Rimini, 7 gennaio 2017 - Fissato al 10 marzo il processo a carico di Delio Borgelli, 60enne vetturino originario di Gambettola, (l’ultimo cocchiere riminese) accusato di lesioni personali aggravate nei confronti di un 15enne. Il decreto di citazione a giudizio è stato firmato dal pubblico ministero Davide Ercolani, a conclusione delle indagini preliminari nei confronti dell’imputato.
I fatti risalgono al 22 agosto 2015. Il ragazzo, che dalle parti di piazzale Kennedy stava sorpassando in scooter la carrozza che trasportava alcuni turisti, trainata da due cavalli, Pupo e Pupa, venne colpito da una frustata sferrata da Borgelli. La ‘ferita abrasa dorsale da colpo di frusta’, all’ospedale Infermi, venne giudicata guaribile in 6 giorni, prognosi poi prolungata a una ventina. Borgelli ha sempre sostenuto di non aver colpito di proposito. Il colpo ‘scappato’ non sarebbe stato indirizzato al giovane, ma ai cavalli che si stavano imbizzarrendo spaventati dal suo scooter e da quelli di altri tre amici.
Dopo essere stato centrato dal colpo di frusta, il 15enne - calciatore all’epoca nelle file delle giovanili del Cesena - chiamò il padre al telefono cellulare. L’uomo arrivò sul posto andando - comprensibilmente - su tutte le furie, dopo aver visto come era ridotta la schiena del suo ragazzo. Il padre minacciò pesantemente il vetturino: «Ti distruggo, ti ammazzo», alcune delle frasi pronunciate dal genitore imbufalito nei confronti del cocchiere.
Un alterco in piena estate, di fronte a centinaia di persone esterrefatte. Di lì una denuncia del genitore verso Borgelli, e una querela da parte di quest’ultimo per minacce, sporta l’11 novembre successivo, per la quale è stata fissata un’udienza, in questo caso di fronte al giudice di pace, l’8 febbraio. Difensore del padre del ragazzo frustato è l’avvocato Igor Bassi, mentre difensore di Delio Borgelli è l’avvocato Massimiliano Orrù. «Non volevo colpire il ragazzo, confermo tutto quello che ho sempre sostenuto – dice il vetturino –. Lui e i suoi amici, come purtroppo capita spesso da parte di giovani, avevano iniziato a strombazzare con i clacson dietro alla mia carrozza, nella corsia riservata al trasporto pubblico, e dove non potevano girare. Eravamo in viale Vespucci, all’altezza di Chi Burdlaz, vicino alla mia base in piazzale Kennedy».