ROMA - Mai si sono visti
tanti ragazzini interessati a telegiornali e quotidiani come in questi
giorni. Ma non è un’improvvisa voglia di notizie, è speranza di sentirsi
dare una sola notizia, quella di una proroga sul patentino. Ma il ministro
dei Trasporti Pietro Lunardi non cede e così anche oggi i giovani leggeranno
che rinvio per adesso non ci sarà. E avanza anche l’ipotesi di introdurre i
punti anche nel patentino, da riportare poi nella patente per l’auto.
Qualcosa però si muove, anche nella maggioranza. A Lunardi, che «tra la
proroga e la vita» preferisce quest’ultima e che ribadisce: «E’ un anno che
c’è la legge, i ragazzi andranno un po’ a piedi o in bicicletta», smentendo
che ci siano disaccordi con Maroni, replica un più malleabile Renato
Schifani di Forza Italia. «Un’eventuale, brevissima proroga non sarebbe la
fine del mondo. Anzi, toglierebbe dall’imbarazzo le famiglie e i giovani che
non hanno ancora avuto la possibilità di sostenere gli esami». Il ministro
ha invitato la polizia a non accanirsi sui ragazzi? Un rinvio, osserva il
senatore, toglierebbe dall’imbarazzo anche «le forze dell’ordine che si
troverebbero ad affrontare una situazione inedita e delicata».
IL RINVIO - Serviranno le sue parole? Forse, visto che anche dall’Udc
arrivano segnali di inversione di rotta. Per Maurizio Ronconi, «il governo
deve rinviare l’entrata in vigore del patentino». Altrimenti ci saranno
«conseguenze gravi per le migliaia di ragazzi che hanno presentato domanda
in tempo ma che non hanno potuto effettuare l’esame». E a pagare sarebbero
solo i giovani, a cui non sono «imputabili i ritardi, dovuti invece a
carenze di organico e organizzative del ministero». Ma Lunardi insiste:
ragazzi, non fatene un dramma. «Entro l’anno il problema sarà risolto, a
settembre riprenderanno i corsi nelle scuole e tutti potranno mettersi in
regola». Il suo vice, Mario Tassone, preferisce andare oltre il dibattito
pro o contro il rinvio. Ritiene che «il test per il conseguimento del
patentino andrebbe arricchito con un esame medico obbligatorio da parte di
una Commissione sanitaria per attestare la salute psico-fisica e la non
dipendenza da droghe e alcol». Inoltre i quiz non bastano. Accanto ai test
teorici «dovrebbero aggiungersi prove pratiche per verificare l’effettiva
abilità alla guida». Le critiche alla fermezza di Lunardi non mancano.
Giorgio Pasetto, responsabile nazionale Trasporti della Margherita,
considera le parole del ministro sul Corriere della sera di ieri solo
«lacrime di coccodrillo». «Lui dice che la proroga non si può dare perché le
regole sono regole e i giovani non devono abituarsi ai rinvii? Ebbene,
questi pensieri ci fanno sorridere visto che il governo non fa altro che
portare avanti una politica di condoni edilizi e fiscali».
I CONTROLLI - Alla Cgil sono categorici: Lunardi e la Moratti sono
degli «irresponsabili», per come hanno gestito l’intera faccenda dei
patentini e dei corsi nelle scuole. E l’Asaps, l’associazione
sostenitori della polizia stradale pensa al difficile compito delle forze
dell’ordine. «E’ troppo comodo - afferma il presidente Giordano Biserni -
passare la palla alla polizia, ultimo segmento della
filiera della legalità». Che cosa avrà voluto dire con quell’invito
a non essere troppo intransigenti, lo chiarisce tuttavia lo stesso ministro.
Non è chiudere un occhio. «Raccomando alle forze dell’ordine di non
accanirsi e questo significa che devono fare il loro dovere, fermare i
ragazzi e far rispettare la legge ma non fare inseguimenti. Non vorrei mai
che per questo succedessero incidenti».
Mariolina Iossa |