L’obbligo
scatterà il 1° luglio, chiesta una proroga di un anno |
Un
milione di ciclomotoristi rischia di restare a piedi dal primo luglio,
giorno in cui si potrà guidare il cinquantino solo con l’apposito
patentino o con la normale patente di guida. Chi sarà trovato in
fallo rischia un ammenda di 516 euro e il fermo amministrativo del veicolo
per 60 giorni: ma, in caso di recidiva, la multa assumerebbe la spaventosa
cifra di 2.065 euro. L’Associazione dei costruttori di motocicli
(Ancma) chiede, attraverso il presidente Ivano Beggio, il rinvio dell’obbligo
di un anno o la sospensione delle sanzioni per lo stesso periodo: due
soluzioni identiche. Siamo dunque arrivati a un nodo piuttosto complicato.
Da una parte la Motorizzazione civile accusa la scuola di ritardi. Il
ministero delle Infrastrutture dichiara di monitorare giorno per giorno
l’andamento degli esami, dati in gran progresso, attraverso i funzionari
del dipartimento dei Trasporti che vanno nelle scuole medie e superiori
per far sostenere gli esami ai ragazzi: quindi il ministro Lunardi è
convinto che per il 1° luglio tutto sarà a posto. Dall’altra
parte la scuola accusa il ministero di mancati finanziamenti: il 7,5%
delle multe effettuate da polizia e carabinieri avrebbe dovuto finanziare
i costi dei corsi nelle scuole, gratuiti per i ragazzi. Nel 2003 l’ammontare
di queste multe fu di circa 230 milioni di euro, la percentuale spettante
ai corsi sarebbe stata di oltre 27 milioni: sono stati effettivamente
assegnati? Molte scuole dicono di non aver ricevuto niente. Nestore Morosini |