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Notizie brevi 28/11/2016

Motorola: i poliziotti del futuro saranno hi-tech

L’azienda americana ha mostrato a Colonia il concept di un centro di controllo di pubblica sicurezza che unisce realtà virtuale, realtà aumentata e tracciamento degli occhi

Quando si parla di realtà virtuale e realtà aumentata ci si interroga spesso sul potenziale dell’applicazione di queste innovazioni in ambiti di interesse pubblico. Una proposta originale in questo senso arriva da Motorola Solutions, che al PMRExpo di Colonia ha presentato il concept di un centro di comando futuribile che integra le due tecnologie per rendere più efficace e sicuro il lavoro di polizia, pompieri o altri operatori di pronto intervento.

CENTRO DI COMANDO VIRTUALE 

L’addetto al centro di comando progettato da Motorola non ha più davanti a se dei normali monitor, ma indossa un visore VR (nel prototipo di Colonia è un Oculus Rift). Nello spazio virtuale che si trova davanti l’operatore può navigare fra varie sorgenti d’informazione e immergersi completamente in un’azione in corso. In questo modo può coordinare più rapidamente le risorse sul campo e condividere con loro le informazioni di altre sorgenti in maniera rapidissima, migliorando la qualità dell’intervento e la sicurezza degli agenti e dei cittadini.

 CONTROLLO OCULARE 

Per controllare lo spazio virtuale e navigare fra le schermate disponibili all’operatore bastano gli occhi, grazie ai sensori di movimento oculare della startup Eyefluence (partecipata di Motorola Solutions) integrati direttamente all’interno dell’Oculus Rift. Con una veloce calibrazione chiunque può adoperare il sistema. Abbiamo provato l’interfaccia della demo di Colonia e siamo rimasti sorpresi dall’efficacia del controllo oculare. Non serve alcun allenamento specifico: per spostarsi fra gli schermi fluttuanti nello spazio virtuale basta guardarli, mentre per aprire un video basta “trascinare” con gli occhi un puntolino verde posto al di fuori della cornice. Un processo tanto difficile da descrivere a parole quanto intuitivo da mettere in pratica.

>VIDEO - Il poliziotto del futuro, tra videocamere, sensori e realtà virtuale

PREVENZIONE TECNOLOGICA 

«La nostra intenzione è quella di spostare il processo di pronto intervento dalla semplice reazione all’emergenza verso la prevenzione intelligente», spiega Sirio Magliocca, Channel Account Manager Italia di Motorola Solutions. «Grazie a queste soluzioni l’operatore del centro di comando può attivarsi in anticipo e agire come se fosse presente in più luoghi allo stesso momento».

Il modello di bodycam SI500, ad esempio, ha la duplice funzione di terminale radio e videocamera. L’agente può sempre comunicare a voce, ma allo stesso tempo invia un flusso video al centro di controllo, che vedrà in ogni momento quello che vede lui. Si tagliano in questo modo i tempi della comunicazione verbale, si può valutare la situazione da remoto o applicare il riconoscimento di un volto o di una targa senza dover richiedere un’azione specifica all’operatore. Così facendo migliora la qualità dell’intervento e del coordinamento sul campo.

INTEGRAZIONE CON IL PASSATO 


Motorola Solutions, che non ha più nulla a che fare con la Motorola degli smartphone, controllata da Lenovo, produce principalmente radiotrasmittenti e soluzioni software per applicazioni “business critical” o “mission critical”, dedicate rispettivamente alle aziende o agli operatori di polizia e pubblica sicurezza.

«L’idea è di guardare al futuro e innovare mantenendo un’integrazione con le tecnologie che sono già sul campo», spiega ancora Magliocca. «Anche perché il mercato dei nostri prodotti è particolare, non è come quello consumer. Il ciclo di vita di una radio è più lungo e il cliente del settore mission critical – cioè forze dell’ordine e di pubblica sicurezza – ha bisogno di strumenti di comunicazione siano più resistenti e funzionino sempre. Ma soprattutto non può investire spesso per rinnovare completamente la propria dotazione tecnica».

CONTROL CENTER AWARE 


In altre parole, anche se le soluzioni basate su banda larga sono il futuro, è atteso un periodo di lunga transizione e progressiva integrazione tra reti attuali (standard Tetra in Europa) e LTE. Durante il quale, però, non è detto che non si possano già applicare le innovazioni più recenti sfruttando i prodotti radio esistenti. Le ricetrasmittenti Tetra di Motorola Solutions, ad esempio, si possono interfacciare tramite Bluetooth con varie tipologie di sensori. Come quello per lo sgancio della pistola dalla fondina, ad esempio, o un cardiofrequenzimetro che monitora lo stato fisico dell’agente. Questa tipologia di dati può viaggiare rapidamente e in maniera sicura sulle reti private e confluire nel flusso delle informazioni disponibile per l’operatore remoto.

Già oggi, senza aspettare il centro di comando in realtà virtuale, esistono software che possono aggregare queste varie fonti. Nel caso di Motorola, ad esempio, il sistema CommandCentral Aware può integrare i feed video, i dati dei sensori, le informazioni provenienti da schedari digitali o raccolte sui social media per offrire agli agenti numerose fonti di intelligence in tempo reale più accurate e facilmente interpretabili, per massimizzare l’efficacia dell’intervento.

Andrea Nepori
da lastampa.it


Speriamo sia così «Grazie a queste soluzioni l’operatore del centro di comando può attivarsi in anticipo e agire come se fosse presente in più luoghi allo stesso momento».
Ma quanto lontano sarà questo futuro? (ASAPS)


Lunedì, 28 Novembre 2016
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