Sala
Consilina Grazie ragazzi per il vostro intervento generoso e professionale |
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Venerdì
5 settembre ’03 intorno alle ore 15,00 mio marito era colto da ischemia
cerebrale mentre percorreva l’autostrada Salerno-Reggio Calabria
in compagnia di mia figlia quindicenne. Marina
Alonzo |
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Pian
del Voglio |
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Spett.le
Redazione, Gaetano
Vittorio Vellone
Casanova di Carinola (Ce) |
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Pian
del Voglio (BO) |
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Mi
chiamo Giancarlo Mingozzi e vorrei poter, con la presente, esprimere particolare
gratitudine e un caloroso ringraziamento a “due veri angeli della
strada”. Giancarlo Mincozzi, Roma |
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“All’Amica Cinzia”. | |
Cinzia, Un Collega della Sottosezione Polstrada di Brugnato (SP) |
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Le
riflessioni di un appartenente alla Polizia Municipale. |
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Egr. Sig. Direttore, leggendo e rileggendo le modifiche al CdS, ho notato, che mentre si parla di “sicurezza sulle strade” con l’introduzione di norme più severe, non mi stupisco (anche perché è la verità), leggendo su il Venerdì di Repubblica che l’Italia è l’ultima per la sostituzione di pneumatici. (allego fotocopia trafiletto). Ho notato vetture vecchie con gomme nuove, ho notato vetture nuove (uscite dal concessionario) con gomme “vecchie”, non usurate, ma di attempata costruzione. Si obbligano i costruttori di gomma ad imprimere su ogni pneumatico l’anno di costruzione, ossia quell’ovale formato da quattro cifre, dove, le prime due indicano la settimana di realizzazione, le rimanenti, l’anno. Le Forze dell’Ordine controllano l’usura delle gomme, ma ad un pneumatico quasi integro, con sette o otto anni di vita ma in assenza delle caratteristiche di tenuta, carico, ecc… perché negli anni è diventato come il legno; rispetto ad un pneumatico nuovo, cosa possono contestare? Nulla. In Italia è permesso circolare con gomme aventi queste caratteristiche. Si, perché un vecchio pneumatico, soprattutto in presenza di umido o pioggia, trasforma un veicolo in frenata, in curva o in caso di variazione improvvisa di direzione in una scheggia impazzita. Si obbligano gli utenti della strada cinture di sicurezza anteriori e posteriori, ma molte vetture non sono munite di poggiatesta posteriori ed in caso di incidente possiamo immaginare cosa può succedere.Ma dimenticavo, giustamente non tutti viaggiamo sulle auto blu, su una Panda o una Punto l’assenza di poggiatesta è evidente, eccome. Luci accese durante la marcia diurna e notturna dei veicoli; richiama l’attenzione degli automobilisti. Bene. Perché, allora escludere da questa direttiva i veicoli iscritti nei registri Asi e storiche? Un veicolo “storico” non può innescare un incidente? Infine, scorazzando su internet, ho notato un titolo: (Da gennaio pipi”fosforescente” sulle strade). Perché quanto stabilito dal comma 4-ter. dell’art. 162 del CdS; dal 1° gennaio 2004 “è fatto divieto al conducente di scendere dal veicolo e circolare sulla strada senza avare indossato giubbotto o bretelle retroriflettente ad alta visibilità. Se dal veicolo scende un passeggero per posizionare il segnale di pericolo o far pipì, non avrà l’obbligo di indossare dispositivi retroriflettente? Intanto molti utenti della strada della zona, sono andati nel pallone, perché non dobbiamo dimenticare che tutti sanno o hanno la possibilità di leggere le nuove disposizioni concernenti la circolazione stradale, vuoi per il tempo, volontà e cultura. Anche se è vero che la legge non ammette ignoranza. Fortunatamente ci siete Voi (Forze dell’Ordine), così si rivolgeva allo scrivente un’anziana signora giorni addietro, siete degli ottimi “operatori di pace” su un campo sempre in guerra: quello stradale. In quel momento ho pensato al santo Vangelo, “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, ma durante l’espletamento del servizio di viabilità chi come me opera sulla strada a tutela degli automobilisti si sente molto spesso chiamare “FIGLIO DI PUTTANA”. Carlo
Cammarata - Referente Asaps |
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Terracina Interventi “sanitari” della Stradale |
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Scrivo
questa lettera per ringraziare, anche se con un poco di ritardo, l’Isp.
