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Notizie brevi 31/10/2016

Omicidio stradale: più regole, più sicurezza?
A Montecatini Terme – ospiti dell'ACI – gli esperti discutono sulla legge ormai in vigore
Il dibattito, molto acceso, si è incentrato sulla “costituzionalità” dell'articolato
Cosimo Ferri: “la norma resisterà”

 (ASAPS) MONTECATINI TERME, 31 ottobre 2016 – La cittadina termale di Montecatini, in provincia di Pistoia, ha ospitato – organizzata dall'ACI – una conferenza dibattito sull'omicidio stradale: tra gli ospiti, il nostro Lorenzo Borselli, che ha brevemente ripercorso il cammino della legge, la cui idea era maturata nell'ambito dello studio sugli osservatori, già molti anni fa, trovando poi piena completezza nell'azione congiunta alle associazioni “Lorenzo Guarnieri” e “Gabriele Borgogni”, nella raccolta di firme promossa a Firenze dall'allora sindaco del capoluogo toscano Matteo Renzi, oggi premier, e poi sviluppatasi nel lungo cammino parlamentare, con il concorso di molte altre associazioni. Tre queste, in prima linea, quella nata in ricordo di “Massimo Massimi”, rappresentata dal padre della giovane vittima caduta sulla strada nell'ottobre 2014, per mano di un conducente in forte stato di ebbrezza alcolica. È toccato proprio a Massimiliamo Massimi, luogotenente dei Carabinieri, il compito di aprire i lavori, dopo il saluto del sindaco di Montecatini Terme, Giuseppe Bellandi, del presidente dell'ACI di Pistoia Antonio Breschi, del segretario generale nazionale dell'Automobil Club, Francesco Tufarelli, e dell'onorevole Edoardo Fanucci, già vicesindaco della cittadina ed ora membro, in quota PD, della Commissione parlamentare al bilancio. Prima di Massimiliano Massimi, però, è intervenuto Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia e magistrato: Ferri ha ripercorso la storia della legge, spiegando come essa sia stata fortemente voluta dal premier Renzi e che, grazie ad essa, oggi vi è una risposta di giustizia anche nei confronti delle famiglie delle vittime e delle vittime stesse, finora sostanzialmente ignorate dal processo celebrato per la loro uccisione. Massimi ha parlato proprio di questo, precisando, anche in vista degli interventi che sarebbero seguiti, che la legge è sicuramente perfettibile, ma che non è possibile tornare indietro, auspicando che anche i problemi sul prelievo coattivo di campioni ematici degli indagati possano trovare piena soluzione anche alla luce del protocollo stilato tra la Procura generale di Roma e la Polizia di Stato. Lo stesso Lorenzo Borselli, responsabile nazionale della comunicazione dell'ASAPS, pur soffermandosi sui punti deboli dell'articolato della Legge 41/2016, ha ribadito che fino all'entrata in vigore della norma, avvenuta senza vacatio legis dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sulla strada ha regnato la più totale impunità.

 

Nicola Salvato, presidente dell'ANVU, ha invece parlato da tecnico puro, evidenziando alcune lacune della legge, e spiegando le difficoltà dei corpi di polizia, non solo ad ordinamento locale, nella rilevazione dei sinistri, i cui scenari, oggi, si prospettano come vere e proprie scene del crimine, proprio alla luce della severità delle sanzioni penali. Gli interventi dell'avvocato Fabio Piccioni e del giudice Jacqueline Monica Magi, sono stati improntati ad una critica molto severa: Piccioni ha sostanzialmente parlato di una legge scritta male e del tutto anticostituzionale, mentre la magistrata Magi, oltre a confermare la presunta anticostituzionalità della norma, ha parlato di vera e propria sperequazione con altri reati, come quelli legati agli infortuni professionali, e di natura più abietta, oltre che dolosa, come ad esempio la pedofilia o la violenza alle donne. Circa la sostanziale impunità di tutti gli uccisori stradali prima della legge attuale, la dottoressa Magi ha detto che ciò è avvenuto anche per la mancanza di organici degli uffici giudiziari e che i magistrati hanno sempre preferito accettare patteggiamenti certi in cambio di sicure assoluzioni per prescrizione.
Infine, il senatore Marco Filippo, membro della Commissione trasporti del Senato, che ha raccontato la difficoltà del cammino al Parlamento della legge 41 e della disponibilità ad apportare i correttivi necessari, rifiutando però con fermezza il bollo di sostanziale incapacità di cui i due relatori precedenti avevano sostanzialmente tacciato l'esecutivo.
Avvalendosi del diritto di replica, anche Cosimo Ferri ha ribattuto su ogni punto, dicendosi certo che la legge reggerà all'esame della Corte Costituzionale. (ASAPS)

 


Cronaca del convegno di Montecatini dove si è dibattuto dell’Omicidio stradale con punti di vista molto diversi. Era presente anche l’ASAPS con una relazione del consigliere nazionale Lorenzo Borselli.

Lunedì, 31 Ottobre 2016
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