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Articoli 08/02/2017

RIFORMA CODICE DELLA STRADA FERMA NEL "PANTANO" PARLAMENTARE

di Luigi Altamura*
Foto Coraggio - archivio Asaps

Il calendario dell'Assemblea del Senato da poco pubblicato (http://www.senato.it/2768) e valido fino ai primi di marzo, ha fatto svanire ogni possibilità di vedere approvato dai senatori nelle prossime settimane la riforma del Codice della Strada, immobile dall'8 ottobre 2014 dopo l'approvazione alla Camera dei Deputati. Peraltro, sarebbe necessario almeno un nuovo passaggio alla Camera, viste le numerose modifiche introditre in Commissione,  ma intanto nulla si muove. La riforma tanto attesa non vede così la luce e le incognite in materia di sicurezza stradale sono sempre più evidenti. Tanto evidenti che non possiamo dimenticare come manchino 20 decreti attuativi alla Legge nr. 120/2010, dopo sei anni e mezzo. Solo il DDL "Concorrenza" potrebbe essere approvato nelle prossime settimane,  in seconda lettura (con ulteriore passaggio certo alla Camera), con una novità all'art. 10 comma 2, che andrebbe a modificare l'art. 193 del Codice della Strada, permettendo l'utilizzo delle centinaia di telecamere cittadine (ad esempio quelle delle Zone a traffico limitato o delle corsie bus), già autorizzate ad operare in automatico per stabilire se un veicolo sia coperto da assicurazione o meno ("In  occasione  della  rilevazione  delle  violazioni  di  cui  al  comma  1- bis,  lettera  g-ter),  non  è  necessaria  la  presenza  degli  organi  di  polizia  stradale  qualora l’accertamento  avvenga  mediante  dispositivi o  apparecchiature  che  sono  stati  omologati ovvero  approvati  per  il  funzionamento  in modo  completamente  automatico.  Tali  strumenti  devono  essere  gestiti  direttamente  dagli  organi  di  polizia  stradale  di  cui  all’articolo  12,  comma  1,  del  presente  codice.  La documentazione  fotografica  prodotta  costituisce  atto  di  accertamento,  ai  sensi  e  per gli  effetti  dell’articolo  13  della  legge  24  novembre  1981,  n.  689,  in  ordine  alla  circostanza  che  al  momento  del  rilevamento  un determinato  veicolo,  munito  di  targa  di  immatricolazione,  stava  circolando  sulla  strada. Qualora,  in  base  alle  risultanze  del  raffronto dei  dati  di  cui  al  citato  comma  1-bis,  lettera g-ter),  risulti  che  al  momento  del  rilevamento  un  veicolo  munito  di  targa  di  immatricolazione  fosse  sprovvisto  della  copertura assicurativa  obbligatoria,  si  applica  la  sanzione  amministrativa  ai  sensi  dell’articolo 193»).
Pare insomma che dopo l'approvazione dell'omicidio stradale ci sia una sorta di "appagamento" per la politica. Ma occorre ricordare che servono nuovi strumenti,  occorrono poche ma chiare norme, procedure più snelle, maggiore attenzione agli utenti vulnerabili e contrasto ai nuovi fenomeni che causano sinistri come l'uso del cellulare,  e più risorse alle forze dell'ordine. Perché tutte le riforme passano attraverso la costante (se non auspicabile, maggiore) presenza di divise sulle strade. E adesso che si fa?
 
 
 
*Comandante Polizia Municipale, Verona

 

 

 


Una riforma in piena crisi... (ASAPS)

Mercoledì, 08 Febbraio 2017
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