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Pirateria 07/10/2016

Muore a 16 anni, il pirata della strada è già stato scarcerato

L’investitore di Francesco Bellan, che ha perso la vita sabato sul suo scooter, è agli arresti domiciliari
Francesco Bellan, 16 anni, di Porto tole, stava tornando a casa sul suo scooter quando è avvenuto l’incidente

 Porto Tolle (Rovigo), 6 ottobre 2016 - E’ tornato a casa il pirata della strada accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso nei confronti di Francesco Bellan, il 16enne di Porto Tolle morto sabato sera, dopo essersi scontrato con l’auto di Antonio Pezzolato, 49anni, residente a Ca’ Tiepolo.

Il gup Alessandra Martinelli ieri ha disposto la scarcerazione di Pezzolato, disponendo gli arresti domiciliari per pericolo di reiterazione della fuga. Il 49enne infatti, dopo che sabato sera, intorno alle 23, si è scontrato con lo scooter del ragazzo mentre era a bordo della sua Peugeot 206, sulla Provinciale 38, si era dato alla fuga subito dopo il sinistro, lasciando l’auto ed il cellulare sul punto dello scontro. Rintracciato e arrestato poche ore dopo dai carabinieri di Porto Tolle e Rosolina, era stato accompagnato in carcere a Rovigo con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla fuga, omissione di soccorso e rifiuto di sottoporsi ai testi tossicologici.

Il 49enne, l’altro giorno, durante l’interrogatorio del Gup, si era dimostrato fortemente pentito per l’accaduto, spiegando al giudice di essere fuggito a causa dello choc. L’uomo, tra le lacrime, avrebbe infatti raccontato di essersi trovato davanti lo scooter del minorenne mentre portava a termine il sorpasso di un secondo veicolo, un’utilitaria con a bordo due donne, e di non essere riuscito ad evitare l’impatto. Dopo lo schianto, Pezzolato ha spiegato di essere sceso dalla macchina, levando le chiavi dal quadro perché fuorusciva del fumo dal motore; si è dunque avvicinato al ragazzo per prestargli soccorso, ma quando si è reso conto che il giovane era probabilmente morto, avrebbe perso il controllo. Si sarebbe dunque incamminato nei campi senza meta, cadendo più volte nel fango e perdendo anche una scarpa. Una volta casa, sempre secondo la sua versione, si sarebbe cambiato gli abiti sporchi di fango per andare a costituirsi. Non ci sarebbe dunque stato nessun piano di fuga in atto quando i carabinieri, intorno alle 5 del mattino del giorno seguente, lo hanno raggiunto nella sua abitazione di Ca’ Tiepolo per arrestarlo.

 

di Roberta Merlin
da ilrestodelcarlino.it


“Il gup Alessandra Martinelli ieri ha disposto la scarcerazione di Pezzolato, disponendo gli arresti domiciliari per pericolo di reiterazione della fuga.
Il 49enne, l’altro giorno, durante l’interrogatorio del Gup, si era dimostrato fortemente pentito per l’accaduto, spiegando al giudice di essere fuggito a causa dello choc.”
Lo choc quello vero e drammatico lo stanno provando i genitori di Francesco. (ASAPS)

Venerdì, 07 Ottobre 2016
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