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Articoli 21/02/2017

Flotte aziendali
Trend della mobilità elettrica

di Romeo Gabellini
Foto di repertorio dalla rete

Un nuovo studio promosso dall'osservatorio sulla mobilità aziendale, evidenzia come la mobilità eco sostenibile sia lontana dal decollare, nonostante le potenzialità.

Stando ai risultati emersi dalla seconda parte della ricerca sulle flotte aziendali, la svolta elettrica ci sarà, ma non nel brevissimo termine e l'elettrico, in Italia, è destinato a rimanere ancora per parecchio tempo (circa 10 anni), un business di nicchia.

In generale, nel corso del 2016, in Italia è stata immatricolata solo una vettura elettrica ogni 10.000 auto. In tale contesto, le flotte aziendali rivestono comunque un ruolo da protagonista, pur con numeri assoluti ancora marginali.

Tra i maggiori motivi di criticità, vi sono in prima linea i limiti nella percezione della aziende le quali reputano tali automezzi, meno flessibili ed efficaci rispetto a quelli tradizionali, nonostante la ragionevole consapevolezza che il futuro risiede nell'eco sostenibilità.
Tali studi, hanno  potenzialmente rilevato  che il 57% delle auto elettriche, sostituiranno gradualmente le vetture benzina/diesel e persino le ibride.

A frenare, sono anche la carente diffusione delle rete elettrica e la limitata autonomia dei veicoli che rendono difficile l'assegnazione nominativa del veicolo.
I manager gestori delle flotte aziendali, preferiscono invece utilizzare i veicoli elettrici in modalità condivisa. Altra criticità, risiede nella mancata accettazione da parte dei driver stessi, di una auto elettrica come veicolo in fringe benefit.

Fondamentalmente, il 70% dei fleet manager ritiene che la mobilità elettrica rappresenti una soluzione semplice e potenzialmente  economica, oltre che ecologica; il 30% ritiene che l'offerta di e-mobility migliorerà la viabilità, ma è necessaria una maggiore standardizzazione per renderne l'utilizzo più semplice e accessibile.

Motivi che spingono il 52% di fleet manager a pensare che per vedere svolgere un ruolo centrale dei veicoli elettrici, bisognerà prima attendere che il prodotto si evolva significativamente, che si sviluppino e standardizzino le infrastrutture e che siano finalmente riconosciute normative fiscalmente favorevoli verso la mobilità elettrica.
Ma nel breve o medio termine, gli intervistati non sembrano pronti a cogliere pienamente questa sfida tecnologica, ambientale ed economica, destinando il budget in questo senso, a meno che il Governo non intervenga, nel breve, con sostanziosi incentivi e con importanti  investimenti infrastrutturali, per potenziare la rete di ricarica.


Romeo Gabellini

 


 

Martedì, 21 Febbraio 2017
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