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Rassegna stampa alcol e guida del 11 gennaio 2006

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


ASAPS

LUCCA, CONTROMANO SULLA CIRCONVALLAZIONE. POTEVA ESSERE UNA STRAGE: LO BLOCCANO I CARABINIERI CHE GLI RITIRANO LA PATENTE. ERA UBRIACO FRADICIO. (*)

LUCCA ó Correva, e parecchio, sulla circonvallazione lucchese, per di più sulla carreggiata sbagliata. Per fortuna proprio nelle vicinanze di viale Carlo del Prete c’era una pattuglia del radiomobile dei Carabinieri, che ha lo ha visto sfilare a velocità folle e si è lanciata all’inseguimento bloccandolo poco dopo con una coraggiosa manovra. La gazzella dell’Arma aveva anche l’etilometro a bordo, entrato subito in funzione quando il capo equipaggio ha avuto modo di sentire l’alito del pirata della strada. A malapena è riuscito a soffiare nel boccaglio, facendo segnare un livello di tutto rispetto, 1,5 grammi di alcol per litro di sangue, tre volte quello consentito dalla legge. E’ scattata immediatamente la denuncia a piede libero. Nel corso della stessa serata di domenica, del resto, gli uomini del comando provinciale avevano dato ben poco riposo all’etilometro: nel breve volgere di poche ore sono state ritirate 4 patenti per guida in stato di ebbrezza.

 

(*) Nota: la grave e pericolosa infrazione della guida contromano, strettamente correlata all’uso di alcolici, basterebbe da sola a giustificare interventi più drastici per eliminare l’associazione alcol-guida.

GENTE VENETA ONLINE

I nuovi drogati bevono alcol e sono invisibili

Il Sert di Dolo ha salutato il Natale ed il nuovo anno inaugurando ufficialmente, il 22 dicembre scorso, il "salotto", spazio interno al Sert stesso, destinato alla socializzazione e al tempo libero dei pazienti: "In realtà l’iniziativa esiste da un po’", ha spiegato il dottor Cibin, responsabile del Sert, "ma con l’inaugurazione abbiamo voluto dare il via ad una serie di attività che ha per oggetto l’informalità ed il tempo libero".
Per imparare a divertirsi. "Questi non sono temi marginali - ha proseguito Cibin - bensÏ importanti per i nostri pazienti. Il tempo libero può essere per loro quindi un problema o una risorsa, in una vita in cui non c’è spazio per il divertimento, in quanto tutto è "fossilizzato"; ecco quindi la necessità ad insegnare a divertirsi, e a farlo con dei contenuti".
"Si è partiti sfruttando momenti quali la distribuzione dei farmaci per creare socializzazione, ma si è arrivati anche al progetto "campus", che prevede l’organizzazione di stage residenziali nei week-end, alla collaborazione con comunità terapeutiche e alla realizzazione di "el Bazaar", il nostro giornale interno. Molte proposte sono destinate ai pazienti più gravi dal punto di vista psicologico, ovvero quelli che non sfruttano a pieno le risorse offerte, e che restano a margine dei programmi terapeutici".
Meglio di anni fa, ma... Parte fondamentale dell’inaugurazione del Salotto è stata l’esibizione del bassista delle Orme, Tagliapietra: "Ci tengo a sottolineare che la serata è stata organizzata a costo zero", ha spiegato Cibin, "grazie allo sforzo di volontari, utenti ed amici, e grazie alla collaborazione di Tagliapietra".
"Resta il fatto - ha concluso il medico responsabile del Servizio Tossicodipendenze - che la situazione delle tossicodipendenze in Riviera del Brenta resta grave, anche se non più che da altre parti".
Grave, ma con segnali nuovi. E anche in parte confortanti: "Il quadro è molto migliorato rispetto ad una volta, tanto più che questa zona veniva da una situazione molto difficile, datata alcuni anni fa. La tossicodipendenza è però cambiata: oggi assistiamo all’arrivo di persone giovani, sebbene non giovanissime, che non usano eroina, ma altre sostanze, tra le quali l’alcol, e che non sono "connotate", ovvero che non appartengono a circoli noti, definibili".
Più difficile trovare chi si droga. In pratica, è necessario un maggior sforzo per cercare i pazienti: "Cercarli dove ci sono, e non nei luoghi tradizionali della tossicodipendenza. I nuovi consumatori si distinguono non tanto per la sostanza usata, ma per il modo di gestire la dipendenza, spesso destinandole momenti ben precisi della settimana e della vita. Non sono le sostanze a definire la dipendenza, quindi, ma i comportamenti".

