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Notizie brevi 12/05/2017

Il bambù entra nell’autoveicolo
da trasportoeuropa.it

Ford sperimenta l'utilizzo del bambù per la produzione di componenti ed entro pochi anni gli interni dei veicoli potrebbero essere costituiti dalla combinazione tra questo vegetale e materie plastiche

Bernice Dapaah è una giovane imprenditrice del Ghana (Africa) che dopo aver terminato gli studi ha fondato un'azienda: la Bamboo Bike. L'iniziativa punta a costruire, riparare e commercializzare telai di biciclette fatti con canne di bambù e non solo rappresenta una possibile svolta per i giovani ghanesi in cerca di lavoro, ma una rivoluzione nel campo dei materiali costruttivi. Le bici di bambù durano di più rispetto ai telai in metallo o in fibra di carbonio, risultano dieci volte più leggere e hanno una maggiore resistenza al peso. È possibile utilizzare la pianta per la costruzione di veicoli a quattro ruote?

La domanda se la sono posta i tecnici di Ford che presso il centro di ricerca e ingegneria di Nanjing (Cina) stanno valutando il bambù come nuovo elemento per la fabbricazione di componenti interni per i propri automezzi. