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Pirateria 11/08/2004

Dopo la lite scoppiata in viale della Pace domenica sera, la polizia ha arrestato un operaio fuggito in auto - Investe padre e figlio, preso

Ora è in carcere: l’accusa è di duplice tentato omicidio.
da "Giornale di Vicenza"

Dopo la lite scoppiata in viale della Pace domenica sera, la polizia ha arrestato un operaio fuggito in auto
Investe padre e figlio, preso
Ora è in carcere: l’accusa è di duplice tentato omicidio.

Arrestato dalla polizia per duplice tentato omicidio. Si infittisce di retroscena la lite scoppiata domenica sera, attorno alle 21.40, in viale della Pace, che ha coinvolto diversi cittadini di nazionalità serba. In manette è finito Zoran Kostadinovic, 26 anni, operaio serbo residente a Vicenza. È lui il misterioso uomo della “auto rossa” che ieri notte le forze dell’ordine cercavano dopo aver sentito le prime testimonianze. Kostadinovic avrebbe, a più riprese, investito il connazionale Zlatko Ilic, 49 anni, di Vicenza, dopo aver fatto lo stesso con suo figlio, Vladan Ilic, 27 anni, operaio che vive a Trieste.
Domenica sera Vladan era arrivato in città per trovare il padre e partire assieme per una breve vacanza in patria prevista per oggi.
Da quanto è emerso, Zlatko quella sera avrebbe iniziato a discutere con una persona in sella ad una bici nel parcheggio del supermercato Billa di viale della Pace. Proprio quest’ultimo, dopo aver visto che la discussione si stava infiammando, sarebbe andato a chiedere “rinforzi” al vicino bar “Magic Moment”, da molti conosciuto come il bar dei cinesi. Dal locale sono uscite almeno quattro persone, cosa che ha impaurito i due Ilic e li ha indotti a fuggire, ma non a velocità sufficiente per uscire dal parcheggio. È a questo punto che arriva una Peugeot 306 rossa che prima tenta di investire Vladan e poi Zlatko. In seguito, dalle testimonianze raccolte, uno dei serbi presenti avrebbe tentato di bloccare l’auto per proteggere il ferito, ma questa sarebbe ripartita tornando ad investire Zlatko per poi effettuare una brusca inversione e fuggire.
Nel giro di pochi minuti sono arrivati le volanti, i carabinieri e il Suem per i soccorsi. Gli investigatori del vicequestore Calì e del commissario Marchese hanno raccolto da un testimone la targa della Peugeot ed hanno avviato gli accertamenti. L’auto risulta essere intestata ad una donna che ha riferito ai poliziotti che la vettura l’aveva suo marito. Di lì a poco, all’interno del bar “Confort” di via Aldo Moro gli agenti fermano il conducente: si tratta di Kostadinovic, che viene portato in questura.
L’operaio, che è ubriaco come quasi tutte le persone coinvolte nella rissa, è stato poi arrestato con l’accusa di tentato duplice omicidio. Dopo aver sentito il pm Vartan Giacomelli, gli agenti lo hanno accompagnato al S. Pio X. Sarà sentito in carcere nei prossimi giorni, mentre oggi all’ospedale verrà ascoltato Zlatko ed altri testimoni della zuffa, la cui dinamica è ancora tutta da chiarire. Zlatko Ilic, intanto, ha una prognosi di 15 giorni: ha subito un trauma facciale ed uno toracico oltre a contusioni e graffi in tutto il corpo. Il figlio Vladan, invece, ha riportato solo qualche lieve contusione. Al momento le cause che hanno dato origine alla rissa rimangono sconosciute, come è ancora sconosciuta l’identità dell’“uomo in bici”, responsabile di aver chiesto rinforzi e di aver dato vita alla stessa discussione con Ilic senior.

di Silvia Maria Dubois

Mercoledì, 11 Agosto 2004
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