Maltempo, foglie su marciapiedi e strade: trappola per bici e pedoni
Belli quanto insidiosi. Tappeti di foglie con i colori dell’autunno, cadute dalla sera alla mattina, hanno cancellato il grigiore della città, rivestito strade, viali, marciapiedi, ma anche intasato i tombini rendendo più difficile drenare via l’acqua dalle strade. Un effetto della pioggia e del freddo arrivato, com’è giusto, per la stagione che volge all’inverno ma un po’ repentinamente. Poi la pioggia insistente ci ha messo lo zampino, trasformando quei tappeti colorati in poltiglia scivolosa. Un pericolo per tutti i pedoni, ma in particolare per gli anziani, per chi spinge un passeggino, per i disabili. E un vero incubo per ciclisti e motociclisti, ma anche per chi guida una quattroruote.
>Tappeto di foglie su strade e marciapiedi
La pioggia ha infatti ostacolato la pulizia programmata del fogliame caduto. Si è dovuto attendere il bel tempo, che asciugasse il fogliame caduto. Ed ecco, nel fine settimana, Amsa è corsa ai ripari. Ed è iniziata una corsa contro il tempo. Da sabato sono state messe in campo squadre straordinarie, che hanno iniziato a liberare strade, marciapiedi e tombini partendo dalla periferia, in particolare dal settore Sud-Est. Le operazioni proseguiranno senza sosta. Sono molti i viali con filari alberati. Filari di spettacolari platani sono in corso Sempione, viale Marche, viale Campania e via dei Mille. E filari di olmi siberiani resistono in Mac Mahon, de Amicis e piazza Vesuvio.
L’effetto combinato di temperatura e piogge è stato ben visibile anche in via Mascagni, dove c’è un solo grande albero che in una notte ha perso tutta la fronda. Si sono svestiti altri filari di latifoglie, come gli aceri di via Washington, i celtis in Mario Pagano, le sophore di via Solari e i Lecci della Stazione Centrale. I primi a rimanere spogli sono stati gli Ippocastani — si veda sui Bastioni di Porta Venezia — che hanno grandi foglie e dunque più fragili ma anche con più problemi a vivere nelle città. Non è un caso, infatti, se vanno in quiescienza (il «letargo» vegetale) prima, è la strategia che le piante utilizzano per sopravvivere alla stagione avversa, quando la luce è poca e il freddo blocca anche i processi chimico-fisici che avvengono nella terra dove affondano le radici.
«Le operazioni a ritmo serrato sono partite nel fine settimana — spiega Marco Granelli, in contatto con la centrale operativa di Amsa —. E continuerà approfittando delle prossime giornate asciutte». Sono stati programmati interventi straordinari in 160 aree verdi e in 50 vie e piazze con le situazioni più critiche. Ogni settimana Amsa raccoglie in media 450 tonnellate di foglie con 50 addetti.
Il disagio dei giorni scorsi — decine le telefonate dei cittadini al numero dedicato di Amsa — non può far dimenticare l’autunno del 2005 quando non fu la pioggia ma la neve a cadere anzitempo su piante ancora cariche di foglie. Il peso della neve causò danni incalcolabili al patrimonio verde, tra crolli di piante e alberi sbrancati.
di Paola D’Amico
da milano.corriere.it