Sabato 16 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 05/05/2017

Auto a «chilometri zero», una pratica che non durerà e costerà cara

Non durerà per sempre, questa febbre dei km0. Sembrava essersi stabilizzata, negli anni scorsi. Poi invece è tornata più virulenta di prima, un po' come il morbillo. Non durerà, ma per adesso è lei che manda in confusione le statistiche del mercato auto.

Ad aprile, il mercato ha segnato un rallentamento non lieve, il 5% rispetto all'aprile del 2016, a causa della contrazione a doppia cifra, meno 17%, degli acquisti dei privati, che sono il segmento più importante, sia perché valgono ben più della metà del mercato, sia perché sono quelli dove i margini sono migliori, sia perché sono la clientela dei concessionari. E questo è forse il dato più significativo.

A parte tante giustificazioni, più o meno plausibili, il fenomeno rilevante che sta sotto questa statistica è che non rappresenta ormai la dinamica della domanda. Non del tutto, almeno. Perché un privato che compra una km0 è uno che cerca un'auto nuova, mentre le statistiche riportano che ha comprato un usato.

Aver immesso sul mercato nei primi 3 mesi 47.000 vetture a km0, contro le 35.000 dello stesso periodo dell'anno scorso, ha un impatto sugli acquisti delle persone. Chi si affaccia sul mercato trova un'offerta di km0 maggiore del 34% rispetto a un anno fa. Auto che i concessionari devono vendere prioritariamente, avendole già immatricolate. Molte sono state anche pagate e consegnate, e stanno lì sui piazzali a subire la svalutazione del tempo che passa.

Perché questa frenesia che brucia valore? Perché ci sono alcuni mercati extra-UE che ancora non hanno recuperato quanto perso negli ultimi anni, proprio nel periodo in cui è aperto il gran ballo degli accoppiamenti, a cui tutti vogliono presentarsi con la dote migliore, alias l'utilizzo degli impianti.

La risposta di questo mese al calo dei privati è stata una corrispondente ennesima iniezione di km0, nelle pieghe delle vendite a società: +25%, “un risultato non direttamente imputabile all'accelerazione degli acquisti per sostituzione o ampliamento del parco da parte delle aziende”, secondo l'Unrae (l'associazione dei costruttori esteri). Se le Case continuano a pompare km0 nelle concessionarie, gli acquisti dei privati saranno sempre più bassi, rispetto alla reale domanda di auto nuove. Per questo non durerà. Perché è un serpente che si mangia la coda, e se dovesse continuare finirebbe per ingoiare le vendite a privati dentro quelle alle società. Ma è impossibile, ovviamente. Prima del burrone si fermerà. Anche perché è un gioco a somma zero nei volumi, ma sui margini il conto si paga.

 

di Pier Luigi del Viscovo
da ilsole24ore.com

Venerdì, 05 Maggio 2017
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK