(ASAPS) BUTLER (PENNSYLVANIA) – Era un gigante dello sport, ma l’ultima disperata lotta, quella contro la morte, non lo ha visto vincitore. Eric Namesnik, 35enne, stella del nuoto americano con due medaglie d’argento vinte alle Olimpiadi del 1992 e 1996, è morto dopo alcuni giorni di agonia in un reparto di rianimazione, dove era giunto dopo un terribile incidente stradale causato dal fondo stradale ghiacciato, in una strada statale di Pittsfield. All’arrivo al pronto soccorso, il nuotatore era in condizioni disperate, ma cosciente. I medici lo avevano subito operato per ridurre alcuni traumi e per alleggerire la pressione al cervello causata da un ematoma, ed all’uscita dalla sala operatoria era stato tenuto in coma farmacologico. Gli sforzi dei medici sono però risultati inutili e lo sfortunato gigante della vasca è morto senza riprendere conoscenza, all’ospedale Joseph Mercy. Namesnik aveva vinto la medaglia d’argento nei 400 misti individuali, alle olimpiadi di Barcellona nel 1992, ripetendo l’impresa quattro anni dopo, ad Atlanta, dove aveva sfiorato il gradino più alto del podio. Le sue gesta erano rimaste scolpite negli annali sportivi, perché tra i primi uomini al mondo a scendere sotto i 4 minuti 15 secondi nei quattro stili, migliorando il primato americano per ben quattro volte, mentre per numero di vittorie riportate in gare internazionali è stato il primo nuotatore al mondo dal 1991 al 1993. nel suo palmares c’erano anche altre medaglie, tra cui un bronzo nei 400 misti dei campionati mondiali 1994 e due argenti, vinti nell’edizione 1991. Eric lascia la moglie, Kirsten, e due bambini, Austin and Madison. (ASAPS)
