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Articoli 22/08/2016

"L'estate con i Pokemon"

di Luigi Altamura*

L'estate 2016 passerà (forse) alla storia anche per il gioco tecnologico "Pokemon-Go" e per le polemiche  (giustissime e sacrosante) sull'utilizzo degli smart-phone per giocare mentre si è alla guida di ciclomotorI,  motocicli e autovetture, mettendo a repentaglio l'incolumità propria e degli altri utenti della strada. Per non parlare dei pedoni. Occhi fissi sul cellulare per trovarne il maggior numero possibile, magari attraversando un incrocio o peggio un binario ferroviario. La polizia del Belgio, ad esempio, imporrà multe di 55 euro ai pedoni che siano distratti dal gioco Pokemon Go mentre si apprestano ad attraversare le strade sulle strisce pedonali. Nel redigere il verbale, gli agenti della polizia belga utilizzeranno l'articolo 7.2 del codice della strada in cui si afferma che "gli utenti dovrebbero comportarsi sulle strade pubbliche in modo tale da non causare disagio o pericolo per gli altri utenti della strada". Ho letto che su internet ci sono annunci di allenatori di Pokémon GO che, per 15 euro ogni 60 minuti, sono disposti a insegnare le mosse più strategiche per conquistare palestre, fare incetta dei Pokémon più potenti e comprare gli strumenti vincenti nel negozio virtuale dell’app. Negli USA, esistono autisti che si offrono di portare i giocatori in giro per la città a catturare Pokémon per 30 dollari all’ora. E così nei curriculum vitae, alla sezione “esperienze pregresse”, ci sarà una nuova voce: cacciatore di Pokémon.

I miei quattro figli, che non sono ancora in età da patente, mi hanno spiegato (con pazienza perché il loro padre non ha mai brillato per i giochi tecnologici) le principali regole di questo nuovo gioco. Gli amici dei miei figli hanno poi aggiunto particolari incredibili e fornito alcune esperienze vissute anche da altri genitori e da maggiorenni.
Mi sono venuti i brividi. Anzi, mi è venuta una certa angoscia. Quando si parlava di sicurezza stradale, pochi anni fa, con i primi cellulari ultramoderni,  i richiami degli addetti ai lavori che intendevano tutelare la sicurezza stradale erano "non telefonare mentre guidi". Siamo passati al "non messaggiare mentre guidi" all'attualissimo "non giocare mentre guidi", con una particolarità: che oggi non togli più gli occhi dallo schermo del cellulare per trovare il Pokemon sulla strada e per catturarlo, con una soddisfazione alienante. Bastano poche decine di secondi, dopo averlo scovato, in cui il cervello è totalmente associato ad una attività "distratta", non certo alla massima attenzione alla guida. E se pensiamo agli spazi di frenata, ad un semaforo rosso, ad una curva da affrontare, ad un attraversamento pedonale dove rallentare, il "gioco" (scusate il gioco di parole) è fatto, nel senso di danno irreversibile con un sinistro stradale anche grave o gravissimo.

L'Asaps (con grande anticipo su tutti e con meritoria lungimiranza) ha lanciato importanti campagne di sensibilizzazione definendo il fenomeno la "sbornia del terzo millennio" oppure "il moderno sistema di distrazione di massa".
Un algoritmo pensato dagli inventori del gioco, già scaricato più di 100 milioni di volte al mondo, permette di trovare un Pokemon in ogni angolo del pianeta o quasi. Anche dentro il proprio appartamento o magari dentro una chiesa. Mi hanno raccontato di aver catturato questi personaggi anche davanti ad una lapide presente sul ciglio di una strada cittadina, piccolo monumento che ricordava una vittima di un incidente stradale. E tutti lì a catturarlo. Ma pochi guardavano il volto di quel povero ragazzo, schiantatosi su quella strada.
 
Penso alle nuove norme sull'omicidio stradale che non hanno visto tra i comportamenti gravi proprio l'utilizzo del cellulare alla guida (per qualsiasi scopi...e andatelo a raccontare agli uomini in divisa che trovano nelle mani delle vittime ancora i cellulari in mano). Visto che la norma sarà sicuramente migliorata, il legislatore deve correre ai ripari...e anche velocemente.
 
In Usa, uno sceriffo ha catturato un latitante grazie al gioco. La polizia del New Hampshire sta usando Pokemon Go nel tentativo di attirare i latitanti e catturarli. Con un post su Facebook, infatti, si invitano le persone che fanno parte di una lista a far visita al posto di polizia della città di Manchester. Qui, infatti, sarebbe stato ritrovato un Pokemon raro, un Charizard.
Nei supermercati arrivano gli "happy hour" dei Pokemon, con i moduli esca per catturare molti "animaletti" in determinati orari. Certo i rischi sono quelli di scontri di carrelli e di investimenti di nonnine. È una gara a chi fa più "successo" con questa app.

Non vogliamo pero' dichiarare guerra a questo gioco. Anzi. Ma qualche cosa bisognerà pur fare. Penso all'inizio dell'anno scolastico tra tre settimane. Con le aule dove compariranno tra i banchi i "simpatici animaletti". E i docenti a combattere con gli studenti per lasciare fuori dalle aule i cellulari.
Anche io vorrei avere un Pokemon rarissimo (mandatemi l'indirizzo degli inventori per favore) dentro al Comando di Polizia Municipale...talmente raro da richiamare migliaia di giovani (e anche meno giovani)...lì farei fare un percorso, con le foto di tutti i sinistri mortali degli ultimi dieci anni, e in fondo al corridoio un veicolo completamente distrutto, dove dentro i giocatori troverebbero un Pokemon con in mano un cellulare...il nome? Pokemon "Pirlonex"...quello che gioca e guida. E poi si schianta. E magari l'algoritmo del gioco dell'estate, potrebbe inserire i punti delle strade cittadine in cui è stato rilevato un sinistro mortale. Così da ricordare a tutti i giocatori la vera realtà. Quella tragica di chi non c'è più e dei familiari che soffrono per la perdita di un proprio caro.

Cari genitori, cosa ne dite di dare qualche segnale ai propri figli sui rischi di questa novità tecnologica che impatta sulla sicurezza stradale? A patto che non siano gli stessi genitori a dare "cattivi esempi" ponendosi alla guida, alla ricerca di "simpatici animaletti".
A breve Vi terremo aggiornati con nuove storie.

 

*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona


Un breve racconto di Luigi Altamura con episodi veri in un mondo sempre più virtuale, nel quale milioni di persone, specie giovani e giovanissimi, ormai si imbattono, per svago, per noia o per semplice curiosità, dimenticandosi i gravi rischi di chi usa lo smartphone alla guida. Asaps è precursore delle campagne di sensibilizzazione sul tema e manterrà alta la guardia.

Lunedì, 22 Agosto 2016
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