Polizia stradale di Ragusa
Operazione “Ricambio Sicuro”. Auto rubate su commissione e rivendute su internet: arrestata la banda che operava tra Siracusa, Ragusa e Catania
Perquisite 6 abitazioni, 2 negozi ricambi (situati a Pozzallo e a Rosolini) e tre magazzini di cui uno a Ragusa, uno a Rosolini e uno a Noto). Rinvenute e sequestrate complessivamente parti meccaniche e di carrozzeria di 43 auto rubate negli anni 2015-2016 (37 in provincia di Catania, 5 in provincia di Siracusa ed 1 in provincia di Bari): valore complessivo delle vetture rubate circa 500.000 euro e giro di affari del sodalizio criminale di circa 25.000 euro mensili.
Cinque arresti e un obbligo di firma nei confronti dei componenti di un’organizzazione specializzata in ricettazione e riciclaggio; nei giorni scorsi la banda è stata infatti raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dalla Polizia Stradale di Ragusa. Per 4 di loro è stato contestato anche il reato di associazione per delinquere.
Le indagini hanno accertato che gli indagati nei 4 negozi di rivendita e ricambi erano in possesso di parti meccaniche e di carrozzeria di 43 autovetture risultate oggetto di furto. I componenti del gruppo si “procuravano” le vetture rubate da soggetti catanesi, poi le smontavano e vendevano al dettaglio o attraverso annunci online sui principali siti Internet. Dalle intercettazioni è emerso che, oltre a vendere le parti di veicolo già in loro possesso, prendevano nota delle richieste degli utenti; attraverso i due catanesi arrestati, si attivavano quindi per richiedere le auto di interesse, che venivano rubate su commissione in vari comuni della provincia di Catania e Siracusa, garantendo così la consegna del ricambio richiesto attraverso ditte di spedizione.
Sono centinaia di migliaia le parti di carrozzeria rinvenute e riconducibili a 43 vetture rubate, infatti, che venivano vendute attraverso la rete Internet. Sono 8 gli indagati, di cui 5 sottoposti agli arresti domiciliari e 1 all’obbligo di firma. Perquisite 6 abitazioni, 2 negozi ricambi (situati a Pozzallo e a Rosolini) e tre magazzini di cui uno a Ragusa, uno a Rosolini e uno a Noto). Rinvenute e sequestrate complessivamente parti meccaniche e di carrozzeria di 43 auto rubate negli anni 2015-2016 (37 in provincia di Catania, 5 in provincia di Siracusa ed 1 in provincia di Bari); Valore complessivo delle vetture rubate circa 500.000 euro; Giro di affari del sodalizio criminale di circa 25.000 euro mensili. A 4 componenti del sodalizio criminale è stata contestata anche l’associazione per delinquere.
L’Ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa Claudio Maggioni, su richiesta del Procuratore Carmelo Petralia e del sostituto Procuratore Gaetano Scollo della Procura della Repubblica di Ragusa.
Le indagini della Polizia Stradale di Ragusa hanno preso avvio a febbraio 2016, a seguito di un esposto di un cittadino che aveva riconosciuto in un sito Internet alcune parti della propria vettura. Le attività investigative successive, che hanno visto l’utilizzo di intercettazioni, di pedinamenti, di acquisizioni documentali, hanno consentito di individuare tutti i componenti del sodalizio criminale e le quattro località dove venivano smontate le vetture e catalogati i pezzi.
Gli indagati erano in possesso, nei due negozi di rivendita ricambi ubicati a Pozzallo e Rosolini ed in altri quattro terreni ubicati a Pozzallo, Ragusa, Noto e Rosolini, di parti meccaniche e di carrozzeria di 43 autovetture risultate oggetto di furto a Catania, Siracusa e Bari, negli anni 2015 e 2016.
