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Sicurezza, l'Europa valuta se rendere obbligatori frenata d'emergenza e rallentamento automatico

Autobild anticipa una normativa che dovrebbe essere applicata alle auto nuove dal 2022

Anche se in nome della sicurezza, la Commissione Europea rischia una nuova ondata di impopolarità. Quando l'automobilista non è abbastanza responsabile e se la tecnologia è solo in grado di suggerire un comportamento adeguato, le autorità comunitarie valutano se intervenire “direttamente”. Il magazine tedesco Autobild ha anticipato il piano europeo per imporre l'obbligo della frenata automatica a tutte le auto, ma non soltanto per gli scopi finora noti (cioè in caso di emergenza per evitare un incidente o limitarne gli effetti), ma anche per ridurre la velocità del veicolo. 

La funzione impiegata attualmente per leggere la segnaletica stradale e ricordare al conducente l'eventuale superamento dei limiti di velocità può contribuire alla riduzione dell'8% del numero delle vittime della strada, ma evidentemente non basta. Con il giro di vite, e cioè la riduzione automatica dell’andatura in caso di superamento dei limiti, basata sulla tecnologia della frenata di emergenza, il numero dei morti potrebbe scendere fino al 37%. 

Un intervento decisamente invasivo, anche se motivato dalle nobili ragioni della sicurezza: 26.000 morti l'annosulle strade del Vecchio Continente, con l'Italia purtroppo ai primi posti di questa triste classifica. Secondo quanto riferito da Autobild, la Commissione starebbe valutando il settembre del 2020 come scadenza per l'obbligo di adozione del sistema di frenata di emergenza per l’omologazione di nuovi modelli e il 2022 per tutte le auto nuove. In che modo il dispositivo e con quali parametri dovrebbe funzionare non è ancora chiaro.  

Negli Stati Uniti, la National Highway Traffic Safety Administration el’Insurance Institute for Highway Safetyhanno già raggiunto l'accordo con venti costruttori, FCA e Maserati incluse, per l'installazione di serie della frenata automatica. Il sistema equipaggerà auto e veicoli commerciali in vendita Oltreoceano con il settembre del 2022. Poi toccherà ai veicoli industriali (2025).

di Mattia Eccheli (nexta)
da lastampa.it


Per fronteggiare il rischio velocità e distrazione nell'UE  pensano di fare così. (ASAPS)

Giovedì, 02 Febbraio 2017
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