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Notizie brevi , News 15/04/2017

Appello il 5 maggio
Il tribunale di Roma: via libera a Uber, sospesa l’ordinanza di stop al servizio

Roma - Via libera a Uber. Almeno nel weekend di Pasqua e nei “ponti” vacanzieri. Il tribunale di Roma ha accolto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza che richiedeva l’interruzione dei servizi di mobilità Uber a partire dal 17 aprile. Lo riferisce Uber, che aggiunge: «Siamo molto felici di poter comunicare a tutti i driver e agli utenti di Uber in Italia che potranno continuare ad utilizzare l’applicazione fino alla pronuncia del Tribunale sul nostro reclamo». Il 5 maggio, udienza d’Appello. Con Altroconsumo schierata a fianco del servizio taxi alternativo.

Il Codacons plaude alla decisione del Tribunale di Roma, che ha accolto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza che richiedeva l’interruzione dei servizi di mobilità Uber a partire dal 17 aprile. L’associazione consumatori sottonlinea in una nota: «Grazie a tale decisione gli utenti potranno ancora beneficiare dei servizi offerti da Uber e quindi di maggiore concorrenza e più scelta nel settore dei trasporti. Ma non basta. Il Tribunale deve consentire alla società statunitense di operare anche in futuro e senza limitazioni sul territorio italiano». Auspica ancora il Codacons: «In tal senso, il governo deve subito varare norme che adattino il nostro ordinamento alle nuove possibilità offerte dal mercato, per permettere non solo ad Uber ma anche ad altre realtà che utilizzano le app di poter offrire servizi ai cittadini, in modo da incrementare la concorrenza e offrire maggiori possibilità di scelta agli utenti».

Anche l’Unione consumatori si associa alla richiesta del Codacons: «Ottima notizia. Era inaccettabile interrompere un servizio sulla base di cavilli giuridici, per di più sulla base di inconcepibili presupposti di urgenza. Ora però governo e Parlamento - afferma Massimiliano Dona, presidente dell’associazione - devono fare la loro parte. La soluzione non può avvenire nelle aule di giustizia, a colpi di sentenze. I giudici non possono riempire l’evidente vuoto normativo, cercando di far rientrare a tutti i costi questi nuovi e moderni servizi con una legge anacronistica fatta all’epoca della pietra, prima che inventassero gli smartphone». E un invito: «Il governo deve stracciare la bozza penosa presentata ai tassisti solo per compiacerli e fare una riforma seria. E l’unica riforma seria possibile è quella che accogli le proposte dell’Antitrust e dell’Autorità dei trasporti che da sempre chiedono di consentire, regolamentandolo, questo nuovo e specifico segmento del mercato della mobilità urbana non di linea».

Ma Francesco Boccia, presidente della Commissione bilancio della Camera twitta: «Finché Uber non pagherà le tasse in Italia non sarà mai un interlocutore credibile». Spiegando: «Potranno quindi continuare a fornire i propri servizi, a fare profitti sul territorio italiano e continueranno indisturbati ad eludere il fisco. Sono favorevole a una maggiore concorrenza ma dev’essere sempre una concorrenza leale. Se un’azienda come Uber fa business nel nostro Paese non vedo perché non debba anche pagare le imposte come ogni altro cittadino italiano. La politica ha il dovere di porre rimedio a questa palese e grave mancanza di equità fiscale».





fonte: ilsecoloxix
 


Lo scontro continua. (ASAPS)

Sabato, 15 Aprile 2017
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