Multinazionale del tabacco regala sei nuove auto alla GdF di Napoli
Sei nuove autovetture sono state donate al comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli dalla multinazionale British American Tobacco Italia con l'obiettivo di potenziare il contrasto al contrabbando e della contraffazione dei prodotti del tabacco. La consegna delle vetture è avvenuta a Roma, nel corso di una cerimonia nella sede dell'azienda, alla quale sono intervenuti il presidente e amministratore delegato di British American Tobacco Italia, Andrea Conzonato, e il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, generale di brigata Gianluigi D'Alfonso. La donazione è avvenuta nell'ambito di una collaborazione avviata tra la multinazionale e la Guardia di Finanza nel dicembre del 2015, anno in cui, secondo quanto emerge da una ricerca, l'incidenza del contrabbando delle sigarette ha sottratto circa 800 milioni alle casse dello Stato.
Nel terzo trimestre del 2016, inoltre, se da un lato si stima che a livello nazionale il fenomeno sia diminuito di 3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, dall'altro si registrano picchi rilevanti nelle città di Napoli, Giugliano, Bari, Taranto e Palermo. «La Guardia di Finanza di Napoli - ha detto D'Alfonso - ha particolarmente intensificato l'attività di contrasto del contrabbando e della contraffazione dei tabacchi. I significativi risultati conseguiti negli ultimi mesi - ha concluso il generale - sono la conseguenza di un dispositivo 'integratò fatto da presidi di vigilanza presso porti e aeroporti e da indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, che mirano ad individuare le organizzazioni che in Italia e all'estero gestiscono i traffici illeciti e a sottoporre a sequestro i profitti conseguiti dalle stesse organizzazioni».
La donazione è avvenuta nell'ambito di una collaborazione avviata tra la multinazionale e la Guardia di Finanza nel dicembre del 2015, anno in cui, secondo quanto emerge da una ricerca, l'incidenza del contrabbando delle sigarette ha sottratto circa 800 milioni alle casse dello Stato. (ASAPS)