La sentenza della Consulta non è arrivata inattesa negli
ambienti della Polizia della strada. La reazione è stata
positiva: «La Polizia stradale continuerà a
lavorare come ha fatto finora - dice Pasquale Piscitelli, direttore
centrale delle specialità della Polizia di Stato -. I
punti detratti che la Consulta ha abolito sono una percentuale
piuttosto bassa. Uno dei nostri obiettivi principali è
la lotta contro chi guida con alcool e droga: per combattere
questi fenomeni occorrerà sempre fermare gli automobilisti».Dalle
indicazioni ricevute nei mesi scorsi, circa il 20% dei punti
detratti sono quelli che non si potranno più defalcare.
Dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, sodalizio
degli agenti della Stradale: «Non si possono alzare contemporaneamente
i vessilli della sicurezza stradale e della privacy. Occorrerà
prevedere moduli operativi diversi, con doppie pattuglie che
dopo l’accertamento della violazione provvedano all’identificazione
del conducente e alla contestazione».
Molte infrazioni incideranno sui soggetti più deboli
della circolazione cittadina. «Per le corsie preferenziali
- spiega Emiliano Bezzon, vice comandante della Polizia locale
di Milano - la percorrenza abusiva non comporta perdita di punti.
Ma
cosa sarà dei parcheggi disabili ora che non è
più possibile colpire nel punteggio le infrazioni?».
Se per le vie comunali è da prevedere un’accelerazione
della rimozione forzata, su autostrade e vie normali si ripeteranno
le soluzioni pre patente a punti: autovelox o telelaser, pattuglie
a fermare e identificare i trasgressori.
Nestore
Morosini