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Per non rinviare il patentino dei ragazzi si sottolinea la salvaguardia della vita e nello stesso tempo si annunciano per fine mese i 150 in autostrada.

L’Asaps insiste: la dichiarazione della scuola sulla mancata organizzazione dei corsi o degli esami sia sufficiente per regolarizzare temporaneamente la posizione. Non si getti la responsabilità alle Forze di Polizia

Per non rinviare il patentino dei ragazzi si sottolinea la salvaguardia della vita e nello stesso tempo si annunciano per fine mese i 150 in autostrada.

L’Asaps insiste: la dichiarazione della scuola sulla mancata organizzazione dei corsi o degli esami sia sufficiente per regolarizzare temporaneamente la posizione.

Non si getti la responsabilità alle Forze di Polizia

In questi giorni esponenti di governo per giustificare la "resistenza" ad un opportuno rinvio dell’obbligo del patentino, sottolineano con una sorta di pubblicità progresso che tra la vita e una proroga, scelgono la vita, la cosa se non fosse estremamente seria sarebbe persino divertente.

L’Asaps trova quanto meno imbarazzante che simili proclami vengano dalle stesse voci che poi vogliono entro fine mese i 150 in autostrada. Anche questa sarà una scelta per la vita?

Rimaniamo convinti che la proroga dei termini sarebbe l’unica cosa logica di fronte all’impossibilità per molti ragazzi, non per loro colpa, di frequentare i corsi gratuiti presso le scuole come era loro diritto o l’impossibilità di sostenere gli esami. Che poi la responsabilità sia stata di questa o quella istituzione poco importa. Si dovrebbe avere per lo meno il coraggio di far ritenere valida una certificazione dell’istituto scolastico la quale dica che il ragazzo non ha potuto frequentare il corso o non ha potuto sostenere l’esame finale.

Non si capisce anche come mai si dica ai ragazzi che le regole sono regole e i giovani non devono abituarsi alle proroghe e poi si invitano per l’ennesima volta le forze dell’ordine a non accanirsi contro di loro. Innanzi tutto il principio le regole sono regole deve valere sempre e per tutti, poi è troppo comodo passare la palla - e la responsabilità — all’ultimo segmento della filiera della legalità, le forze di polizia.
 

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Venerdì, 25 Giugno 2004
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