In questi
giorni esponenti di governo per giustificare la "resistenza"
ad un opportuno rinvio dell’obbligo del patentino, sottolineano
con una sorta di pubblicità progresso che tra la vita e una
proroga, scelgono la vita, la cosa se non fosse estremamente seria
sarebbe persino divertente.
L’Asaps trova quanto meno imbarazzante che simili proclami vengano
dalle stesse voci che poi vogliono entro fine mese i 150 in autostrada.
Anche questa sarà una scelta per la vita?
Rimaniamo convinti che la proroga dei termini sarebbe l’unica cosa
logica di fronte all’impossibilità per molti ragazzi, non
per loro colpa, di frequentare i corsi gratuiti presso le scuole come
era loro diritto o l’impossibilità di sostenere gli esami.
Che poi la responsabilità sia stata di questa o quella istituzione
poco importa. Si dovrebbe avere per lo meno il coraggio di far ritenere
valida una certificazione dell’istituto scolastico la quale dica
che il ragazzo non ha potuto frequentare il corso o non ha potuto sostenere
l’esame finale.
Non si capisce anche come mai si dica ai ragazzi che le regole sono
regole e i giovani non devono abituarsi alle proroghe e poi si invitano
per l’ennesima volta le forze dell’ordine a non accanirsi
contro di loro. Innanzi tutto il principio le regole sono regole
deve valere sempre e per tutti, poi è troppo comodo passare la
palla - e la responsabilità — all’ultimo segmento della
filiera della legalità, le forze di polizia.