Offese ai vigili sui social per una foto "taroccata": 16 indagati
TREVISO - Offendere i vigili urbani sui social network o nei commenti sui siti può provocare molti guai. La procura trevigiana ha deciso di indagare 16 persone che, nel marzo 2016, ricoprirono d'insulti la polizia locale per via di una foto comparsa su Facebook: ritraeva un'auto dei vigili parcheggiata su quello che, all'apparenza, sembrava i un posto riservato ai disabili a Santa Maria del Sile.
Un'immagine scattata da un residente, che accusò i gli agenti di esservi fermati non per motivi di servizio ma per una pausa caffè. In realtà le cose stavano diversamente: la pattuglia in quel momento era impegnata a regolare il traffico dopo un incidente; i vigili insomma non erano al bar e sopratutto il posto in questione era proprietà privata e privo d'autorizzazione. Tutto questo non fermò l'ondata di offese, insulti e scherno che si riversò sulla polizia locale trevigiana. Quindi 48 agenti decisero quindi di tutelarsi con un legale trevigiano, l'avvocato Stefano Pietrobon, per denunciare chi aveva travalicato i limiti
E il pubblico ministero che ha in carico il fascicolo ha quindi deciso di delegare alla polizia postale l'interrogatorio di sedici persone i cui «turpiloqui nulla hanno a che vedere con la libertà di manifestazione del pensiero - spiega il legale - ma denotano soltanto la chiara volontà di offendere un'istituzione in quanto tale». Il pubblico ministero adesso attenderà l'esito degli interrogatori per definire se chiedere il rinvio a giudizio delle sedici persone identificate.
Offendere la Polizia Locale sui social network, per di più falsando i fatti, non va per niente bene. Gli agenti reagiscono. Ora c’è la fila per gli interrogatori presso la Polizia Postale poi la parola passerà ai giudici. E sì finisce poi così. (ASAPS)