Ciclismo, oltre 250 morti l'anno sulle strade. Biserni (Asaps): «Tragedia Scarponi faccia riflettere»
«È come se ogni anno scomparissero due interi gruppi del Giro d'Italia, tutti presenti al via e poi al traguardo non arriva nessuno». Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, commenta così all'AdnKronos la scomparsa di Michele Scarponi, il ciclista vincitore del Giro d'Italia 2011 morto stamattina dopo essere stato travolto da un autocarro mentre si allenava a Filottrano (Ancona). Le ultime cifre ufficiali dell'Istat fanno registrare 273 ciclisti morti sulle strade nel 2014 e 249 decessi nel 2015.
«Si tratta di una categoria ad elevatissimo rischio, così come i pedoni. Questa tragedia deve far riflettere», aggiunge Biserni. «Al di là del caso specifico, eccessiva velocità e distrazione sono gli elementi che sempre più spesso sono alla base degli incidenti stradali. In particolare, la diffusione degli smartphone ha finito per aggravare il fenomeno. Anche per questo torniamo a chiedere misure più drastiche, come ad esempio la revoca della patente per chi utilizza il cellulare mentre guida e il sequestro dello stesso telefonino. Bisogna poi incentivare il controllo fisico delle pattuglie su strada. Senza la presenza e la sorveglianza degli operatori di polizia -avverte il presidente dell'Asaps- anche le sanzioni più pesanti sono destinate a non produrre gli effetti sperati».
Per altro per i pedoni è il secondo anno consecutivo di crescita dei decessi, perché già nel 2014 si era segnalato un aumento del 4,9% sul 2013. Dal 2001 al 2015 le vittime della strada sono diminuite del 51,4%, le vittime fra i pedoni sono diminuite di un più modesto 41,6%. Nel 2001 i pedoni morti sul totale dei decessi a causa di incidenti stradali corrispondevano al 14,5%, nel 2015 corrispondono al 17,6%.