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Posta 10/10/2003

OTTOBRE 2003

Sala Consilina
Grazie ragazzi per il vostro intervento generoso e professionale

Venerdì 5 settembre ’03 intorno alle ore 15,00 mio marito era colto da ischemia cerebrale mentre percorreva l’autostrada Salerno-Reggio Calabria in compagnia di mia figlia quindicenne.
La mia fede mi permette di affermare che il suo angelo custode ha fatto sì che riuscisse ad entrare nell’area di servizio di Sala Consilina ovest sebbene avesse perso l’uso della mano destra, la capacità di parlare e si trovasse in stato di confusione mentale. La stessa identica certezza di poter contare su uomini della Polstrada generosi e professionali mi permette oggi di ringraziare tutti voi per il tempestivo intervento di emergenza effettuato con elevato senso di professionalità operativa, grande umanità, competenza tecnica e solidarietà e in particolare modo la volante 92 di Sala Consilina che tranquillizzava mia figlia in evidente stato di shock con intelligenza e amore.
Grazie ragazzi.

Marina Alonzo
Giuliana Agati, Catania

Pian del Voglio
Il cric non funziona, la Stradale sì!.

Spett.le Redazione,
la presente per informarvi di alcuni fatti accaduti la sera del 18 agosto scorso, alle ore 22,45 circa, nell’Area di Servizio “Aglio Est” (A/1 Firenze-Bologna); fatti che coinvolgono positivamente gli agenti Giovanni Ricciardi e Pasquale Ciavarella (ovviamente iscritti Asaps, ndr) della Polizia Stradale di Pian del Voglio.
Ero in difficoltà con il mio veicolo per un problema tecnico (sostituzione pneumatico) e i suddetti agenti resisi conto di ciò mi hanno assistito e supportato nella risoluzione del problema, in quanto il cosiddetto “cric” in dotazione alla mia auto era difettoso. Grazie al loro spontaneo intervento ho potuto riprendere il mio viaggio in breve tempo. Spero che queste poche righe valorizzino sufficientemente l’operato di questi due agenti che hanno mostrato nei miei confronti cortesia, professionalità e un gran senso civico.
Ringraziando ulteriormente Voi e la Polizia Stradale l’occasione mi è gradita per porgervi cordiali saluti.

Gaetano Vittorio Vellone
Casanova di Carinola (Ce)

Pian del Voglio (BO)
Un grazie a “due veri angeli della strada”.

Mi chiamo Giancarlo Mingozzi e vorrei poter, con la presente, esprimere particolare gratitudine e un caloroso ringraziamento a “due veri angeli della strada”.
Il giorno 15 agosto u.s. mentre i stavo recando in vacanza con la mia consorte nel Nord Italia, ci siamo resi protagonisti di un evento amaro, ossia siamo rimasti coinvolti in un sinistro stradale nei pressi del km. 218 dell’Autosole. Mentre eravamo ancora sul luogo dell’incidente notavo i due poliziotti che prima d’ogni cosa si sinceravano delle condizioni fisiche mie e di mia moglie e, una volta appurata l’entità delle lesioni, procedevano con i rilievi dell’incidente. In quel frangente mi sono sentito particolarmente rassicurato e tranquillizzato dalla presenza del personale della Polizia Stradale; i due poliziotti mi hanno fatto provare una forte sensazione di sicurezza e protezione che da anni non nutrivo più nelle istituzioni.
Nel contesto, sono stato costretto ad abbandonare il mio veicolo perché trasportato all’ospedale di Bologna e dimenticavo di riferire agli agenti che a bordo del veicolo vi erano dei medicinali particolarmente costosi, e che gli stessi dovevano essere mantenuti in frigorifero causa la perdita della loro efficacia.
Nel recuperare gli effetti personali dentro la mia autovettura notavo l’assenza dei medicinali pensando che gli stessi fossero andati perduti nell’incidente.
Al rientro nella mia abitazione ho contattato la Polizia Stradale di Pian del Voglio per chiedere spiegazioni sulle procedure da seguire, ed il caso ha voluto che parlassi con uno dei due agenti che erano intervenuti sul posto e, ringraziandolo di persona per l’attività svolta, lo stesso mi riferiva, con mia grandissima sorpresa, che i medicinali erano custoditi presso l’officina che aveva prelevato il veicolo e che aveva dato disposizioni di custodia dentro un frigorifero, in modo tale da poter essere utilizzati dalla mia consorte. Appresa la felicissima notizia, ho ritenuto opportuno chiedere il suo nome e quello del suo collega perché un gesto così altruista e di cotanto senso del dovere, di generosità e grandezza d’animo sono doti che, al giorno d’oggi, non si trovano tanto facilmente negli uomini dello Stato.
Dopo tanta insistenza sono riuscito a farmi dare i loro nomi e gradi : Assistente Fabrizio Pinzaglia e Agente Scelto Marco Masina.
Mi fa particolarmente piacere riferire che l’Assistente Pinzaglia, di sua spontanea volontà, si è offerto di riconsegnarmi a domicilio i medicinali che sono rimasti in officina, facendomi risparmiare una notevole quantità di tempo e di denaro.
Ottimista che questa missiva possa aver reso giustizia alla grandezza e all’immensità dell’operato dei due poliziotti che non smetterò mai di ringraziare per tutto ciò che hanno fatto, presento i più cordiali e fervidi auguri di buon lavoro da parte mia e di mia moglie.

