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ARGENTINA, OBBLIGO DELLA CINTURA DI SICUREZZA IMPOSTO ANCHE AI BUS. TROPPE MORTI EVITABILI CON UN GESTO SEMPLICE.


I Guzzi della Stradale di Buenos Aires

(ASAPS) BUENOS AIRES (ARGENTINA) – I veicoli da trasporto pubblico argentini impiegati sulle distanze extraurbane, a cominciare da quelli della provincia di Buenos Aires, dovranno istallare entro i prossimi 60 giorni le cinture di sicurezza per ogni passeggero. Lo ha deciso il governo locale, che è intervenuto così a ritoccare il “Código de Tránsito” ed a imporre nuove direttive dietro specifiche e mirate richieste avanzate dalla Direzione provinciale dei trasporti. Si tratta di un’iniziativa molto importante, perché prende le mossa da un terribile incidente stradale occorso sulla strada statale 56 e che vide coinvolto un bus diretto a Pinamar. Morirono, perché espulsi dai propri sedili e quindi esposti a lesioni diverse da quelle che avrebbero avuto se rimasti seduti, 4 passeggeri, mentre quelli feriti furono 42. Diciamo importante, perché è la prima volta che registriamo, nel nostro osservatorio estero, che una misura così radicale viene imposta sulla scorta di un incidente. Si tratterà infatti di una banalità, ma quante vittime – anche sulla nostra rete di trasporto pubblico sulle nostre strade – potrebbero essere evitate? Torna subito alla mente l’episodio di San Silvestro, nel quale sono morti 5 tra i passeggeri di due bus ferroviari sulla A24. I loro corpi, all’arrivo dei soccorsi, erano disseminati sulla carreggiata. La legge provinciale argentina, poi, approvata alla fine del 2005 dal parlamento locale di Buenos Aires e che ha come primo firmatario il governatore Felipe Solá, potrebbe essere presto fatta propria dal governo federale ed imposta a tutto il sistema nazionale. L’articolo 17 della legge 11.430 (il codice provinciale della strada), prevede ora che entro i prossimi 60 giorni tutte le imprese impegnate nel trasporto pubblico debbano mettersi in regola, pena l’applicazioni di sanzioni severe e la revoca delle licenze che disciplinano anche i servizi “fuori linea”, quelli cioè impegnati in rotte turistiche come escursioni o visite guidate. La norma estende poi anche altre restrizioni alla questione delle masse e dei rimorchi. Nella relazione introduttiva, il governatore ha specificato come le indagini relative all’incidente di Pinamar – estese ad altri episodi anche su veicoli privati – abbiano evidenziato come il corretto uso dei dispositivi impedisca lesioni ben più gravi. È passata, insomma, la differenza tra “causa di incidente” e “causa di lesione o morte”. (ASAPS)

Mercoledì, 18 Gennaio 2006
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