(ASAPS) PERUGIA – Il fenomeno delle truffe in danno di compagnie assicurative è più diffuso di quanto non si pensi, e il danno nei confronti dell’utenza “onesta” è ingentissimo, visto che le società devono necessariamente calcolare – negli importi fatti pagare alla gente perbene – le somme che puntualmente vengono sottratte con azioni criminose. I carabinieri della compagnia di Città della Pieve (Perugia), hanno condotto la scorsa settimana una delicata operazione volta proprio al contrasto di tale fattispecie delittuosa. Fra i tanti denunciati sono stati effettuati anche alcuni arresti, tra cui quello (operato insieme alla Polizia Stradale di Perugia) di un 40enne di Castiglione del Lago, che aveva ideato un sofisticato meccanismo truffaldino: l’uomo riusciva a simulare il furto delle proprie autovetture riuscendo ad ottenere puntualmente il rimborso da parte della compagnia assicurativa, tornando poi a circolare regolarmente con le stesse auto. Nei suoi confronti il PM di Perugia Giuseppe Petrazzini ha chiesto ed ottenuto dal Gip Claudia Mattini una misura di custodia cautelare in carcere. In uno stralcio dell’inchiesta è finito in manette anche un oculista perugino di 50 anni, specializzato nella somministrazione di farmaci capaci di riprodurre in maniera temporanea gli effetti di gravi lesioni oculari permanenti: il medico entrava in azione quando i propri clienti, spregiudicati come e più di lui, disposti a tutto pur di intascare soldi non dovuti, dovevano sottoporsi a alle visite medico-legali disposte dalle società assicuratrici. Poche ore prima di farsi visitare, il dottore iniettava nei bulbi oculari miscele di carbocaina o di sostanze similari. Quando i Carabinieri sono giunti sulle sue tracce, il professionista – che sarà probabilmente radiato dall’ordine dei medici – aveva raggiunto l’apice della propria attività criminosa, “operando” sia a Perugia che a Siena. In carcere anche la sua paziente preferita, una donna rumena di 48 anni che era riuscita a spillare svariate centinaia di migliaia di euro alle società ignare, convinte di avere davanti una sventurata rovinata per sempre. L’operazione, denominata dai militari “safety fraud” e coordinata dal sostituto procuratore di Perugia, è ancora in corso. (ASAPS)
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