Giancarlo Mincozzi, Roma

“All’Amica Cinzia”.

Cinzia,
non pensavamo che il male potesse colpirci così profondamente, così vicino,
così vicino al cuore.
Vogliamo ricordarci di tutti quei piccoli frammenti dorati di vita che abbiamo trascorso insieme, costellati di nere salite ma soprattutto di immense e sconfinate pianure verdi.
Non potremo mai dimenticare i tuoi sorrisi e le tue parole scherzose che unite alla tua disponibilità verso gli altri ed alla affezione alla nostra missione, a cui ci chiama il nostro delicato lavoro, facevano di te quella “Amica” e Collega invidiata da tutti.
Nel pensiero è ancora vivo il tuo amore per gli animali, per i tuoi cani.
Anche la moto ti appassionava, da vera Stradalina, con quella passione per la Specialità che nasce con te e la cui conquista a volte è costata sacrificio e sofferenza.
Ancora vogliamo vederti nell’immaginario con quelle tue espressioni felici delle quali proprio non potremo fare a meno e che resteranno vive e fervide nei nostri ricordi per il futuro.
Cinzia, ora che sei tornata nella casa del Padre aiutaci e governaci quotidianamente a svolgere serenamente il nostro dovere, ad affrontare coraggiosamente i dolori della vita, come tu stessa ci hai insegnato in quest’ultima prova, e come “Angelo della Strada” proteggici con le tue bianche ali.
Ciao Cinzia!.

Un Collega della Sottosezione Polstrada di Brugnato (SP)

Le riflessioni di un appartenente
alla Polizia Municipale.

Egr. Sig. Direttore, leggendo e rileggendo le modifiche al CdS, ho notato, che mentre si parla di “sicurezza sulle strade” con l’introduzione di norme più severe, non mi stupisco (anche perché è la verità), leggendo su il Venerdì di Repubblica che l’Italia è l’ultima per la sostituzione di pneumatici. (allego fotocopia trafiletto). Ho notato vetture vecchie con gomme nuove, ho notato vetture nuove (uscite dal concessionario) con gomme “vecchie”, non usurate, ma di attempata costruzione. Si obbligano i costruttori di gomma ad imprimere su ogni pneumatico l’anno di costruzione, ossia quell’ovale formato da quattro cifre, dove, le prime due indicano la settimana di realizzazione, le rimanenti, l’anno. Le Forze dell’Ordine controllano l’usura delle gomme, ma ad un pneumatico quasi integro, con sette o otto anni di vita ma in assenza delle caratteristiche di tenuta, carico, ecc… perché negli anni è diventato come il legno; rispetto ad un pneumatico nuovo, cosa possono contestare? Nulla. In Italia è permesso circolare con gomme aventi queste caratteristiche. Si, perché un vecchio pneumatico, soprattutto in presenza di umido o pioggia, trasforma un veicolo in frenata, in curva o in caso di variazione improvvisa di direzione in una scheggia impazzita. Si obbligano gli utenti della strada cinture di sicurezza anteriori e posteriori, ma molte vetture non sono munite di poggiatesta posteriori ed in caso di incidente possiamo immaginare cosa può succedere.Ma dimenticavo, giustamente non tutti viaggiamo sulle auto blu, su una Panda o una Punto l’assenza di poggiatesta è evidente, eccome. Luci accese durante la marcia diurna e notturna dei veicoli; richiama l’attenzione degli automobilisti. Bene. Perché, allora escludere da questa direttiva i veicoli iscritti nei registri Asi e storiche? Un veicolo “storico” non può innescare un incidente? Infine, scorazzando su internet, ho notato un titolo: (Da gennaio pipi”fosforescente” sulle strade). Perché quanto stabilito dal comma 4-ter. dell’art. 162 del CdS; dal 1° gennaio 2004 “è fatto divieto al conducente di scendere dal veicolo e circolare sulla strada senza avare indossato giubbotto o bretelle retroriflettente ad alta visibilità. Se dal veicolo scende un passeggero per posizionare il segnale di pericolo o far pipì, non avrà l’obbligo di indossare dispositivi retroriflettente? Intanto molti utenti della strada della zona, sono andati nel pallone, perché non dobbiamo dimenticare che tutti sanno o hanno la possibilità di leggere le nuove disposizioni concernenti la circolazione stradale, vuoi per il tempo, volontà e cultura. Anche se è vero che la legge non ammette ignoranza. Fortunatamente ci siete Voi (Forze dell’Ordine), così si rivolgeva allo scrivente un’anziana signora giorni addietro, siete degli ottimi “operatori di pace” su un campo sempre in guerra: quello stradale. In quel momento ho pensato al santo Vangelo, “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, ma durante l’espletamento del servizio di viabilità chi come me opera sulla strada a tutela degli automobilisti si sente molto spesso chiamare “FIGLIO DI PUTTANA”.

