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L’Anas
è il principale soggetto economico italiano di riferimento
per quanto riguarda il settore delle infrastrutture. Ne abbiamo
voluto parlare con il suo Presidente, l’Ing. Vincenzo Pozzi.
Presidente Pozzi, qual è la situazione della rete viaria
nazionale?
"Si tratta di una situazione in continuo divenire, quindi
non statica ma dinamica. Dopo un lungo periodo di stasi nella progettazione
e nell’esecuzione delle opere, negli ultimi anni l’intero settore
infrastrutturale, da quello del comparto stradale ma anche ad esempio
quello ferroviario, ha pianificato e messo in esecuzione importanti
opere anche di livello europeo. In particolare, negli ultimi quattro
anni (dal 2001 a settembre 2005) l’Anas ha effettuato bandi di gara
per 17,9 miliardi di euro (+206%), dei quali ben 8,4 miliardi (il
17%) nel Mezzogiorno italiano. Siamo quindi fortemente impegnati
nell’ammoderna-mento e nella realizzazione di nuove strade, prima
fra tutte ad esempio la A3 Salerno-Reggio Calabria, adeguate alla
crescita del traffico sia di natura commerciale che civile. E’ chiaro
che i cantieri aperti creano difficoltà agli automobilisti,
ma sappiamo anche che i nostri utenti sono consapevoli che il nostro
impegno, in termini sia economici che di risorse umane, servirà
a migliorare complessivamente la viabilità nazionale."
Tralasciamo le grandi opere infrastrutturali, ci sono all’opera
nuove arterie stradali?
"Certamente. Al momento ci stiamo muovendo su tre diverse
linee operative: la realizzazione di nuove strade; l’ammoderna-mento
di quelle particolarmente vecchie; la manutenzione periodica della
rete. Un esempio per tutti: abbiamo assegnato ingenti somme per
la pavimentazioni di tutte le strade con asfalto drenante. Siamo
inoltre impegni nella realizzazione di alcune arterie che rientrano
nei grandi corridoi europei come ad esempio: la già citata
A3 e l’autostrada Messina-Palermo (già aperta al traffico
lo scorso luglio) che rientrano nel 1° Corridoio europeo Berlino-Palermo;
oppure l’8° Corridoio transeuropeo Bari-Varna che prevede l’intervento
infrastrutturale di Anas nell’ammodernamento della rete stradale
che collegherà l’Italia all’Albania, alla Macedonia e alla
Bulgaria (da Bari e da Brindisi fino a Varna, passando per Tirana,
Skopje, Sofia, e Burgas)".
Si parla tanto di frontiere tecnologiche e cioè dei controlli
di polizia eseguiti in maniera virtuale attraverso strumenti telematici
e satellitari. Cosa ne pensa?
"Telecomunicazioni e trasporti sono settori strategici,
non sono in concorrenza l’uno con l’altro, ma attraverso sinergie
e integrazioni possono offrire opportunità oggi solo vagamente
immaginate. Anas, ad esempio, ha deciso di realizzare siti multioperatore,
lungo aree adiacenti alle strade o autostrade di propria competenza,
per installare antenne, ripetitori di gestori di telefonia mobile,
così come ha deciso di sfruttare la rete stradale per cablare
i cavi in fibra ottica. Tutto ciò servirà anche agli
automobilisti che in un prossimo futuro utilizzeranno autovetture
’intelligenti’, in grado cioè di ricevere e di inviare informazioni
ad una rete telematica e satellitare di controllo e gestione del
traffico, ciò assicurerà maggiore sicurezza ed efficienza.
Anche in questo settore stiamo investendo con le nuove centrali
operative a livello compartimentale che forniranno servizi informativi
all’utenza o, in collaborazione con il Centro di Ricerche Fiat,
nella realizzazione di dispositivi anti-nebbia. I nuovi sistemi
telematici serviranno a regolare il traffico ma serviranno alle
Forze dell’Ordine anche a reprimere comportamenti di guida pericolosi
o che violano il codice della strada. Questa attività non
deve essere vista come una forma di controllo, ma come ulteriore
intervento degli organi pubblici a tutela della nostra sicurezza
".
Cosa si può aspettare l’automobilista italiano nei
prossimi anni da Anas?
"Si può e si deve aspettare molto. Siamo in pieno
processo di trasformazione, non solo societario, ma anche di approccio
al mercato in termini di efficienza, rapidità decisionale,
sensibilità alle richieste e alle aspettative degli utenti.
Abbiamo una storia lunga oltre 77 anni e la nostra esperienza deve
spronarci a lavorare cogliendo le trasformazioni economiche della
società come opportunità di crescita e di sviluppo
del nostro business".
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