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Pirateria 13/07/2004

Savona - Savona, cittadino eroe insegue in moto pirati della strada, che lo speronano e ingaggiano uno spettacolare inseguimento con volanti e motociclisti della Polizia Stradale: arrestati, erano su auto rubata.

Savona, cittadino eroe insegue in moto pirati della strada, che lo speronano e ingaggiano uno spettacolare inseguimento con volanti e motociclisti della Polizia Stradale: arrestati, erano su auto rubata.

(ASAPS) SAVONA — È stato un inseguimento da film, iniziato nel centro di Finale Ligure, intorno alle otto, quando una Ford Escort ha provocato un incidente con una vettura che ha al traino una barca. Dopo il tamponamento, però, l’auto accelera improvvisamente e fugge. Alla scena assiste un quarantenne savonese, che balza in sella al suo scooter e si lancia all’inseguimento. Mentre è alle calcagna dell’auto pirata chiama il 113 con il cellulare e resta in contatto con l’operatore della Centrale Operativa della questura, che gli manda in ausilio la Squadra Volanti e la Polizia Stradale. Improvvisamente, all’altezza di Noli, l’autista della Ford mangia la foglia; capisce che è inseguito e improvvisamente cambia direzione, frena e investe in pieno il centauro che lo stava pedinando, facendolo finire rovinosamente a terra. Soccorso, se la caverà in 15 giorni. Ma gli agenti della Volante e della Polizia Stradale, arrivati in moto, hanno messo fine alla vicenda: a loro volta hanno bloccato l’Escort, rubata alcuni giorni prima a Torino, arrestando due dei tre occupanti, tutti extracomunitari provenienti dai paesi dell’est: Andrei Ignatiev, 22 anni, bielorusso, alla guida, Petru Chicicov, 21 anni, moldavo, finiti in cella a Savona, mentre Victor Z., diciassettenne moldavo, è stato denunciato a piede libero e accompagnato al centro d’accoglienza di Varazze. Tutti dovranno rispondere di reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale all’omissione di soccorso, oltre che di furto, ricettazione e porto abusivo d’armi. Tutto è bene quel che finisce bene, ma intercettare quell’auto in fuga è stato tutt’altro che facile: infatti gli uomini della volante, dopo essersi posizionati a Portovado, hanno atteso i pirati con giubbotto antiproiettile e mitra. Quando i sospetti hanno visto l’auto che bloccava loro la strada hanno proseguito la marcia, speronando la Marea di servizio per entrare nell’area portuale. Qui, dopo 300 metri di sportellate, è finita la fuga dei tre, con pistole e mitra spianate e le manette strette ai polsi dei delinquenti, che davanti a tanta decisione hanno preferito arrendersi: a bordo sono stati rinvenuti e sequestrati un martello con punta acuminata in acciaio, utensili da scasso, una ventina di bottiglie di alcolici, uno stereo: tutto il materiale è ora al vaglio delle forze dell’ordine, ma si presume che sia frutto di furti commessi in precedenza. (ASAPS).

Martedì, 13 Luglio 2004
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