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Primi controlli della Stradale. "I corsi sono troppo cari".

1 Luglio 2004 - Da "Corriere della Sera"

Primi controlli della Stradale.
"I corsi sono troppo cari".

di Nestore Morosini

MILANO - Sui viali di Milano con una pattuglia della Polizia Stradale. Per verificare quanti ciclomotoristi minorenni sono in regola per cominciare, oggi, a guidare il loro cinquantino in regola con quanto stabilito dal Codice della Strada. Così abbiamo messo insieme una storia che presenta lati positivi ma anche zone oscure sulle quali i ragazzi, molto vittime e poco attori, hanno scarse responsabilità. Federico, 15 anni,frequenta il liceo linguistico "Pasolini" a Lambrate. "La mia scuola - spiega -- non ha organizzato corsi perché gli iscritti erano pochi e le ragazze non erano interessate. Così mi sono rivolto a un‚autoscuola e ho già frequentato la sesta lezione. Ma ho dovuto sborsare 200 euro, che non sono pochi in confronto ai 30 che avrei dovuto pagare a scuola".

La necessità aguzza l‚ingegno. E proprio Luca, quindicenne di Lissone, studente all’istituto tecnico Europa Unita, si è dato da fare insieme ai suoi compagni di classe quando, dopo aver versato i 30 euro alla scuola, il corso è stato interrotto. Perché? Spiega: "Ci hanno detto che tanto non avrebbero fatto in tempo a darci il patentino. Così ci siamo messi alla ricerca di un‚autoscuola che, cuore in mano, ci poteva detrarre dalla richiesta quei trenta euro che avevamo speso invano. Ne abbiamo trovata una che, al posto dei 150 euro della tariffa ce ne ha fatti pagare solo 120".

Domenico, 17 anni, è uno di quei casi che costringono alla riflessione. Dice: "Frequentavo la scuola dalla quale mi sono dovuto ritirare, avevo necessità di lavorare per dare una mano a casa. Ora l‚autoscuola mi chiede per la frequenza al corso 200 euro, che sono una bella fetta della mia busta paga. Non potrei permettermelo, ma come faccio senza il patentino a girare per lavoro col mio cinquantino? Io, davvero, speravo in una proroga".

Federica, 16 anni, bionda ed elegante, frequenta le superiori del "San Carlo", scuola privata. "Ho il patentino da un mese - spiega - e l‚ho preso a scuola. Costo 50 euro". Facile, no? Facile come l‚approccio di Michele, 17 anni, con gli agenti della Polstrada quando gli chiedono, visto che guida un motorino, se è già in regola col patentino. "Io ho la patente per la moto - dice sorridendo - ma guardate qui. Mio fratello Giuseppe, che ha 15 anni e frequenta come me la scuola professionale "Carlo Porta", ha già il patentino fra i documenti di questo ciclomotore, che è suo e non mio".

Elisabetta e Matteo, entrambi diciassettenni, viaggiano insieme con i rispettivi ciclomotori. Lei frequenta il "Cremona" e lui il Liceo Scientifico di via McMahon. Entrambi hanno la patente per la 125 e il foglio rosa, dunque oggi non avranno problemi. "Ma a scuola - dice Elisabetta - non è girata la voce dei corsi da istituire per la guida dei cinquantini, lo abbiamo saputo da giornali e televisione. Sembra incredibile, ma è così".

L‚indagine, dunque, ci ha condotto a un risultato disarmante: due soli ragazzi erano in possesso del patentino (Federica e Giuseppe, che si è manifestato attraverso il fratello). Gli altri, eccettuati i possessori di patente per la 125cc, ne sono privi. E per un motivo ben preciso: la mancanza di corsi economicamente accessibili a scuola e il conseguente riferimento a un‚autoscuola. Che ovviamente fa i propri interessi. E centinaia di migliaia di ragazzi, e le loro famiglie, non hanno potuto esercitare un diritto stabilito dalla legge, considerato che gli studenti non hanno potuto conseguire il patentino alla data del 1° luglio 2004.
Dice Giordano Biserni, presidente dell‚Asaps, il sodalizio degli agenti della Stradale: "E‚ facile prevedere un numero elevato di sanzioni per ragazzi che circoleranno, comunque, in piena estate senza patentino. Saranno sicuramente numerosi anche i ricorsi al Giudice di Pace e c’è motivo di ritenere che la consueta sensibilità di questi organi giudicanti possa determinare l’annullamento di quei verbali per i quali i ricorrenti dimostrino l’impossibilità per il ragazzo di frequentare il corso gratuito presso la sua scuola, in quanto mai realizzato".

E allora sorge spontanea una domanda: dov‚è finito quel 7,5 per cento degli introiti di contravvenzioni fatte da polizia e carabinieri, circa 16 milioni di euro, che per legge dovevano essere destinati alla scuola per organizzare i corsi?.

di Nestore Morosini

1 Luglio 2004 - Da "Corriere della Sera"
Mercoledì, 03 Novembre 2004
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