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Posta 26/08/2016

La lettera
Vi racconto come siamo arrivati per primi ad Amatrice in uno scenario apocalittico
Il terremoto fa scattare l'allarme del Distaccamento Polizia Stradale di Amatrice che alle 3,36 squilla alla Sezione di Rieti. Subito l’intervento di una pattuglia di Passo Corese che era nelle vicinanze e che è arrivata per prima sul posto. Gli agenti rimangono senza fiato:  il viale principale non esisteva più, solo macerie!

Cara ASAPS,

come appartenente alla Specialità della Polizia Stradale, nonché referente di codesta associazione, nel pieno di questa immane  tragedia che ha colpito le nostre amate terre dell’amatriciano, voglio segnalarvi, con una punta di orgoglio, che il personale della nostra Sezione è stato il primo a giungere sul posto ad Amatrice, verso le 04.20 circa  nella notte del 24 agosto, quando ancora le fonti ufficiali di informazione non avevano  esatta cognizione dell’area interessata dal sisma.

In particolare, la pattuglia del Distaccamento di Passo Corese, con turno 01/07, composta dagli Assistenti Capo Emanuele Ciacia e Giuseppe Liberati, alle ore 03.50,  veniva allertata dalla Sala Operativa a seguito dell’attivazione dell’allarme presso il Distaccamento di Amatrice non presidiato in ore notturne.
 

Durante il tragitto, salivano a bordo dell’autovettura di servizio il Comandante della Sezione di Rieti, Comm.C. Dr. Luca IOBBI, e dell’U.O.D. di Amatrice, Isp. Capo Orietta ONORATI  quest’ultima avvisata telefonicamente dal collega Domenico D’ANGELO  residente ad Amatrice ed in servizio presso il locale Distaccamento di Polizia Stradale il quale avvertiva del cataclisma che era accaduto nella cittadina.

Dall’Ass. Capo CIACIA, con il quale ho avuto il primo contatto al mio arrivo sul posto, ho raccolto  testimonianza della scena apocalittica che si sono trovati di fronte appena giunti ad Amatrice.

I componenti la pattuglia di Passo Corese, infatti, sono stati in assoluto i primi ad intervenire;  non era ancora l’alba e appena giunti nel paese, il cui ingresso rimane nascosto da un tornante, il corso principale non esisteva più, coperto da una barriera insormontabile di macerie.

Senza pubblica illuminazione, l’aria carica di polvere, il silenzio rotto solo da grida di aiuto, il penetrante odore del gas che fuoriusciva dalle condotte con un forti sibili e, quel poco che si riusciva a scorgere attraverso le torce elettriche, erano sagome di persone disperate che si aggiravano come ombre di disperazione tra le resti delle abitazioni.

Il personale della Sezione di Rieti, ancorché in ferie o a riposo, verso le 5,00, è immediatamente rientrato in servizio e si portava nelle aree devastate dal sisma.

Con loro anche pattuglie della Sezione di Roma ( in totale 13 equipaggi)  e della Squadra Volanti della Questura di Rieti.

Voglio segnalarvi, inoltre, i tanti colleghi in servizio presso il Distaccamento di Amatrice, dimoranti nei comuni limitrofi devastati anch’essi dal terremoto (Norcia, Arquata del Tronto), i quali, prontamente, di propria iniziativa, hanno raggiunto lo stabile del Distaccamento, fortemente lesionato dall’evento sismico, per prelevare alcuni veicoli di servizio e prodigarsi immediatamente nei primi soccorsi.



Quando sono giunto sul posto, sono rimasto molto colpito dalle uniformi di specialità dei miei colleghi; completamente imbiancate dalla polvere dei calcinacci, con gli stivali coperti di fango e i volti stanchi di chi lotta contro l’ineluttabilità di una tragica pagina della nostra storia.

E’ un’immagine questa che rimarrà per sempre indelebile nella mia memoria. Non potrà svanire, mai!

Un caro Saluto a voi tutti.


Il referente ASAPS da Rieti
Piero Ciccaglioni

 

I filmati girati dai primissimi soccorritori giunti ad Amatrice un’ora dopo la forte scossa sismica. Come si vede non sono ancora presenti illuminazioni artificiali ma la scena è dominata dal buio e dal silenzio assordante

>VIDEO_1

>VIDEO_2

>VIDEO_3

 


La testimonianza drammatica di come è scattato l'allarme quella notte maledetta. (ASAPS)

Venerdì, 26 Agosto 2016
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Tag: Asaps.it.
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