Brescia - I colleghi dicono che è un «fustigatore inflessibile». Giorgio Bassini, assistente scelto in forza al nucleo motociclisti della Locale di Brescia, ha fama di non perdonare. Di fronte a irregolarità o ingiustizie l’epilogo è scritto: «lui mette mano al libretto delle multe senza pietà – racconta il commissario capo Francesco Natoli – oppure non ci pensa due volte a inseguire malviventi in fuga anche se ha smontato il turno».

Eppure per la città gira uno scooterista indisciplinato che ha conosciuto un altro aspetto del sanzionatore implacabile, perché insieme alla multa si è portato a casa il suo casco. Proprio così. Un casco da motociclista professionale donato dal vigile che l’aveva multato. L’assistente scelto qualche settimana fa era di pattuglia in via Milano quando ha alzato la paletta per fermare un uomo in sella a un ciclomotore. «Era uno straniero, indossava un casco che cadeva in pezzi – dice Bassini –. Non era idoneo per la circolazione, era tutto aperto, con la calotta rotta, senza cinturino. Un rischio per l’incolumità del conducente». Risultato: il trentenne africano è stato accompagnato al comando per il disbrigo delle pratiche del caso. La verbalizzazione della sanzione di 56,70 euro, il fermo del motorino, il sequestro del casco irregolare e la decurtazione di cinque punti dalla patente. È stato allora, una parola tira l’altra, che multato e vigile hanno smesso di trovarsi dalla parte opposta della barricata. Il primo, operaio, con le sue difficoltà ad arrivare a fine mese.

Il secondo , classe 1964, istruttore di arti marziali con nel curriculum una multa appioppata alla madre per divieto di sosta, il placcaggio di un rapinatore di banca e due ceffoni mollati a un fidanzato violento notato a pestare la ragazza fuori da un locale. «Era una persona gentile, si capiva che non sapeva di non poter circolare con quel vecchio casco in testa – continua Bassini –. Gli ho spiegato che non poteva evitare la sanzione e che avrebbe dovuto mettersi in regola comprando un casco adatto. Gli ho indicato un negozio. Ma lui mi ha riferito che avrebbe faticato a sostenere una spesa di 50 euro». Collezionista di tre bolidi rombanti, il vigile si è spogliato dei panni di “cattivo’’ per vestire quelli di amico benefattore. «Gliene ho regalato uno dei miei. Uno integrale, modulabile. Mi è venuto spontaneo». Così lo scooterista è uscito dal comando con il verbale in mano. Ma l’indomani è tornato in via Donegani, dove ad aspettarlo c’era il regalo promesso.