Design e aggressività, Giordano Biserni: "Fenomeno in crescita"
da Repubblica.it
“Il fenomeno delle aggressioni stradali è in espansione. Nel 2016 abbiamo conteggiato ben 183 episodi refertati che hanno prodotto 4 morti e 238 feriti, di cui 37 gravi. In 31 episodi le persone coinvolte hanno utilizzato armi proprie, come pistole, coltelli e simili, in altri 33 casi sono state usate armi improprie, ovvero la stessa vettura, un ombrello, il cric, una mazza da baseball – non immaginate quanti appassionati di baseball ci siano Italia che vanno in giro con la mazza nel bagagliaio... Nel 2017 i dati non sono incoraggianti. A gennaio contiamo già 11 aggressioni, a febbraio 27. E sono dati provvisori”. Giordano Biserni, presidente dell'ASAPS – Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale – lancia un allarme su un fenomeno che striscia silenzioso nella nostra società, e sul quale i numeri ufficiali sono di gran lunga inferiori rispetto alla realtà, in quanto vengono conteggiati soltanto gli episodi con denuncia e referti medici. Ma tutti i litigi, le aggressioni fisiche e verbali che si verificano ogni minuto e si concludono senza essere documentate, sono impossibili da conteggiare.
Biserni, le auto sono disegnate sempre più aggressive, dalla forma dei fari alle linee della scocca, e nella loro presentazione al pubblico si usano spesso termini come “grintosa”, “cattiva” come fossero valori aggiunti. Secondo lei, c'è un nesso tra questi elementi e l'aggressività al volante?
“E' difficile abbinare il modello di auto acquistata al comportamento al volante, non abbiamo dati disaggregati secondo questo criterio. Di sicuro, uno dei motivi di aggressione e di sfida tra automobilisti – peraltro comportamento vietato dal Codice - è quello di affermare la propria supremazia, che spesso si verifica tra conducenti di auto potenti. Stesso discorso se ad esempio una “umile” utilitaria compie una “prepotenza” nei confronti di un SUV o di un bolide. Scatta la molla della rivalsa per un nonnulla. La vettura è il terminale di scarico sul terreno della nostra rabbia, del disagio, della frustrazione”.
Fenomeno SUV. Mezzi massicci, imponenti, quasi prepotenti. Che registrano un enorme successo di vendite. Secondo lei, c'è un legame tra questa immagine di “dominatore” della strada e la scelta dei consumatori? Cosa spinge una persona ad acquistare un mezzo con caratteristiche da fuoristrada anche se non andrà mai in off-road?
“Diciamo la verità: i SUV sono ormai strumento per renderci visibili e magari per sentirci un po’ più sicuri sulla strada in caso di incidente. Con gli inverni che vanno e con le mete che raggiungiamo, non è che il SUV sia proprio essenziale. Qui in Romagna io spesso dico che il nostro 'Camel Trophy' è l’escursione da Forlì e Cesena per Bertinoro (altitudine 254 metri s.l.m.), per farci una bella piadina calda e un assaggio di Sangiovese o Albana...”
A proposito dell'aggressività al volante, lei è uno specialista in sicurezza. Cosa consiglia ai nostri lettori che si dovessero trovare coinvolti in un litigio stradale?
“L'accettazione del litigio in strada è una delle cose più pericolose che esistano. Non sappiamo mai chi c'è nell'altro mezzo. Se c'è un drogato, un ubriaco, un violento di natura, un soggetto instabile psicologicamente o che assume particolari medicinali. Ogni volta che si ingaggia un litigio su strada c'è sempre da rimetterci. Il nostro consiglio come Asaps è di non ingaggiare mai una lite per motivi di viabilità e, soprattutto, mai scendere dalla vettura. Mai avvicinarsi alla persona a meno di 2 metri di distanza. Mai essere tentati dal prendere oggetti dalla macchina per spaventare l'altro. L'avversario è un soggetto che non conosciamo. Meglio lasciar correre". E se dovesse mettersi male, è bene chiudersi in auto e chiamare il 112 o il 113".
di Silvia Bonaventura
da repubblica.it/motori
L’intervista su Repubblica.it.
“Diciamo la verità: i SUV sono ormai strumento per renderci visibili e magari per sentirci un po’ più sicuri sulla strada in caso di incidente. Con gli inverni che vanno e con le mete che raggiungiamo, non è che il SUV sia proprio essenziale. Qui in Romagna io spesso dico che il nostro 'Camel Trophy' è l’escursione da Forlì e Cesena per Bertinoro (altitudine 254 metri s.l.m.), per farci una bella piadina calda e un assaggio di Sangiovese o Albana...” (ASAPS)