Riccardo Pavanato

ASAPS

UNA CARRELLATA DI AGGRESSIONI A DIVISE IN UN SOLO GIORNO. BOTTE, INVESTIMENTI, AGGRESSINI, TENTATIVI DI DISARMARE GLI AGENTI. ORMAI SI STA SUPERANDO OGNI REMORA.

1. ROMA09 gennaio 2006 (AGE) - Ha provocato un incidente stradale alla guida della sua auto e quando sono arrivati i Vigili Urbani, per rilevare il sinistro, li ha aggrediti con calci e pugni. Questo e’ quanto accaduto stanotte, in via Cassia, dove M.J.P., cittadino peruviano 29enne, mentre tornava a casa alla guida della sua auto, ubriaco fradicio, ha provocato un incidente stradale andando a collidere contro un auto condotta da una donna. L’uomo, dopo essere sceso dalla macchina, ha cominciato ad inveire nei confronti della signora ritenendo di avere ragione per quanto accaduto. La vittima, spaventata dalla veemenza del cittadino sudamericano, ha chiamato i Vigili Urbani ed il 112 dei Carabinieri. La Centrale Operativa ha inviato una pattuglia della Stazione Ponte Milvio che giunta sul posto ha preso contatti con le due parti e con i vigili, che intanto erano gia’ sul luogo dell’incidente. All’improvviso il peruviano, come una furia si e’ scagliato, con calci e pugni, prima contro uno dei vigili urbani e successivamente nei confronti del Carabiniere che tentava di calmarlo. Ne e’ nata cosi’ una breve colluttazione terminata dopo pochi istanti e con fatica grazie all’ausilio degli altri colleghi presenti che hanno immobilizzato il rissoso peruviano. Preso in consegna dai Carabinieri, l’uomo e’ stato condotto in caserma e tratto in arresto con l’accusa di resistenza violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Per i Vigili Urbani ed un Carabiniere, infatti, sono state necessarie le cure presso l’ospedale San Pietro, dove i sanitari li hanno dimessi con alcuni giorni di prognosi.

2. JESI 09 gennaio 2006 - Hanno aggredito due agenti del commissariato di polizia che cercavano di identificarli nell’ambito di un normale controllo. Eppure, sono di nuovo liberi. Strana la giustizia, specie se si considera che uno dei due poliziotti ha riportato la frattura di una costola e lesioni in varie parti del corpo. E non potrà tornare in servizio per un po’. Mentre i suoi aggressori, un marocchino di 25 anni residente a Chiaravalle (H.A.) e un tunisino di 18 residente a Jesi (A.M.) hanno patteggiato. Un passo indietro. Sabato sera, nella galleria al centro commerciale "Il Torrione" - di notte ricettacolo di sbandati e ubriachi molesti - gli agenti hanno avvicinato tre persone straniere. Un marocchino, un tunisino e un polacco. Solo quest’ultimo À risultato regolare con i permessi di soggiorno. Gli altri hanno ignorato la richiesta dei poliziotti di favorire i documenti. Anzi, prima opponendo una resistenza verbale e rispondendo con degli insulti, poi scagliandosi contro di loro armati di una bottiglia. Ad avere la peggio nella violenta colluttazione sono stati proprio gli agenti, in svantaggio fisico rispetto ai loro aggressori, la cui mole era decisamente più massiccia. Ma alla fine gli agenti sono riusciti ad arrestarli con le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Espletate le formalità di rito, ieri gli extracomunitari sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Jesi, Paola Mureddu e al pubblico ministero Federica Guarrella. Per loro, la convalida dell’arresto e la condanna a sei mesi di reclusione per il marocchino e 3 mesi per il tunisino. L’avvocato difensore Giovanni Rizzi di Camerano, ha scelto il patteggiamento e la pena À stata sospesa. Quindi i due sono stati rimessi in libertà. In seguito agli accertamenti, sembra che il 25enne H.A. avesse inoltrato richiesta del permesso di soggiorno già lo scorso dicembre. Mentre per l’altro, irregolare, la Questura sta avviando le pratiche per l’espulsione immediata in ottemperanza alla vigente normativa sull’immigrazione. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca. La "città della pace" À sempre pronta ad agevolare cittadini extracomunitari, magari con provvedimenti e misure ad hoc, compresi orari no limits per ritrovi etnici. Ma questo non dovrebbe penalizzare gli jesini che ormai in certe zone hanno addirittura paura a uscire di casa. (corriere adriatico)