Sup. S.U.P.S. Giuliano Trillò e Assistente Capo Salvatore Agresti
per essersi interessati, in data 6 marzo 2003, al trasporto di nostro
figlio Roberto Antonio Paparello presso l’Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù, facendo in modo che il bambino giungesse in tempo. Quando
è stato meglio il nostro pensiero è andato anche a voi
che con molta professionalità ed umanità ci avete aiutati
ad arrivare in tempo nell’unico Ospedale in grado di curarlo. Vincenzo
Paparello e Sono
un medico di Roma, mi chiamo Fabrizio Doddi, volevo ringraziare sentitamente
gli Assistenti capo Marcos Chiumento e Luigi Ciano, i quali in occasione
di un soccorso da me richiesto sulla autostrada Roma Napoli, in data
03/05/03, alle ore 22 c/a, non solo sono arrivati tempestivamente, ma
hanno avuto un comportamento umano e professionale, nei miei confronti
veramente eccellente, tanto che ho finalmente provato quella sensazione
che ho sempre desiderato: di essere protetto e non inquisito dalla Polizia,
fatto che per un cittadino civile ed onesto dovrebbe essere la normalità.
Mi auguro che avvenga altrettanto per voi da parte delle persone come
me, tanto da collaborare a farvi lavorare più in pace e più
motivati. Dr. Fabrizio Doddi, Roma |
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Brancaleone Un soccorso provvidenziale |
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La mattina del 14 giugno c.a., assieme a tre amici appassionati dell’Aspromonte, ho effettuato una escursione finalizzata alla vista dei resti del castello di Capristello, situato su un picco roccioso in destra al torrente Altalia, nel territorio del comune di Brancaleone. L’escursione è iniziata da monte percorrendo, fra l’altro, un ripido e stretto spartiacque, ricco di rovi ed altra vegetazione spontanea che rende il transito molto difficoltoso. Terminata la vista, non si è potuto proseguire verso valle, come da programma, a causa di una frana che ha interrotto il più agevole sentiero che avremmo dovuto percorrere. Pertanto, non avendo alternative, si è deciso di rifare in salita lo stesso percorso andando incontro a difficoltà e pericoli molto maggiori che io ed il prof. Leonardo Carbone, di Reggio Calabria, arrivati a metà strada, e già stremati dalle precedenti fatiche, non siamo stati più in grado di affrontare. Si è quindi deciso che gli altri due componenti del gruppo si recassero in cima, nel sito dove avevamo posteggiato la macchina, per guidare i soccorritori e provvedere contemporaneamente a chiedere aiuto, telefonando al Distaccamento della Polizia Stradale di Brancaleone, il quale, con assoluta tempestività, si è immediatamente attivato. In brevissimo tempo è arrivato un elicottero che ci ha subito localizzati, ma non ha potuto atterrare nello scoscendimento nel quale ci trovavamo, mentre a monte giungevano due macchine della Polizia Stradale, un’autoambulanza dell’ASL di Locri ed un mezzo della Protezione Civile. Gli Ispettori Franco Tringali e Franco Seminara, coadiuvati da altri poliziotti, prestati i primi soccorsi, ci hanno portato in salvo. Racconto questa vicenda, che per voi è routine, per manifestare il piacere di aver constatato con quale prontezza, professionalità e, principalmente, umanità hanno agito gli Ispettori e gli Agenti della Polstrada di Brancaleone, ai quali va ancora una volta il nostro encomio ed il nostro ringraziamento. Ing.
Felice Medici |