Non poteva accadere che a Napoli, città dalle multiformi violazioni sulle due ruote. Infatti secondo il giudice di pace del capoluogo campano confiscare una moto o un ciclomotore indifferentemente perchè si circola senza casco o perché non si sta seduti correttamente o ancora perchè si porta un oggetto che sporge di 50 centimetri dall’asse del motoveicolo o si guida senza mani è incostituzionale. In particolare se a commettere la violazione non è il proprietario del mezzo ma un altro. In sostanza la questione è stata sollevata su tre articoli del Codice della Strada (169,170 e 171) entrati in vigore nella nuova stesura nell’agosto scorso. La relativa ordinanza è stata pubblicata dal quotidiano on line "Diritto e Giustizia" (www.dirittoegiustizia.it). E’ stato il giudice Attilio Ruggiero ad emettere il provvedimento al termine di una controversia avviata dal proprietario di un ciclomotore confiscato il cui conducente, una persona che glielo aveva chiesto in prestito, guidava senza casco. Secondo il giudice di pace partenopeo la confisca è "irragionevole, sproporzionata e causa disparità di trattamento tra conducenti di auto e mezzi a due ruote". Infatti - dubbio rilevato da più parti - per violazioni analoghe commesse però alla guida o a bordo di un’auto non è prevista alcuna confisca (provvedimento che non prevede la restituzione del mezzo che, dopo sei mesi, può essere venduto). L’ordinanza del dr.Ruggiero sostanzialmente fa propri i tanti inviti di modifica degli articoli lanciati dalle associazioni e organizzazioni di motociclisti che hanno ritenuto da subito esagerata la sanzione. Nella motivazione il GdP sottolinea, tra l’altro, che "la confisca obbligatoria introdotta con la legge 168/05 è in palese contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione" perché "esiste una incongruità tra la sanzione pecuniaria, modesta, prevista nei casi indicati dagli articoli del codice della strada e la sanzione accessoria della confisca del mezzo". La stessa ordinanza, inoltre, fa riferimento anche alla sentenza della Consulta nr.27 del 24 gennaio del 2005 che ha dichiarato incostituzionale l articolo del Codice della strada che prevedeva la decurtazione dei punti a carico del proprietario dell’auto, in violazione del principio di "responsabilità personale". Se questo vale per gli automobilisti, secondo la tesi del giudice, non può non valere anche per i motociclisti. Il proprietario del mezzo, a parere del giudice di pace, non ha possibilità di controllare il rispetto delle norme da parte di un conducente al quale ha prestato il mezzo. Come sempre in questi casi, in attesa della pronuncia della Consulta, il procedimento davanti al giudice di pace è stato sospeso. La conseguenza nel caso di accoglimento dell’eccezione di costituzionalità sarebbe l’annullamento di tutte le (non tantissime) confische eseguite fino alla data della sentenza.
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