Alfio Caruso
1960 - Il migliore anno della nostra vita
La benedizione iniziale è stata conferita, 25 maggio ’59, dal quotidiano londinese Daily Mail: <
Così Alfio Caruso in 1960 Il migliore anno della nostra vita (Longanesi, pagine 350, E 18,60) racconta quei dodici mesi fenomenali, forse irripetibili. Dalla morte di Coppi all’elezione di Kennedy, dall’Olimpiade romana – con la trionfale cavalcata di Berruti nei 200 metri e la commovente maratona di Bikila – all’affacciarsi di Mina e Celentano è uno snocciolare di personaggi, di avvenimenti, di curiosità, di pettegolezzi. Dal singolare equilibrio tra frenesia e vertigine gl’italiani paiono trarre un’inesauribile spinta propulsiva. Tutti affamati di benessere, di modernità, di miglioramento e senza alcun senso di colpa. Anche la pubblicità asseconda quest’ansia di fare, di progredire. La Vendomatic suggerisce l’installazione delle macchine distributrici di caffè e di bevande <
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Da Milano Marittima a Cesenatico, in un fazzoletto di chilometri, spuntano 4.600 alberghi-pensioni. In quelle a conduzione familiare il tutto compreso costa 600 lire (8 euro) al giorno. Il settore rende 500 miliardi l’anno (6 miliardi e mezzo di euro). Il turismo conosce un’espansione incontenibile, non più limitato agli stranieri e all’estate. Dall’autunno ’59 la settimana lavorativa di 5 giorni, fin lì prerogativa degli ammirati bancari, è stata estesa a quasi tutte le fabbriche. Pure per operai e impiegati il fine settimana libero diventa una conquista da sfruttare al meglio. La pubblicità accredita l’illusione che ogni prodotto sia accessibile. I numeri diventano impressionanti: oltre il 50 per cento delle famiglie si avvia a possedere un frigo, una tv (se ne comprano 1500 al giorno) e sarà pronta a firmare nuove cambiali per acquistare lavatrice, lavastoviglie, scaldabagno, il massimo dello chic. Il prezzo degli elettrodomestici oscilla tra le 100 e le 150 mila lire (1100-1900 euro). Proprio la cambialina, con le decine di girate a raccontare le tante mani attraverso cui è transitata, rappresenta una delle poche costanti, che rendono eguale il Settentrione al Meridione. Per fronteggiare questa marea montante di <
Vengono prodotte più di 600 mila auto, delle quali oltre 381 mila vendute in Italia, ma 900mila aspiranti guidatori prendono la patente. Lo fanno anche alcuni sacerdoti, benché il Sinodo stabilisca che solo in caso di assoluta necessità possono condurre una vettura. Nessuno si cura dello scarso numero dei veicoli industriali, sui quali, viceversa, puntano i grandi marchi esteri e il risultato finale darà loro ragione. Spopolano le due utilitarie a guscio d’uovo della Fiat, la 500 (450 mila lire, 5.500 euro) e la 600 (625 mila lire, 7.200 euro). Per acquistare la prima servono all’incirca dieci stipendi da operaio, per la seconda quattordici. Nel libretto dei <
Il cinema regala una stagione leggendaria. Il ’60 viene salutato dai due capolavori, che si sono imposti alla mostra di Venezia il settembre precedente: La grande guerra di Monicelli e Il generale della Rovere di Rossellini. A febbraio arriva La dolce vita di Fellini; seguono Rocco e i suoi fratelli di Visconti, Tutti a casa di Comencini, La ragazza con la valigia di Zurlini, La lunga notte del ’43 di Vancini, L’avventura di Antonioni, Il bell’Antonio di Bolognini; si chiude con La ciociara di De Sica. Insomma, se quell’anno si vendono 748 milioni di biglietti nelle sale di prima, seconda e terza visione – incasso di 116 miliardi (un miliardo e 400 milioni di euro) – non è per la ridotta programmazione televisiva.
Alfio Caruso in 1960 Il migliore anno della nostra vita (Longanesi, pagine 350) racconta quei dodici mesi fenomenali, forse irripetibili. Dalla morte di Coppi all’elezione di Kennedy, dall’Olimpiade romana – con la trionfale cavalcata di Berruti nei 200 metri e la commovente maratona di Bikila – all’affacciarsi di Mina e Celentano è uno snocciolare di personaggi, di avvenimenti, di curiosità, di pettegolezzi. Da leggere. (ASAPS)