Sicurezza stradale, più incentivi per l'incolumità dei motociclisti
In un Paese, come l’Italia, dove circolano circa 8 milioni di veicoli a due ruote, tra ciclomotori e motocicli, l’attenzione per la sicurezza degli utilizzatori è doverosa: scooter e moto, infatti, rappresentano una modalità di spostamento imprescindibile, soprattutto all’interno dei contesti urbani, favorendo la decongestione del traffico e la riduzione complessiva dell’inquinamento ambientale: secondo uno studio di Ambrosetti, se il 10% degli automobilisti passasse alle due ruote il risparmio di tempo che ne deriverebbe avrebbe un valore di circa 1 miliardo di euro.
Nonostante i progressi nella riduzione dell’incidentalità stradale (-30% delle vittime su due ruote a motore negli ultimi 5 anni), molto lavoro resta ancora da fare, come dimostrano le 814 vittime e i 55 mila feriti di incidenti motociclistici verificatisi nel 2014, ultimo anno disponibile delle rilevazioni ACI/ISTAT.
Uno studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del progetto ST.E.P (Studio Efficacia Paraschiena), ha evidenziato che l’utilizzo del paraschiena riduce del 40% il rischio di riportare lesioni alla colonna, in caso di incidente: ciononostante, come emerge dello stesso studio, solo un quarto dei motociclisti utilizza questo dispositivo di sicurezza durante i propri spostamenti.
Secondo Confindustria ANCMA la diffusione di queste protezioni verrebbe favorita dall’introduzione di sgravi fiscali. “Per questo motivo chiediamo alla politica di sostenere la nostra richiesta di prevedere una detrazione del 50% del prezzo di acquisto di questi capi tecnici nella prossima Legge di Bilancio”, spiegano in un comunicato.
La misura costerebbe alle casse pubbliche circa 2,5 milioni di euro a fronte, come si è visto, di una riduzione dei costi sociali quantificabile in 21 milioni di euro.
L’industria nazionale dell’abbigliamento protettivo motociclistico rappresenta un’eccellenza della produzione manifatturiera in Europa e nel mondo, soprattutto per l’elevata qualità dei propri prodotti, frutto di importanti investimenti in innovazione tecnologica, che rappresenta il vero valore aggiunto della produzione nazionale. Le aziende italiane del settore generano un fatturato di circa 300 milioni di euro, corrispondenti a circa il 10% del giro d’affari complessivo dell’industria motociclistica.
“La prossima Legge di Bilancio – precisa Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA – rappresenta un’occasione irrinunciabile per favorire la diffusione di dispositivi di sicurezza che possono veramente fare la differenza in caso di incidente. I motociclisti costituiscono una componente fondamentale della mobilità urbana e, per questo motivo, la tutela della loro sicurezza è un obiettivo tecnologico per l’industria ed è un dovere morale per lo Stato”.
“I dati resi noti dall’Istituto Superiore della Sanità – spiega Vincenzo Garofalo, vice presidente della Commissione Trasporti della Camera – in merito alla riduzione del rischio di lesioni in caso di incidenti stradali, grazie all’utilizzo di alcuni dispositivi di sicurezza e, al contempo, quelli poco confortanti relativi al loro impiego, ci convince della opportunità di sostenere in parlamento questa iniziativa. L’uso dei mezzi di trasporto a due ruote ha, come sappiamo, un impatto di grande importanza per la vivibilità delle città perché contribuisce enormemente alla riduzione del traffico e consente, a chi li impiega, una notevole riduzione dei tempi di percorrenza. Per questo occorre intervenire per rendere questi utenti vulnerabili sempre più protetti e sicuri. Questa iniziativa trova pieno sostegno nei componenti dell’intergruppo parlamentare “amici delle due ruote”, da me presieduto, in quanto si muove, decisamente, in questa direzione”.
“Sono sicuramente positivi tutti quei dispositivi come paraschiena ed airbag che tutelano la sicurezza dei motociclisti e che, in caso di incidente, possono fare la differenza. Quindi la proposta di Confindustria ANCMA di prevedere benefici fiscali per coloro che acquistano questi dispositivi di sicurezza passiva è una norma che potrebbe portare un beneficio complessivo per la società, ma anche per i conti pubblici – conclude il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero – è una di quelle azioni mirate di politica fiscale che, nonostante le disponibilità di bilancio siano molto ridotte, noi riteniamo di dover sostenere. Tale azione verrà valutata all’interno della Legge di Bilancio e auspico che possa avere un cammino positivo”.
di Sara Ficocelli
da repubblica.it/motori
BENE GLI SCONTI FISCALI PER COLORO CHE ACQUISTANO DISPOSITIVI DI SICUREZZA PER LE MOTO. PERO’ CARO GOVERNO CE LI DOVETE DARE ANCHE PER I SEGGIOLINI DEI BAMBINI TRASPORTATI IN AUTO CHE PAGANO L’IVA AL 22%! MENTRE PER LE FIGURINE DEI LORO ALBUM L’IVA E’ AL 4%!! ASSURDO!! I GENITORI CHE HANNO UN PAIO DI BAMBINI, DOVENDO COMPRARE FINO 3 - 4 SEGGIOLINI ANCHE PER LE MACCHINE DEI NONNI SPENDONO CIFRE FOLLI!! (ASAPS)
La proposta di Confindustria ANCMA è quella di prevedere benefici fiscali per coloro che acquistano questi dispositivi di sicurezza passiva è una norma che potrebbe portare un beneficio complessivo per la società, ma anche per i conti pubblici.
A questo risultato porterebbe l’approvazione, da parte del Governo, di sgravi fiscali per l’acquisto di dispositivi di sicurezza passiva.