Carlo Cammarata - Referente Asaps
Polizia Municipale - Alte Madonne, Ganci (Pa)

Terracina
Interventi “sanitari” della Stradale

Scrivo questa lettera per ringraziare, anche se con un poco di ritardo, l’Isp. Sup. S.U.P.S. Giuliano Trillò e Assistente Capo Salvatore Agresti per essersi interessati, in data 6 marzo 2003, al trasporto di nostro figlio Roberto Antonio Paparello presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, facendo in modo che il bambino giungesse in tempo. Quando è stato meglio il nostro pensiero è andato anche a voi che con molta professionalità ed umanità ci avete aiutati ad arrivare in tempo nell’unico Ospedale in grado di curarlo.
Grazie da Antonio e dai suoi genitori.

Vincenzo Paparello e
Annamaria Amendola, Fondi (LT)

Sono un medico di Roma, mi chiamo Fabrizio Doddi, volevo ringraziare sentitamente gli Assistenti capo Marcos Chiumento e Luigi Ciano, i quali in occasione di un soccorso da me richiesto sulla autostrada Roma Napoli, in data 03/05/03, alle ore 22 c/a, non solo sono arrivati tempestivamente, ma hanno avuto un comportamento umano e professionale, nei miei confronti veramente eccellente, tanto che ho finalmente provato quella sensazione che ho sempre desiderato: di essere protetto e non inquisito dalla Polizia, fatto che per un cittadino civile ed onesto dovrebbe essere la normalità. Mi auguro che avvenga altrettanto per voi da parte delle persone come me, tanto da collaborare a farvi lavorare più in pace e più motivati.
Grazie ancora di tutto nella speranza che queste poche righe vengano valutate da chi ne è preposto.

Dr. Fabrizio Doddi, Roma

Brancaleone
Un soccorso provvidenziale

La mattina del 14 giugno c.a., assieme a tre amici appassionati dell’Aspromonte, ho effettuato una escursione finalizzata alla vista dei resti del castello di Capristello, situato su un picco roccioso in destra al torrente Altalia, nel territorio del comune di Brancaleone. L’escursione è iniziata da monte percorrendo, fra l’altro, un ripido e stretto spartiacque, ricco di rovi ed altra vegetazione spontanea che rende il transito molto difficoltoso. Terminata la vista, non si è potuto proseguire verso valle, come da programma, a causa di una frana che ha interrotto il più agevole sentiero che avremmo dovuto percorrere. Pertanto, non avendo alternative, si è deciso di rifare in salita lo stesso percorso andando incontro a difficoltà e pericoli molto maggiori che io ed il prof. Leonardo Carbone, di Reggio Calabria, arrivati a metà strada, e già stremati dalle precedenti fatiche, non siamo stati più in grado di affrontare. Si è quindi deciso che gli altri due componenti del gruppo si recassero in cima, nel sito dove avevamo posteggiato la macchina, per guidare i soccorritori e provvedere contemporaneamente a chiedere aiuto, telefonando al Distaccamento della Polizia Stradale di Brancaleone, il quale, con assoluta tempestività, si è immediatamente attivato. In brevissimo tempo è arrivato un elicottero che ci ha subito localizzati, ma non ha potuto atterrare nello scoscendimento nel quale ci trovavamo, mentre a monte giungevano due macchine della Polizia Stradale, un’autoambulanza dell’ASL di Locri ed un mezzo della Protezione Civile. Gli Ispettori Franco Tringali e Franco Seminara, coadiuvati da altri poliziotti, prestati i primi soccorsi, ci hanno portato in salvo. Racconto questa vicenda, che per voi è routine, per manifestare il piacere di aver constatato con quale prontezza, professionalità e, principalmente, umanità hanno agito gli Ispettori e gli Agenti della Polstrada di Brancaleone, ai quali va ancora una volta il nostro encomio ed il nostro ringraziamento.

Ing. Felice Medici
Reggio Calabria

Venerdì, 10 Ottobre 2003
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