Padova:
La testimonianza: Grazie Polizia Stradale, grazie cinture |
Lettera
inviata agli Agenti Stefano Di Silvio e Frambati e alla Sezione Polstrada
di Padova
Sono il figlio
di Mariano Mazzonetto e Luciana Mietto, coinvolti nell’incidente
stradale avvenuto domenica 15 dicembre scorso a Curtarolo, Via Valsugana,
nel quale mio padre ha trovato la morte e mia madre è stata gravemente
ferita, incidente del quale voi avete eseguito gli accertamenti.
Ora, a distanza di circa 20 giorni dal fatto, voglio sentitamente ringraziarvi
per il vostro intervento e per la sensibilità dimostrata nei confronti
miei e di mia moglie nell’avvertirci della tragedia avvenuta e nell’accompagnarci
all’ospedale di Padova dove mia madre si trovava ricoverata. Con
l’occasione tengo a precisare una cosa: contrariamente a quanto voi
ci avete riferito, mia madre, solo lei, al momento dell’incidente
indossava la cintura di sicurezza.
Ho constatato personalmente questo particolare il giorno in cui, ottenuto
il dissequestro della vettura incidentata, vi ho compiuto un’ispezione
per recuperare gli effetti personali e per avviare la pratica di radiazione
dal PRA. Sulla vettura ho trovato la cintura destra tranciata in due punti
con un taglio netto, e la fibbia ancora regolarmente infilata nel suo
attacco sul tunnel centrale.
Premuto il bottone rosso questa si è regolarmente sganciata, e
l’ho asportata assieme al pezzo di cintura tagliata, intendendo tenerla
come portafortuna. Ritengo infatti che se mia madre è ancora viva
— pur gravemente ferita — deve ringraziare la cintura. Personalmente
uso la cintura di sicurezza sin da quando ho avuto la patente, ben prima
della sua obbligatorietà. Plaudo quindi allo sforzo delle Forze
dell’Ordine per convincere gli utenti ad usarle sempre, e credo di
avere avuto la dimostrazione pratica della loro utilità. Infatti
mia madre negli ultimi giorni ha avuto un notevole miglioramento, e si
è ormai certi che essa non abbia riportato danni permanenti dall’incidente,
e che potrà presto riprendere una vita normale.
Nel ringraziarvi ancora vivamente per esserci stati vicini in un momento
così difficile, e per la vostra preziosa opera sulle strade di
tutti i giorni, io e mia moglie vi porgiamo i nostri più cordiali
saluti.
Francesco Mazzonetto
e-mail
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Dedicata
ad Emanuele Petri |
Per
Emanuele Petri...
...Ciao Emanuele , sono un collega uno dei tanti colleghi, ...sono qui davanti
a te guardo le immagini della TV, ti guardo ...guardo quel treno... ,la pioggia
che cade ... posso sentire ancora l’odore di polvere da sparo in quella carrozza..
tu sei li assieme agli altri , scambi gentilmente qualche parola chiedi educatamente
i documenti e poi .... e poi la Bestialità dell’uomo ti rapisce , l’Irrazionalità
, la Paura , l’Odio prende il sopravvento , ma tu sei lì, la tua divisa
è con te , la giacca in Gorotex con scritto "POLIZIA" sul petto, ti distingue....
distingue i buoni dai cattivi... quello sguardo gelido di persone che il cuore
lo hanno lasciato chissà dove , e che hanno trovato in te il nemico ...
ma forse non ti conoscevano .... ma forse non vogliono conoscere ... ed ora
è troppo tardi...
...Tu sei
lì, sul pavimento di quella carrozza, ... vorresti scendere da quel treno
.. vorresti spiegare a "quei" cattivi che il tuo vestito , quello che ora è
macchiato di sangue, è un vestito che amavi portare , un abito pregiato
che veste il cuore e l’anima degli Eroi di tutti i giorni ...
Con
affetto e cordoglio invio questo pensiero a voi .... affinché in qualche
maniera queste poche righe possano giungere alla famiglia di Emanuele ....
V.
Sov. Danilo Casoni
Polstrada Pavullo (MO)
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Un
amaro… ma comprensibile e condivisibile sfogo! |
Mi
presento: mi chiamo Andrea Lazzarini, Agente della Polizia di Stato in forza
(e con orgoglio) alla Sottosezione Autostradale di Seriate (BG).
Ho appreso di recente della prossima distribuzione, se non sbaglio limitatamente
alla Polizia Stradale, di nuovi giacconi in goretex che avranno finalmente integrate
sul capo stesso delle parti rifrangenti ad alta visibilità, e questa
notizia mi ha indotto a fare alcune considerazioni.
• Ma
è mai possibile che nella nostra Amministrazione per fare una cosa logica
ci vogliano sempre degli anni??? Non era forse più semplice, appropriato
ed immediato integrare delle parti rifrangenti direttamente nei giacconi goretex
realizzati qualche anno fa?
• Parlando
poi di sicurezza sul lavoro, non sembra anche a voi che sia giunto il momento
di studiare un vestiario specifico ad alta visibilità soprattutto per
chi come me lavora in autostrada (e che autostrada!!)?
•
Possibile che a Roma nessuno si sia ancora posto il problema dell’assoluta
INADEGUATEZZA AL SERVIZIO DELL’UNIFORME E DELLA BUFFETTERIA IN DOTAZIONE?
E’ ora di finirla di fare servizio in giacca e cravatta, con il bel cinturone
bianco (di cartone!!) completo di spallaccio, accessorio quest’ultimo pericolosissimo
in caso di colluttazione ma anche in altri frangenti. Per non parlare poi del
ridicolo livello di ritenzione dell’arma garantito dalla fondina in dotazione,
che dà adito a rischi di disarmo altissimi in caso di contatto fisico.
Questo lo penso io, che nel tempo libero faccio l’istruttore di tiro presso
il TSN e curo la formazione delle Polizie Municipali, Provinciali e del personale
degli Istituti di Vigilanza (con discreta conoscenza quindi di armi ed equipaggiamenti),
ma basterebbe intervenire anche solo una volta conciati in quel modo su una
rissa in autogrill il sabato sera per convincersene senza essere degli operatori
del settore!!!
Signori,
converrete con me quindi che a Roma dovrebbero mettersi in testa di spendere
qualche soldino in più in favore di quei disgraziati che fanno servizio
sulla strada (e magari spendere in modo più appropriato) perché
se si vogliono ottenere risultati di un certo rilievo l’Operatore deve
essere messo in condizione di lavorare al meglio in modo da potere dare il massimo.
Purtroppo però, vista l’assoluta latitanza delle O.O. S.S. su questo
argomento, essendo queste ultime a mio avviso impegnate in più futili
questioni, non nutro molta speranza in qualche tangibile cambiamento. Tante
volte mi sono ritrovato a chiedermi perché continuo a fare questo lavoro,
rispondendomi che lo faccio per la valenza sociale che ha e per il mio grande
amore per la Specialità, perché se fosse per le condizioni di
lavoro e per la retribuzione sarei già andato a fare dell’altro.
Ringrazio anticipatamente dell’attenzione che vorrete riservare alla presente,
e scusandomi per il disturbo arrecato colgo l’occasione per porgere i migliori
saluti allo Staff tutto di quella grande associazione che è l’ASAPS,
ringraziando per quanto ogni giorno fate per la nostra amata Specialità.
Siete
i migliori.
Andrea
Lazzaroni
Seriate (BG)
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