(Ö)

L’ADIGE

La Giunta di Bolzano approva la legge sulle "dipendenze"

Contro l’alcolismo giovanile

La Giunta provinciale di Bolzano ha approvato il disegno di legge relativo agli interventi in materia di dipendenza, che riguardano in particolare il consumo di alcol, farmaci e sostanze psicoattive illegali.

Tra le misure previste figurano il divieto di somministrazione e di vendita di alcolici ai minori di 16 anni; la collocazione separata delle bevande alcoliche vendute negli esercizi commerciali rispetto alle bevande non alcoliche; la garanzia di vendita e somministrazione di almeno due tipi di bevande analcoliche, a prezzo inferiore a quelle alcoliche, durante eventi e manifestazioni, il divieto di pubblicità radiotelevisiva di bevande alcoliche nella fascia oraria 16-19.

Chi viola le disposizioni incorre in sanzioni da 500 a 1500 euro e rischia il ritiro della licenza (*).

 

(*) Nota: a Bolzano hanno fatto qualche passettino in avanti rispetto a quanto previsto dalla legislazione nazionale. Ricordo che nel resto d’Italia qualsiasi bambino può andate, a norma di legge, in un supermercato a comperare bottiglie di whisky.

Come sempre diviene fondamentale la capacità di far seguire quei controlli necessari a far sÏ che le disposizioni vengano rispettate.

CIAOCOMO


Bevono troppo e poi fuggono all’alt: giovani nei guai

L’episodio è avvenuto ieri sera in via Bixio a Como. I ragazzi, residenti in Valle d’Intelvi, sono stati denunciati dalla polizia locale. Un complice, alla guida dell’auto rubata, è riuscito a scappare a piedi.

Prima il furto dell’auto - una Lancia Y - a Prestino. Poi con la stessa hanno percorso quasi 300 chilometri. Non contenti sono entrati in un bar di via Foscolo ed hanno iniziato a bere oltre il limite. Poi, sempre a bordo della Y, sono stati rintracciati da una pattuglia della polizia locale che gli ha intimato l’alt: non si sono fermati ed hanno tirato dritto, forzando anche le transenne poste in via Bixio e che segnalano il divieto di transito di sera per i lavori in corso di consolidamento del ponte della ferrovia. Una serata con brividi inclusi quella di ieri sera a Como. Che ha visto protagonisti due giovani di Blessagno (Valle d’Intelvi), uno di 17 anni ed il cugino di 10 anni più grande.

I due, dopo la rocambolesca fuga, sono stati bloccati in una stradina laterale di via Bixio dagli agenti della polizia locale. Una accesa colluttazione, poi sono stati portati alla centrale per essere identificati. Ed è andata bene ad entrambi: niente arresto, ma "solo" la denuncia a piede libero per ricettazione della vettura, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi sono risultati in stato di ebbrezza. Il complice che era con loro sulla vettura - e che guidava la stessa - è invece riuscito a dileguarsi a piedi prima di essere bloccato. Un agente della polizia locale è rimasto contuso e medicato all’ospedale: prognosi di 5 giorni

