Bologna, 23 aprile 2017 - Prima di mettersi al volante della sua Ford Sierra e travolgere, in tangenziale, Marialaura Dibenedetto, Mattia Sammartino era stato all’autolavaggio di San Lazzaro, all’uscita 13 della tangeziale. Il ritrovo abituale, il venerdì sera, degli appassionati di tuning. Lo riprendono qui le telecamere dell’autolavaggio prima di risalire a bordo della sua auto, assieme a un amico ventunenne, diretto a Marzabotto.
Pochi attimi dopo, appena immessosi in tangenziale nord, raggiunta una velocità di circa 200 chilometri all’ora, il ventitreenne, che aveva un tasso di alcol pari a cinque volte il limite consentito, ha tamponato la moto Aprilia guidata dalla ventinovenne. Un impatto talmente violento da inglobare la moto nel motore dell’auto, trascinandola per circa seicento metri. Il corpo di Marialaura, però, è rimasto distante. Sull’asfalto, a circa trecento metri, il casco volato via, ancora allacciato. Morta sul colpo, di fronte agli occhi dei suoi genitori, che la seguivano in auto e che, al momento dell’incidente, avevano affiancato la moto. E l’hanno vista scomparire, in un attimo.
La Sierra del ventitreenne, che dopo una breve fuga a piedi è stato arrestato dalla polstrada per omicidio stradale, è stata posta sotto sequestro e dovrà essere sottoposta a una perizia tesa ad accertare la dinamica dell’incidente e la velocità effettiva raggiunta dall’auto al momento dell’impatto. La verifica permetterà inoltre di chiarire se la macchina fosse stata modificata e in che modo. Intanto, dal profilo Facebook del ragazzo, è scomparsa la foto del cofano aperto che mostrava il motore della Sierra.