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Posta 27/06/2003

APRILE - MAGGIO 2003

Padova: La testimonianza: Grazie Polizia Stradale, grazie cinture

Lettera inviata agli Agenti Stefano Di Silvio e Frambati e alla Sezione Polstrada di Padova
Sono il figlio di Mariano Mazzonetto e Luciana Mietto, coinvolti nell’incidente stradale avvenuto domenica 15 dicembre scorso a Curtarolo, Via Valsugana, nel quale mio padre ha trovato la morte e mia madre è stata gravemente ferita, incidente del quale voi avete eseguito gli accertamenti.
Ora, a distanza di circa 20 giorni dal fatto, voglio sentitamente ringraziarvi per il vostro intervento e per la sensibilità dimostrata nei confronti miei e di mia moglie nell’avvertirci della tragedia avvenuta e nell’accompagnarci all’ospedale di Padova dove mia madre si trovava ricoverata. Con l’occasione tengo a precisare una cosa: contrariamente a quanto voi ci avete riferito, mia madre, solo lei, al momento dell’incidente indossava la cintura di sicurezza.
Ho constatato personalmente questo particolare il giorno in cui, ottenuto il dissequestro della vettura incidentata, vi ho compiuto un’ispezione per recuperare gli effetti personali e per avviare la pratica di radiazione dal PRA. Sulla vettura ho trovato la cintura destra tranciata in due punti con un taglio netto, e la fibbia ancora regolarmente infilata nel suo attacco sul tunnel centrale.
Premuto il bottone rosso questa si è regolarmente sganciata, e l’ho asportata assieme al pezzo di cintura tagliata, intendendo tenerla come portafortuna. Ritengo infatti che se mia madre è ancora viva — pur gravemente ferita — deve ringraziare la cintura. Personalmente uso la cintura di sicurezza sin da quando ho avuto la patente, ben prima della sua obbligatorietà. Plaudo quindi allo sforzo delle Forze dell’Ordine per convincere gli utenti ad usarle sempre, e credo di avere avuto la dimostrazione pratica della loro utilità. Infatti mia madre negli ultimi giorni ha avuto un notevole miglioramento, e si è ormai certi che essa non abbia riportato danni permanenti dall’incidente, e che potrà presto riprendere una vita normale.
Nel ringraziarvi ancora vivamente per esserci stati vicini in un momento così difficile, e per la vostra preziosa opera sulle strade di tutti i giorni, io e mia moglie vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Francesco Mazzonetto
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Dedicata ad Emanuele Petri

Per Emanuele Petri...
...Ciao Emanuele , sono un collega uno dei tanti colleghi, ...sono qui davanti a te guardo le immagini della TV, ti guardo ...guardo quel treno... ,la pioggia che cade ... posso sentire ancora l’odore di polvere da sparo in quella carrozza.. tu sei li assieme agli altri , scambi gentilmente qualche parola chiedi educatamente i documenti e poi .... e poi la Bestialità dell’uomo ti rapisce , l’Irrazionalità , la Paura , l’Odio prende il sopravvento , ma tu sei lì, la tua divisa è con te , la giacca in Gorotex con scritto "POLIZIA" sul petto, ti distingue.... distingue i buoni dai cattivi... quello sguardo gelido di persone che il cuore lo hanno lasciato chissà dove , e che hanno trovato in te il nemico ... ma forse non ti conoscevano .... ma forse non vogliono conoscere ... ed ora è troppo tardi...
...Tu sei lì, sul pavimento di quella carrozza, ... vorresti scendere da quel treno .. vorresti spiegare a "quei" cattivi che il tuo vestito , quello che ora è macchiato di sangue, è un vestito che amavi portare , un abito pregiato che veste il cuore e l’anima degli Eroi di tutti i giorni ...
Con affetto e cordoglio invio questo pensiero a voi .... affinché in qualche maniera queste poche righe possano giungere alla famiglia di Emanuele ....

V. Sov. Danilo Casoni
Polstrada Pavullo (MO)

Un amaro… ma comprensibile e condivisibile sfogo!

Mi presento: mi chiamo Andrea Lazzarini, Agente della Polizia di Stato in forza (e con orgoglio) alla Sottosezione Autostradale di Seriate (BG).
Ho appreso di recente della prossima distribuzione, se non sbaglio limitatamente alla Polizia Stradale, di nuovi giacconi in goretex che avranno finalmente integrate sul capo stesso delle parti rifrangenti ad alta visibilità, e questa notizia mi ha indotto a fare alcune considerazioni.
• Ma è mai possibile che nella nostra Amministrazione per fare una cosa logica ci vogliano sempre degli anni??? Non era forse più semplice, appropriato ed immediato integrare delle parti rifrangenti direttamente nei giacconi goretex realizzati qualche anno fa?
• Parlando poi di sicurezza sul lavoro, non sembra anche a voi che sia giunto il momento di studiare un vestiario specifico ad alta visibilità soprattutto per chi come me lavora in autostrada (e che autostrada!!)?
• Possibile che a Roma nessuno si sia ancora posto il problema dell’assoluta INADEGUATEZZA AL SERVIZIO DELL’UNIFORME E DELLA BUFFETTERIA IN DOTAZIONE? E’ ora di finirla di fare servizio in giacca e cravatta, con il bel cinturone bianco (di cartone!!) completo di spallaccio, accessorio quest’ultimo pericolosissimo in caso di colluttazione ma anche in altri frangenti. Per non parlare poi del ridicolo livello di ritenzione dell’arma garantito dalla fondina in dotazione, che dà adito a rischi di disarmo altissimi in caso di contatto fisico. Questo lo penso io, che nel tempo libero faccio l’istruttore di tiro presso il TSN e curo la formazione delle Polizie Municipali, Provinciali e del personale degli Istituti di Vigilanza (con discreta conoscenza quindi di armi ed equipaggiamenti), ma basterebbe intervenire anche solo una volta conciati in quel modo su una rissa in autogrill il sabato sera per convincersene senza essere degli operatori del settore!!!
Signori, converrete con me quindi che a Roma dovrebbero mettersi in testa di spendere qualche soldino in più in favore di quei disgraziati che fanno servizio sulla strada (e magari spendere in modo più appropriato) perché se si vogliono ottenere risultati di un certo rilievo l’Operatore deve essere messo in condizione di lavorare al meglio in modo da potere dare il massimo. Purtroppo però, vista l’assoluta latitanza delle O.O. S.S. su questo argomento, essendo queste ultime a mio avviso impegnate in più futili questioni, non nutro molta speranza in qualche tangibile cambiamento. Tante volte mi sono ritrovato a chiedermi perché continuo a fare questo lavoro, rispondendomi che lo faccio per la valenza sociale che ha e per il mio grande amore per la Specialità, perché se fosse per le condizioni di lavoro e per la retribuzione sarei già andato a fare dell’altro. Ringrazio anticipatamente dell’attenzione che vorrete riservare alla presente, e scusandomi per il disturbo arrecato colgo l’occasione per porgere i migliori saluti allo Staff tutto di quella grande associazione che è l’ASAPS, ringraziando per quanto ogni giorno fate per la nostra amata Specialità.
Siete i migliori.

Andrea Lazzaroni
Seriate (BG)

Venerdì, 27 Giugno 2003
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