Varese, sei anni di carcere al pirata che travolse uccise Giada
Il gup di Varese ha condannato a 6 anni di carcere Flavio Jeanne, il pirata della strada 24enne, attualmente agli arresti domiciliari, che lo scorso 14 settembre travolse e uccise con la sua auto la studentessa di 17 anni Giada Molinaro a Varese. Il pm Massimo Politi aveva chiesto una condanna a 7 anni e 8 mesi di carcere, nel processo con rito abbreviato a carico del giovane, accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga.
«Questa non è giustizia, ringraziamo comunque la Procura per il lavoro svolto». Lo hanno spiegato i genitori di Giada Molinaro, la studentessa travolta e uccisa da un pirata della strada a Varese, dopo la condanna a 6 anni di carcere per Flavio Jeanne, il cuoco di 24 anni accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga. Assistiti dall'avvocato Corrado Viazzo, i parenti nelle scorse settimane avevano anche rifiutato un risarcimento offerto dalla compagnia assicurativa. Si aspettavano «la condanna una pena più alta» per il pirata della strada, che ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Fuori dal Palazzo di giustizia di Varese si sono radunati alcuni amici della ragazza. Flavio Jeanne aveva investito la studentessa mentre stava attraversando la strada ed era fuggito senza fermarsi a prestare soccorso. I carabinieri lo avevano fermato due giorni dopo l'incidente, dopo che aveva portato l'auto in una carrozzeria per far riparare un fanale rotto, raccontando di aver «investito un cinghiale». Il difensore di Jeanne, l'avvocato Alberto Talamone, si è dichiarato «soddisfatto per la sentenza» e attende la lettura delle motivazioni per «valutare un eventuale ricorso in appello».
Una pena tenue e insoddisfacente per la famiglia di Giada che aveva anche rinunciato al risarcimento offerto dalla compagnia assicuratrice. I genitori si aspettavano «la condanna una pena più alta» per il pirata della strada, che ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Considerato che il giovane si era dato anche alla fuga e aveva tentato di occultare le prove dell’investimento. (ASAPS)