IL SECOLO XIX

Il processo         

Ballerino diffuse l’Aids testimoniano le vittime

Milano. Tutto si è svolto tra Genova e Chiavari, ma il processo si svolge a Milano perchÈ qui una donna ha avuto il coraggio di denunciare l’imputato. Anche ieri in gabbia non ha aperto bocca Abdoullaye Nigue, il senegalese accusato di lesioni gravissime perchÈ pur sapendo di essere affetto da Aids avrebbe contagiato diverse donne con cui ebbe rapporti non protetti. Ieri sono state ascoltate in udienza alcune donne che hanno dimostrato una pesante difficoltà nel raccontare i loro rapporti sessuali. Una ha ammesso di essere andata a Genova con un gruppo di amici tra cui il senegalese che faceva il ballerino di danze latinoamericane in locali notturni. La mattina successiva si sarebbe trovata sul letto con lui. "Eravamo ubriachi - ha detto - Non so bene cosa abbiamo fatto". Ancora più reticente un’altra giovane che, sollecitata ripetutamente dalle domande dell’avvocato Elena Patrucchi, patrono di parte civile per una delle vittime (tutt’ora costretta a cure farmaceutiche quotidiane per impedire l’evolversi della malattia) ha parlato di contatti avuti a Genova con Nigue arrivando ad ammettere una certa relazione con l’uomo che, secondo l’accusa, sarebbe stato a conoscenza della sua positività all’Hiv fin dal 2001, dopo un accertamento sanitario all’ospedale di Chiavari. E’ stato sentito anche il titolare di un ristorante dell’hinterland milanese in cui il senegalese aveva svolto lavori saltuari. L’esercente, dopo aver appreso la notizia della positività dell’africano, ha detto di aver cercato di informare le ragazze che facevano parte di un gruppo di amici. Nella prossima udienza, il 20 gennaio, saranno sentiti i consulenti tecnici che faranno il punto sullo stato di salute della giovane costituita parte civile e altri testimoni, poi sarà interrogato l’imputato e quindi sarà discussa la causa. A.C.

IL MATTINO

Gli imprenditori sono in maggioranza giovani che credono nel rilancio commerciale della città

Ripresa, ora s’ investe nella movida (*)

Inaugurati in centro numerosi pub, bar e ritrovi. La moda: vino e stuzzichini

Numerosi nuovi locali, pub, bar e ritrovi, sono stati aperti in questi ultimi mesi in città. In genere a investire in questo settore, nella movida notturna degli avellinesi, sono giovani imprenditori che credono in un possibile rilancio commerciale ed economico della città. Molte le aperture nel centro cittadini e anche nel centro storico. L’offerta notturna, quindi, si arricchisce: sorgono i primi locali multietnici dove è possibile anche magiare sushi o piatti esotici. Il trend, comunque, è quello dei piccoli locali dove è possibile degustare vini docg locali e stuzzichini. Ai circa quindici locali aperti recentemente, si devono aggiungere altri cinque che sono in attesa dell’ultima autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale. Gli operatori del settore sono motivati ma aspettano anche il sostegno del comune sotto forma di iniziative e manifestazioni in grado di catalizzare i giovani della province anche dai centri della regione.

IL GIORNALE DI VICENZA

Siglato a Roma l’accordo per il passaggio alla friulana Birra Castello. Soddisfazione per la salvaguardia dell’occupazione
A Pedavena si farà ancora la birra (*)