Dopo essersi procurati le vetture rubate nel catanese, ricettavano i ricambi attraverso la vendita al dettaglio e, soprattutto, attraverso la rete Internet, in tutto il territorio nazionale. Sono 3.800 gli annunci di vendita ricambi “postati” sui siti più importanti di vendita on line. Dalle intercettazioni è emerso che gli indagati, oltre a vendere le parti dei veicoli in loro possesso, prendevano nota delle richieste degli utenti e, attraverso i due catanesi arrestati, si attivavano per richiedere le auto di interesse, di provenienza furtiva, garantendo la consegna del ricambio richiesto, attraverso ditte di spedizione.
Il valore delle 43 auto (rubate nel 2015 e 2016) ammonta a circa 500 mila euro. Il giro di affari del gruppo criminale era di circa 25.000 euro mensili. Sono ancora in corso le attività di riscontro sui pezzi venduti e dotati di punzonatura in tutto il territorio nazionale, con l’ausilio degli omologhi uffici di polizia stradale, al fine di procedere al loro recupero. Nel territorio di Novara è stato verificato e recuperato il motore di una Fiat 500, oggetto di furto a Catania.
Sono state rubate 37 auto nei comuni della provincia di Catania, 5 tra Siracusa e Augusta e una in provincia di Bari. I soggetti sottoposti agli arresti domiciliari sono Rosario Migliore nato a Rosolini, 50 anni, residente a Pozzallo (con precedenti penali specifici); Filippo Maltese, 43 anni, residente a Ragusa (con precedenti penali); Gianluca Ricciardi, il 22.02.1981, 36 anni, residente a Catania; (con precedenti penali specifici); Patrizia Roccasalvo, 49 anni, residente a Rosolini (con precedenti penali); Salvatore Vaccaro, 46 anni, residente a Catania (con precedenti penali specifici); Destinatario della misura dell’obbligo della presentazione alla Polizia giudiziaria è A.S., di 50 anni, di Rosolini, incensurato.
Altri 2 indagati sono un ragusano, di 38 anni, per aver consentito di far sezionare ai componenti del sodalizio una Fiat 500 rubata, in un suo capannone situato a Noto, ed aver sottratto, in concorso con Migliore e Roccasalvo, smontandola in più pezzi e rivendendola, una Porsche Cayenne, sulla quale gravava il fermo amministrativo della Serit. Dal momento che all’interno del magazzino veniva svolta attività di raccolta e smaltimento di pezzi di veicoli abusiva, il ragusano è stato denunciato alla Procura di Siracusa per violazione della normativa ambientale; un rosolinese, di 44 anni, per aver consentito di smaltire nei suoi locali siti a Rosolini altre vetture di origine delittuosa. Anche egli è stato denunciato alla Procura di Siracusa per violazione della normativa ambientale.
Ai primi 4 è stata contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed al riciclaggio: Migliore (legale rappresentante della Gmr Auto di Rosolini, nonché amministratore di fatto della Gm ricambi di Pozzallo) e Ricciardi (dipendente della G, ricambi) si adoperavano per reperire nel catanese autovetture rubate da recuperare integralmente o già smontate; la Roccasalvo (comproprietaria della Gmr Auto di Rosolini) e Maltese, mantenevano i contatti con la clientela e preparavano le spedizioni dei singoli ricambi. Quest’ultimo partecipava al sezionamento delle vetture.
Vaccaro provvedeva al trasporto delle vetture richieste ed alla consegna presso i luoghi nella disponibilità degli associati, che provvedevano a sezionare ulteriormente le parti delle vetture, al fine di celarne l’origine delittuosa e di poterle porre in vendita sia presso l’attività commerciale di Pozzallo sia, principalmente, attraverso Internet. A.D., di anni 50, partecipava di volta in volta al sezionamento delle vetture.
Migliore era stato già denunciato e perquisito dalla Polizia Stradale di Ragusa il 20 gennaio 2015 in quanto nel suo precedente negozio avente sede a Ragusa – “Gmr auto Sas di Migliore Rosario” – svolgeva abusivamente l’attività di autodemolitore ed inoltre vendeva parti di veicoli proventi di furto nel catanese. Ricciardi, essendo un sorvegliato speciale e non avendo rispettate le prescrizioni imposte dal Tribunale di Catania di vivere onestamente, è stato denunciato anche per la violazione di tali obblighi.
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