“Problemi di manutenzione”. L’ipotesi degli ingegneri per il collasso del cavalcavia
Cuneo - Difficile anticipare, prima che Anas e tribunale abbiano fatto eseguire le perizie, quali siano state le cause del crollo. Adriano Scarzella, ingegnere, vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Cuneo e referente per le questioni strutturali: «L’ipotesi più probabile, alla sola luce delle foto che ho visto, è questa: il viadotto pare in parte prefabbricato, cioè composto all’interno da cavi pretensionati. Mi pare abbia ceduto un giunto, nel quale si vedono cavi tranciati. La rottura potrebbe essere stata provocata da problemi di manutenzione. Per esempio, d’inverno lo spargimento del sale crea infiltrazioni d’acqua e grande corrosione dei trefoli, che alla lunga possono essere danneggiati. Cedendo il giunto, si è verificato il cosiddetto “crollo a ginocchio”, cioè il cedimento del giunto dall’altra parte. Questa la spiegazione ingegneristica. Poi possono essercene altre fantasiose. Di certo c’è che gli ingegneri vorrebbero cose ben fatte, soldi sufficienti e manutenzione adeguata».
Il sindaco di Fossano, Davide Sordella, ieri mattina era vicino al viadotto collassato: «Per fortuna non ci sono né morti né feriti. In queste circostanze a me come sindaco spetta prima di tutto di garantire la sicurezza. Per questo con l’Anas abbiamo deciso di chiudere tutta la tangenziale. Certo si creeranno non pochi problemi, anche per la concomitante chiusura per lavori del raccordo con l’autostrada Torino-Savona».
Proteste e accuse
Il crollo ha innescato suscitato numerose prese di posizione. Per il Codacons è «un incidente gravissimo, che segue di poche settimane un analogo cedimento sull’A14. E’ inaccettabile che in Italia ponti e viadotti crollino con una frequenza tale da rappresentare un potenziale pericolo per gli utenti delle strade. La magistratura deve chiarire le responsabilità dietro il crollo del ponte di Fossano. La Procura deve procedere per la fattispecie di attentato alla sicurezza dei trasporti».
«E’ solo un caso che nel crollo del ponte sulla tangenziale di Fossano non ci siano state vittime e feriti. Non è accettabile che costruzioni che hanno poco più di 25 anni possano esporre a questi rischi la popolazione - dicono in un comunicato congiunto il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco -. Chiediamo che Anas, realizzatrice dell’opera, fatte le dovute indagini sulle cause del crollo, estenda le verifiche di sicurezza a tutte le strutture del Piemonte costruite con caratteristiche simili».
Il ministro
Il ministro agli Affari regionali, Enrico Costa, monregalese: «Ho parlato con il ministro Delrio. Ha assicurato che accelererà le verifiche, perché comprende la nostra preoccupazione. Vogliamo essere tranquilli percorrendo le nostre strade».
Accuse dalla parlamentare M5S Paola Taverna: «Un paese in macerie. I responsabili devono pagare tutto e caro ciò che ci fanno subire». Il senatore Michelino Davico, di Gal: «Ora il ministro fissi un piano e delle scadenze per il completamento dell’Asti-Cuneo. La viabilità è affidata alla statale 231, concepita quando in quel territorio, oggi patrimonio Unesco, circolavano prevalentemente mezzi agricoli». In una nota ripresa dall’Ansa, l’Anas fa sapere che anche ieri mattina era stata fatta sulla tangenziale un’ispezione da parte del sorvegliante e del capo-nucleo, «senza che fosse visibile alcuna criticità».
di Paola Scola
da lastampa.it
Rimane un fenomeno grave che ingenera inquietudine e persino “tristezza” perché sembra dare l’idea di un Paese in forte declino. (ASAPS)