Roma. La Birreria Pedavena è salva. Dallo stabilimento continuerà ad uscire ottima birra, nei suoi saloni e nel parco si potrà ancora passare un momento di svago stile Baviera. Ma soprattutto saranno mantenuti i posti di lavoro, una notizia che fa solo piacere in momenti di chiusura di aziende. L’accordo per il passaggio di proprietà dello stabilimento da Heineken a Birra Castello, di San Giorgio di Nogaro, è stato concluso ieri e la notizia è stata data dalle organizzazioni sindacali che hanno partecipato nella sede del ministero del Lavoro all’incontro conclusivo della trattativa, assieme a rappresentanti delle due aziende, a esponenti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, al presidente dell’Associazione degli industriali di Belluno, Celeste Bortoluzzi; il vertice è stato coordinato dal sottosegretario al welfare Sacconi.
L’intesa, riferiscono i sindacati, prevede la possibilità di conservare i posti di lavoro alle 76 persone prima occupate nella sede produttiva bellunese, 29 delle quali si renderanno disponibili a partire dal prossimo mese di marzo - quando la produzione, secondo i progetti, dovrebbe riprendere - ed altrettanti entro la fine di dicembre. Per quelli che rimangono, il reintegro dovrebbe avvenire non appena le condizioni lo consentiranno ed in ogni caso prima della scadenza naturale della cassa integrazione, l’1 ottobre 2007. Qualora questo non dovesse accadere, spiegano ancora i rappresentanti dei lavoratori, a ciascun lavoratore in esubero sarà corrisposta una buona uscita di valore pari all’incentivo proposto fino ad oggi da Heineken, cioè fino a 10 mila euro.
L’accordo è stato definito dalle parti sindacali "abbastanza soddisfacente", con il solo rammarico di "non poter essere stati messi nelle condizioni di chiudere in maniera migliore".
Il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi ha espresso "grande soddisfazione per il risultato raggiunto, che premia il lavoro paziente di tutti i soggetti istituzionali e delle parti sociali". "Un ringraziamento particolare - afferma Sacconi - va rivolto alla società Heineken, che ha operato costruttivamente per garantire la continuità produttiva dello storico stabilimento di Pedavena".
Secondo il segretario regionale veneto di Flai Cgil, Roberto Montagner, il risultato raggiunto oggi al Ministero del Lavoro per la riattivazione della produzione di birra nello stabilimento di Pedavena da parte di "Birra Castello" è dovuto fondamentalmente al fatto "di aver puntato sul lavoro e non solo sugli ammortizzatori sociali". "è stato decisivo cercare di convincere Heineken a vendere la sede anche ad altri soggetti interessati alla produzione di birra - ha proseguito - e ribadire in tutte le sedi che, con Heineken o senza, a Pedavena la tradizione secolare della birra sarebbe proseguita a tutti i costi".
Montagner ha anche elogiato la serietà con cui "Castello" ha affrontato il dialogo, sia con l’azienda, sia con le parti sociali. "L’azienda udinese ci ha presentato un piano industriale con i piedi per terra - ha concluso - e questa giornata chiude per noi quindici mesi di lotte e trattative importanti".
Soddisfatto anche il sindaco di Pedavena, Franco Zaetta: "Abbiamo raggiunto - ha detto - un buon risultato, che ci soddisfa come comunità perchÈ conserva al territorio un essenziale elemento di identità. Siamo contenti perchÈ Castello è un’azienda sana e radicata, presenta prospettive credibili, ed ha adottato una convincente cautela relativamente al piano industriale, ponendosi obiettivi minimi realistici". Il sindaco ha anche ricordato le difficoltà attraversate nei 15 mesi iniziati con l’annuncio, da parte di Heineken, della chiusura della produzione, il 22 settembre del 2004, per trasferirla nello stabilimento di Bergamo, e gli sforzi prodotti dai sindacati e dalle Pubbliche amministrazioni locali per proporre ogni ipotesi di soluzione. Un grande sostegno è arrivato anche dai cittadini di tutta Italia, che hanno dato la loro solidarietà firmando una sottoscrizione a Pedavena e in Internet.
L’intesa sarà illustrata in un incontro, sabato nella birreria di Pedavena.

(*) Nota: una aspetto contraddittorio e spiacevole del consumo di alcolici è che ciò che comporta sofferenze per alcuni è fonte di reddito per altri.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Denuncia del comitato spontaneo dei residenti                                                    

Vandali in centro storico "Serve più vigilanza"

