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Notizie brevi 06/02/2017

Ubriaco travolse Stella Manzi, condannato a cinque anni e mezzo: "Pena ridicola" 

Venredì mattina la sentenza di primo grado. Lo sfogo della madre Giannina Calissano: "E' la peggior notizia che potevo ricevere". Fra 90 giorni le motivazioni del verdetto

Cinque anni e mezzo di prigione. E' la pena per il 21enne romeno che tre anni fa uccise Stella Manzi. La bimba di 8 anni viaggiava in auto su via Nettunense con la madre e i tre fratelli quando il mezzo, rubato, dell'uomo li ha travolti. E' morta in ospedale. Venerdì mattina il giudice Giorgia Castriota, del tribunale di Latina, ha pronunciato la sentenza. "Cosa posso dire...non me lo aspettavo. Non ho parole".

Giannina Calissano, 55 anni, mamma di Stella, si sfoga: "Pochi, troppo pochi. Fra 90 giorni vedremo le motivazioni, ma non capisco come non ci siano aggravanti per quello che ha fatto". L'ubriachezza al volante, l'auto rubata, la fuga dai domiciliari e un anno di latitanza. Giannina era convinta che gli elementi in questione avrebbero pesato di più nella valutazione complessiva, che sarebbero serviti "ad avere giustizia".

L'accusa è omicidio colposo, quello stradale non era ancora diventato legge. Le motivazioni usciranno fra tre mesi e aiuteranno a capire. Ma per la donna resta una pena iniqua. "Quell'uomo è stato un anno latitante, era sotto effetto di droga, ha violato il codice della strada, cos'altro doveva fare? Il gip rifiutò il patteggiamento a quattro anni. Pensavo che la pena nel procedimento ordinario sarebbe stata più giusta".

Il 26 dicembre scorso sono tre anni dal sinistro. Tre anni di battaglie per Giannina, dentro e fuori dal Tribunale. Dalla richiesta (poi rigettata) di patteggiamento con sconto di pena all'evasione dell'imputato dai domiciliari con fuga in Irlanda dove è stato ritrovato dodici mesi dopo, a febbraio 2016. E ancora le petizioni on line e le proteste in piazza con appelli al Governo per l'introduzione del reato di omicidio stradale. Alla fine è arrivato, ma senza effetto retroattivo e quindi non applicabile alla morte di Stella.

Ginevra Nozzoli
da romatoday.it

 


E ora fatevi  avanti voi che dite che la legge sull’Omicidio stradale non serviva!
Il romeno era ubriaco al volante, l'auto rubata, la fuga dai domiciliari e un anno di latitanza. Giannina, la mamma di Stella,  era convinta che gli elementi in questione avrebbero pesato di più nella valutazione complessiva, che sarebbero serviti "ad avere giustizia".
Giannina si è purtroppo sbagliata. Prima dell’entrata in vigore della legge sull’Omicidio stradale (nella quale questo omicidio della strada non è rientrato perché avvenuto molto prima) la pena sarebbe stata anche più lieve come in tanti altri casi. E ora fatevi  avanti voi che dite che la legge sull’Omicidio stradale non serviva. Fatevi avanti! (ASAPS)

Lunedì, 06 Febbraio 2017
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