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A
quattro giorni oramai dallo spaventoso nubifragio che ha colpito
e sconvolto in particolar modo il territorio di Palagiano e Massafra,
fra i vari plausi, ringraziamenti e apprezzamenti in ordine ad impegno,
generosità, abnegazione, altissimo senso del dovere che sono
stati elargiti a tanti che pure lo hanno meritato, spiace non aver
trovato nelle cronache cittadine il giusto riscontro dello straordinario
impegno che, in quelle prime difficilissime ore di emergenza, la
Polizia Stradale di Taranto ha assicurato. Non si vuole rivendicare
nulla di più di quanto sia stato fatto, ma ritengo sia doveroso
sottolineare lo straordinario impegno di uomini che, andando al
di là dei propri compiti istituzionali, hanno messo a repentaglio
la propria vita per salvare tanta gente in difficoltà.
Proprio la circostanza di esplicare la propria attività sulla
strada, pattugliando le maggiori vie di comunicazione della provincia,
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ha consentito alla Polizia Stradale attraverso le proprie pattuglie in
zona di avere immediata contezza circa le preoccupanti proporzioni che
il fenomeno andava assumendo, allertando gli organismi provinciali istituzionalmente
preposti e raggiungendo le località più colpite nell’immediatezza
con mezzi anfibi sui quali hanno preso posto personale della Polizia Stradale
e del Reparto Mobile di Taranto e pattuglie appartenenti alla Sottosezione
Polizia Stradale di Palagiano ed al Distaccamento Polizia Stradale di
Manduria. Tale sollecito intervento, attraverso una prima puntuale attività
di monitoraggio del territorio, ha consentito altresì di poter
coordinare tutta la macchina dei soccorsi, indicando quali strade fossero
percorribili e gestendo direttamente le prime operazioni di sgombero della
sede stradale attraverso ruspe e mezzi pesanti fatti intervenire, dietro
apposita scorta a mezzo pattuglie di questo Ufficio.
E solo la circostanza di essere lì nell’immediatezza ha consentito
il salvataggio di decine e decine di persone, spesse volte letteralmente
strappate alla furia delle acque che avevano oramai raggiunto molti automobilisti
rimasti sorpresi dal nubifragio su strada. Sono decine gli episodi che
sono stati rappresentati a questo Comando in ordine alla messa in salvo
di persone, intere famiglie, bambini e anziani, successivamente ricoverati
per le cure del caso presso i vari presidi sanitari, fra cui in primo
luogo l’ospedale di Massafra.
Svariate altresì le operazioni di soccorso a favore di quanti,
già feriti, avevano necessità di raggiungere al più
presto un presidio sanitario, con conseguente scorta assicurata in mezzo
ad una situazione di viabilità praticamente impossibile, come nella
circostanza di un ferito per una sospetta frattura ad un piede bloccato
dolorante presso il Comune di Palagiano a bordo di un’ambulanza del 118
e consegnatoci dal Sindaco di quel paese Rocco RESSA, il quale, attraversando
un ponte pericolante oramai interdetto alla circolazione ha potuto raggiungere
il vicino ospedale di Massafra.
Un altro episodio, quello relativo al soccorso assicurato ad un pensionato
abitante nelle campagne di Massafra, e completamente isolato dalle acque,
raggiunto e scortato a bordo di un mezzo dell’Amministrazione presso il
vicino ospedale di Massafra.
Ma il riconoscimento più gratificante, quanti sono intervenuti
fra quella gente, gli uomini della Polizia lo hanno ricevuto sul campo
dalla gente comune che comunque si andava a soccorrere o a semplicemente
aiutare, cui veniva data una indicazione in ordine al migliore itinerario
da preferire per il sicuro raggiungimento di una località richiesta,
con il garbo e la compostezza mantenute anche in situazioni operative
oggettivamente difficilissime.
In quelle ore difficili dell’8 settembre scorso tutto è saltato.
Ne sanno qualcosa circa cinquanta passeggeri che saliti alle ore 09.00
sul treno proveniente da Crotone, che da Taranto doveva raggiungere Milano,
si sono trovati bloccati presso la stazione ferroviaria di Palagiano inzuppati
di acqua ed ivi fatti scendere. In quella stazione questi sventurati,
fra cui donne anziane e bambini in tenerissima età, sono rimasti
al freddo e senza alcun sussidio per lunghe ore, e solo l’intervento sul
posto di automezzi della Polizia Stradale che ha ivi scortato i mezzi
sostitutivi insistentemente richiesti, ha consentito che quella odissea
avesse termine.
Per tutti questi fatti, e per tanti altri che comunque vengono sottaciuti,
e per aver al meglio garantito la sicurezza e l’incolumità a tanti
malcapitati cittadini sulle strade della nostra provincia anche in questa
occasione difficilissima, mi sento di rivolgere il più sentito
ringraziamento agli uomini della Polizia Stradale dell’intera provincia
e del Reparto Mobile di Taranto, per aver scritto a caratteri d’oro una
pagina importante di abnegazione, alta professionalità e grande
solidarietà nella storia di questa provincia.
Taranto, 12 settembre 2003.
l
Dirigente la Sezione Polizia Stradale di Taranto
Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato
dr.ssa Maria Dolores Rucci
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Egregio
Dott. Giordano Biserni,
Condivido pienamente la Sua risposta al direttore di Quattroruote: il
rapporto tra utenti della strada e Polizia, tra controllati e controllori,
è sempre più freddo,tecnologico e meno umano proprio a causa
degli utenti stessi, tutti, che hanno contribuito a trasformare la strada
in una jungla.
La Polizia inserita in un sistema profondamente tollerante si è
ritrovata negli ultimi anni sempre piu’ impotente, sottodimensionata,stanca
di assorbire come una spugna le angherie,la maleducazione,l’arroganza
degli utenti senza una minima tutela nemmeno giudiziaria a seguito della
depenalizzazione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale,e umiliata,
vedendo andare in fumo il proprio lavoro da sentenze di giudici di pace
“azzeccagarbugli”.
Inconcepibili inoltre le frequenti richieste alla Polizia di chiudere
un occhio o di essere comprensibile o di essere elastica.
Non si tratta né di voler essere pignoli né automi ma di
svolgere correttamente una attività professionale.
Infine tutti dobbiamo cambiare abito mentale, ci dobbiamo vestire di cultura
del rispetto non solo tra persone ma soprattutto per regole atte a rendere
civile una società.
Siamo ancora lontani da tali concetti, in quanto primeggiano sulla strada
le “furbate” e gli esibizionismi alla faccia di controlli,purtroppo,
limitati.
Con Stima dal socio ASAPS.
Tiziano
Lugli
Castelfranco Emilia (MO)
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Sì,
è proprio vero.
Il piccolo e simpatico Giovanni, di appena un anno, vuole seguire
le orme del padre, Pasquale Maturo, nostro socio effettivo.
Pasquale, padre di una nutrita prole, è fiero di quest’ultimo
figlio, che gli ha dato una grande forza morale per andare avanti
e superare un periodo tragico e funesto che ha attraversato la sua
famiglia.
Il piccolo Giovanni ha le idee chiare, vuole far parte della nostra
grande famiglia della Specialità.
Noi dell’A.S.A.P.S. non possiamo far altro che augurargli ogni
bene e buone aspettative per il suo futuro.
Mario
Marciello
Referente Asaps
Sezione Polstrada Benevento
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