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(Foto Repubblica.it)
Sorprende come la neve e il ghiaccio continuino a sorprendere, anche d’inverno.
Premesso che la prima responsabilità va ricondotta a chi ha il dovere di mantenere il più pulito possibile il manto stradale con frequenti passaggi di lame e lo spargimento di sale e liquidi antighiaccio, senza lesinare nelle quantità e qualità, è indiscutibile che sta espandendosi una sorta di dilettantismo fatalistico, che nella mobilità moderna è inammissibile. In un’epoca in cui la tecnologia fa miracoli con effetti da guerre stellari per macchine e camion sia nell’informazione che nei sistemi di sicurezza, un tir di traverso può spezzare in due l’Italia e non si riesce quasi mai ad intervenire in tempo per deviare il traffico o per impedirlo a particolari categorie.
Troppa gente viaggia senza catene o pneumatici da neve, troppi conducenti se le hanno non le sanno poi montare (o non le vogliono montare), la comunicazione e l’informazione sono ancora carenti.
Alcune proposte di Asaps, che l’associazione porta al dibattito su questo ormai ripetitivo problema.
- In considerazione del fatto che la neve non è ormai più una prerogativa da passo alpino del nord, ma anche dell’’A3 Salerno – Reggio Calabria, dei passi appenninici liguri, dell’A1 Bologna – Firenze, della stessa pianura, si adotti il “sistema valdostano”: catene obbligatorie a bordo (o pneumatici da neve) da fine ottobre a fine aprile.
- Obbligo di tenerle nell’abitacolo nei tratti stradali in cui le condizioni lo richiedono (manto innevato) o i bollettini le esigono. Ciò per agevolare e snellire i controlli della polizia, senza dover fare ispezioni fra valigie, vestiario e pacchi.
- Utilizzare gli ausiliari della circolazione anche con “punti mobili di assistenza” per il montaggio di catene, in aree di parcheggio e di servizio, per agevolare e snellire le operazioni.
- Dare pieno potere alla Polizia Stradale di poter interrompere o deviare il traffico, in tempo reale, anche per singole categorie di veicoli.
- Prevedere una nuova ipotesi di reato di “interruzione della circolazione stradale”, a carico di chi non ottempera all’obbligo di fermarsi e poi si blocca e paralizza la circolazione.
I conducenti devono abituarsi a montare le catene, facendo la loro esperienza in garage e non su una corsia di emergenza sotto una bufera.
Infine i presidi di intervento per la rimozione di veicoli bloccati da parte degli enti gestori devono essere più fitti e adeguatamente attrezzati. Servono anche dotazioni alla polizia di mezzi leggeri e di ridotte dimensioni a 4 ruote motrici e con pneumatici da neve, per interventi urgenti in situazioni critiche per il trasporto di prodotti di prima necessità, medicinali e sanitari.
Giordano Biserni
Presidente Asaps.