RIFORMA CODICE DELLA STRADA FERMA NEL "PANTANO" PARLAMENTARE
Il calendario dell'Assemblea del Senato da poco pubblicato (http://www.senato.it/2768) e valido fino ai primi di marzo, ha fatto svanire ogni possibilità di vedere approvato dai senatori nelle prossime settimane la riforma del Codice della Strada, immobile dall'8 ottobre 2014 dopo l'approvazione alla Camera dei Deputati. Peraltro, sarebbe necessario almeno un nuovo passaggio alla Camera, viste le numerose modifiche introditre in Commissione, ma intanto nulla si muove. La riforma tanto attesa non vede così la luce e le incognite in materia di sicurezza stradale sono sempre più evidenti. Tanto evidenti che non possiamo dimenticare come manchino 20 decreti attuativi alla Legge nr. 120/2010, dopo sei anni e mezzo. Solo il DDL "Concorrenza" potrebbe essere approvato nelle prossime settimane, in seconda lettura (con ulteriore passaggio certo alla Camera), con una novità all'art. 10 comma 2, che andrebbe a modificare l'art. 193 del Codice della Strada, permettendo l'utilizzo delle centinaia di telecamere cittadine (ad esempio quelle delle Zone a traffico limitato o delle corsie bus), già autorizzate ad operare in automatico per stabilire se un veicolo sia coperto da assicurazione o meno ("In occasione della rilevazione delle violazioni di cui al comma 1- bis, lettera g-ter), non è necessaria la presenza degli organi di polizia stradale qualora l’accertamento avvenga mediante dispositivi o apparecchiature che sono stati omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico. Tali strumenti devono essere gestiti direttamente dagli organi di polizia stradale di cui all’articolo 12, comma 1, del presente codice. La documentazione fotografica prodotta costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada. Qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati di cui al citato comma 1-bis, lettera g-ter), risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, si applica la sanzione amministrativa ai sensi dell’articolo 193»).
Pare insomma che dopo l'approvazione dell'omicidio stradale ci sia una sorta di "appagamento" per la politica. Ma occorre ricordare che servono nuovi strumenti, occorrono poche ma chiare norme, procedure più snelle, maggiore attenzione agli utenti vulnerabili e contrasto ai nuovi fenomeni che causano sinistri come l'uso del cellulare, e più risorse alle forze dell'ordine. Perché tutte le riforme passano attraverso la costante (se non auspicabile, maggiore) presenza di divise sulle strade. E adesso che si fa?
*Comandante Polizia Municipale, Verona
Una riforma in piena crisi... (ASAPS)