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Articoli 19/06/2017

Il pericolo del “viscoplaning” e “acquaplaning” nella guida dei veicoli di emergenza
Una delle cause di uscita di strada dei veicoli di emergenza è sicuramente dovuta  a fenomeni come il  “viscoplaning” e ”acquaplaning”

di Stefano Balboni*

Appena inizia a piovere, soprattutto dopo lunghi periodi di siccità, sulla strada si genera un impasto  di oli e acqua estremamente scivoloso, frutto del fatto che il tutto è rimasto fermo sull’asfalto per un lungo periodo. Il fenomeno che si genera è denominato “viscoplaning” e di fatto diminuisce l’aderenza sulla strada. Nella circostanza appena descritta è importante aumentare lo spazio di frenata , prestare la massima attenzione in particolare sulle curve e in strade con avvallamenti, in quanto in tali condizioni potrebbero verificarsi fenomeni in particolare di “sottosterzo” o di “sovrasterzo”.

Si definisce comportamento sottosterzante, quando il veicolo perde di aderenza con la parte anteriore e per arginare tale fenomeno è importante rilasciare il piede dall’acceleratore senza frenare, in modo da spostare il peso del veicolo  sull’asse anteriore mantenendo lo sguardo verso la strada che si sta percorrendo e cercando quindi di ottenere la giusta correzione della traiettoria. Più difficile invece arginare il fenomeno del veicolo che sbanda posteriormente comunemente chiamato “comportamento sovrasterzante”, dove deve essere mantenuto il gas in maniera costante in modo da non effettuare spostamenti verso l’asse anteriore o posteriore in quanto nel primo caso il fenomeno verrebbe amplificato, mentre nel secondo caso le ruote anteriori avrebbero ancora meno “grip” sull’asfalto ed il pneumatico non riuscirebbe a lavorare longitudinalmente ed anche in questo caso si otterrebbe una traiettoria sbagliata. Pertanto bisogna correggere lo sterzo avendo lo sguardo rivolto verso la giusta direzione di marcia (dove si vuole portare il veicolo e non appena davanti ad esso) in maniera da non sterzare troppo.

Le pozzanghere presenti sulle strade potrebbero in un qualche modo tradire il conducente dei veicoli di emergenza. In questo caso è importantissimo avere pneumatici in buone condizioni, con un battistrada ben superiori al limite di Legge (1,6 mm) e gonfiato secondo le indicazioni del libretto “uso e manutenzione” dell’ambulanza.

In questa situazione infatti l’acqua che si accumula sotto al pneumatico stesso potrebbe non essere correttamente smaltita dal battistrada, inoltre accumulandosi davanti ad esso viene avvertito come se ci fosse un ostacolo (tipo un sasso) e le sospensioni spingerebbero l’intera massa del veicolo verso l’alto, facendo diminuire ancora di più l’aderenza sul terreno.  L’ambulanza diventerebbe quindi  ingovernabile perché avrebbe sull’acqua con una perdita di aderenza importante. Per arginare anche questo fenomeno conosciuto come “acquaplaning”  è quindi importante  ridurre la velocità in base alle condizioni atmosferiche avverse.

MAI SOTTOVALUTARE I FENOMENI ATMOSFERICI, NEMMENO DURANTE LA GUIDA IN EMERGENZA, IN QUANTO VERREBBERO MENO LE ESIMENTI DI CUI ALL’ART. 177 CDS, DOVE VIENE SEMPRE RICHIESTA UNA CONDOTTA PRUDENTE E DILIGENTE

E’ importante segnalare che anche l’art. 141 del codice della strada impone all’automobilista di mantenere una velocità che permetta di non uscire di strada e mettere quindi a repentaglio se stessi ed altre persone.


*Autista soccorritore e istruttore di guida sicura

 

da emergency-live.com

Lunedì, 19 Giugno 2017
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