PotenzaIl comitato spontaneo dei residenti centro storico denuncia atti vandalici nell’area antica della città ai danni di privati e di pubblici esercizi. "Ciò - dice - denota una diffusione di una microcriminalità direttamente imputabile al disagio giovanile, che in tarda serata, si riversano nei locali del centro storico, aperti sino a tarda notte. Il consumo di bevande alcoliche e forse anche quello di sostanze stupefacenti, fanno sÏ che il contesto di vicoletti e viuzze, portano più facilmente i ragazzi a organizzare una serata fuori dagli schemi. Difatti, quale miglior posto di un angolo o di un vico poco controllato, per darsi all’alcol e all’uso di droghe?". Il comitato sollecita maggiori controlli e un piano di vigilanza nelle ore notturne, magari anche con l’impiego della vigilanza privata (Ronda) e l’installazione delle telecamere a circuito chiuso. "Il nostro è un invito ai residenti di denunciare alle forze dell’ordine, con tempestività ed anche nelle ore più impensate della notte, focolai e atti di intemperanze".

LA STAMPA

CALIFORNIA 21 ANNI

Giovane ubriaco sbaglia porta. Ucciso dal vicino

WASHINGTON

Aveva bevuto un po’ troppo, per festeggiare il diploma appena ricevuto, e quando è rientrato a casa s’è sbagliato di porta e s’è infilato, senza cattive intenzioni, nell’appartamento sbagliato. Il legittimo inquilino non ci ha pensato due volte: credendolo un malintenzionato gli ha sparato e lo ha ucciso.

La polizia di Rancho Cucamonga, località della California, ha cosÏ ricostruito la morte di Hector Soto, 21 anni. Lo sparatore, di cui le autorità della contea di San Bernardino non rivelano l’identità, è un consulente carcerario. La magistratura non progetto di incriminare l’omicida, che ha agito per legittima difesa ritenendosi aggredito. Nel complesso dove Soto abitava, tutti gli appartamenti sono simili. Il giovane, dopo aver armeggiato senza successo con la chiave, aveva forzato la serratura della porta sbagliata.

WINENEWS.IT

Parigi - 11 Gennaio 2006

PROPOSTA DI ANNUNCIO SHOCK SULLE ETICHETTE DEL VINO IN FRANCIA:

"L’ALCOOL FA MALE ALLA SALUTE" (*)

Se l’idea del Ministro della Salute francese, Xavier Bertrand, dovesse passare, a partire dall’anno prossimo su tutte le bottiglie di vino, birra e liquori d’Oltralpe campeggerebbe la scritta "L’alcool nuoce gravemente alla salute". Come sulle sigarette.
La proposta è nata dopo la presentazione di un rapporto sull’alcolismo redatto dal giornalista Hervè Chabalier, da cui emerge un quadro drammatico: ogni anno l’alcool uccide in Francia ben 45 mila persone, e grazie a questo triste primato il Paese guida la classifica europea della mortalità maschile a causa del bicchiere.
L’alcolismo causa in Francia danni di oltre 17 miliardi di euro all’anno, pari all’1,42 % del Pil, mentre il tabagismo si ferma allo 0,8%. Da qui nasce l’idea di imporre su tutte le bottiglie di alcolici un’etichetta simile a quella dei pacchetti di sigarette. Una proposta che ha fatto andare su tutte furie le associazioni dei viticoltori francesi, già messi a dura prova dalla concorrenza internazionale e dal calo dei consumi.

(*) Nota: scritte di avvertimento sulle bottiglie di alcolici non sono una novità assoluta in Francia. Degli accordi di autoregolamentazione la prevedono ed alcune ditte (non molte) già appongono sulle etichette delle avvertenze. Per lo più relative all’abuso.

Una proposta che parte dal Ministro della Salute Molte è in ogni caso una buona notizia. Molti eventi relativi al vino avvenuti oltralpe si sono poi verificati anche in Italia.

IL RESTO DEL CARLINO

Il ragazzaccio dello sci, il ventottenne Bode Miller, che ha ammesso alla tv di sciare d...

LA NAZIONE

Ubriaco al volante sbanda sul viale e abbatte semaforo Ritirata la patente

LA NUOVA SARDEGNA

condannato: era ubriaco al volante

TRENTINO

ventuno i conducenti bevuti nei 169 schianti stradali 2005

ubriachi al volante, cinque patenti ritirate




Giovedì, 12 Gennaio 2006
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