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Notizie brevi 14/02/2017

L’Sos della madre dell’agente morto ad Arcola: «Nessuno sta facendo nulla»

Alessio Sponcichetti, agente della Polstrada, morto in un incidente sull’Aurelia ad Arcola

Prati di Vezzano - «Sono una mamma che ha perso un figlio di 39 anni, in un assurdo incidente provocato da un Suv. Tra poco sarà un anno, passato tra un dolore indicibile e il bisogno di lucidità che una morte improvvisa e tragica comporta nei rapporti con lo Stato». A parlare è Luana Tognoni, la mamma di Alessio Sponcichetti, agente della Polstrada di Viareggio residente ai Prati di Vezzano, padre di due bambini, deceduto il 4 marzo dello scorso anno, investito da un’auto sull’Aurelia ad Arcola. Impossibile non pensare a un parallelo con la tragedia di Vasto , dove il dolore per la morte della moglie investita e uccisa ha spinto il marito a farsi giustizia da solo. Signora Luana, come si fa a convivere con questa tragedia? «E’difficilissimo: Pasqua, compleanni, Natale senza di lui non ci sono più. Né ci saranno quei bei momenti che trascorrevamo insieme, ci dovremo abituare negli anni a venire. I bambini hanno un anno in più e uno di loro quest’anno a maggio farà la prima Comunione: e mio figlio non potrà più godere della loro crescita».

Alessio aveva una compagna, Sara Della Santina. Con lei ha condiviso 22 anni d’amore (si erano conosciuti sui banchi di scuola). Dalla loro unione ecco l’arrivo dei bambini, tanta felicità distrutta. E una famiglia monoreddito si è trovata senza nessuna copertura economica. «Non voglio parlare della sofferenza di mia nuora e tantomeno di quella dei bambini che adoravano il loro padre – spiega la signora Luana - ma di quello che ne è seguito per capire le motivazioni del delitto di Vasto, che, ripeto, non accetto ma che posso ben capire». Insieme a Sara, racconta l’incredibile evolversi della vicenda: «Ufficialmente non sappiamo ancora niente sulla dinamica dell’incidente a tutt’oggi il fascicolo della morte di Alessio non è stato ancora messo a disposizione dalla magistratura. Non si è mai fatto vivo il signore che ha provocato l’incidente, non ha sentito il bisogno di chiedere almeno scusa per una manovra insensata che ha provocato una simile tragedia, tanto meno si è mossa l’assicurazione per prendere contatti con noi parte lesa».

Sara va al cuore del problema: «Sono senza lavoro ed essendo stata “solo” convivente non ho diritto a percepire la reversibilità, spetta ai bambini ma è molto esigua e destinata a essere persa quando loro finiranno gli studi. Nessuno si chiede come viva la mia famiglia il cui unico reddito era lo stipendio di un servitore dello Stato». Ancora Luana Tognoni: «Lo Stato è latitante con chi lo ha servito fedelmente. In questi mesi abbiamo avuto il sostegno e l’abbraccio di tutta la Polizia di Stato, dai colleghi ai questori e prefetti di Spezia e Lucca, oltre al comandante generale della Polstrada toscana Ma questo non basta a chi ha perso un proprio caro. E ci si chiede come mai il dolore possa far perdere la testa? Le motivazioni profonde sono lo Stato che è assente e lontano dai cittadini, una burocrazia incredibilmente complicata ed una giustizia troppo lenta».

 

Alessandro Grasso Peroni
da ilsecoloxix.it


LA GIUSTIZIA TROPPO LENTA CHE LASCIA SOLA LA FAMIGLIA DI ALESSIO POLIZIOTTO DELLA STRADALE MORTO UN ANNO FA. NON SI E’ MAI FATTO VIVO CHI HA PROVOCATO L’INCIDENTE
A parlare è Luana Tognoni, la mamma di Alessio Sponcichetti, agente della Polstrada di Viareggio,  padre di due bambini, deceduto il 4 marzo dello scorso anno, investito da un’auto sull’Aurelia ad Arcola.
«Lo Stato è latitante con chi lo ha servito fedelmente. In questi mesi abbiamo avuto il sostegno e l’abbraccio di tutta la Polizia di Stato, dai colleghi ai questori e prefetti di Spezia e Lucca, oltre al comandante generale della Polstrada toscana Ma questo non basta a chi ha perso un proprio caro. E ci si chiede come mai il dolore possa far perdere la testa? Le motivazioni profonde sono lo Stato che è assente e lontano dai cittadini, una burocrazia incredibilmente complicata ed una giustizia troppo lenta». (ASAPS)

Martedì, 14 Febbraio 2017
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