla sicurezza stradale, e la autorizzo a pubblicarle, se lo riterrà
opportuno,insieme agli articoli in attesa di pubblicazione su questa specifica
materia. In attesa di notizie gradisca cordiali saluti.
Dott. Rocco Panetta
Sala Consilina (SA)
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Vi
disturbo dai vostri numerosi impegni, solo per pochi minuti, il tempo
materiale di scrivere poche righe di ringraziamento. Mi chiamo Daniele
COSSEDDU e sono un operaio edile, e mi occupo prevalentemente di ristrutturazione
di vario genere di edifici ed abitazioni. Non vi nascondo che dopo anni
di duro sacrifici fatti da me e dalla mia famiglia, sono riuscito a comprarmi
un camion per il trasporto dei vari materiali, ancora oggi sono impegnato
al pagamento delle rate che mi hanno permesso l’acquisto dello stesso.
Il giorno 16 Febbraio 2004, come ogni mattina mi recavo al lavoro, per
la precisione in zona Eur in Roma dove ero impegnato alla ristrutturazione
di un appartamento in zona. Dopo aver parcheggiato con cura il mio mezzo,
in modo da non essere urtato da altri veicoli ed in perfetta sicurezza,
ben chiuso, mi portavo nell’appartamento per fare alcuni lavori.
Verso le 14.00 scendevo per prendere del materiale e delle attrezzature
sul mio camion e dopo averlo richiuso risalivo nell’appartamento.
Alle ore 15,30 ricevevo sul mio telefonino una telefonata da parte della
Polizia Stradale di Frosinone, ed il poliziotto al telefono mi chiedeva
se ero il proprietario di un camion descrivendone il tipo e la targa.
Alla mia risposta affermativa, il poliziotto mi riferiva che il camion
era nella loro caserma perché mi era stato rubato, e arrestato
il ladro. Inizialmente pensavo che fosse uno scherzo, ma immediatamente
mi affacciavo dalla finestra e notavo che il mio camion non c’era
più nel parcheggio dove lo avevo lasciato. Ringraziavo il Poliziotto
al telefono e subito dopo aver fatto la denuncia al Commissariato di zona,
con un mio amico meccanico sono partito verso Frosinone. Arrivato a Frosinone,
ho voluto conoscere le persone che avevano acciuffato il ladro con il
mio camion, solo per abbracciarli e ringraziarli di avermi salvato da
un sicuro periodo nero per me. Perché non ho la possibilità
di ricomprarmi un camion o un furgone nuovo. I poliziotti, Assistenti
Paolo Mazzocchi e Raoul Rao, sono stati gentilissimi con me, facendomi
mettere al mio agio, facendomi rendere conto che la Polizia Stradale non
è solo per rilevare incidenti stradali e fare le multe. Mi restituiscono
il camion e dopo averli abbracciati e lungo e qualche lacrima di gioia,
sono ripartito per casa, nel pieno della mia contentezza. Con questa mia
lettera voglio ringraziare pubblicamente questi due Poliziotti, che mi
hanno salvato, io so, i sacrifici che ho fatto per comprarmi il camion
e solo il pensiero che era diretto in Campania e non avrei più
avuto modo di ritrovarlo mi fa rabbrividire, credo che questi ragazzi
meritino un premio per quello che sono riusciti a fare. Io e la mia famiglia
ringraziamo Voi tutti.
GRAZIE.
Daniele
Cosseddu
Roma
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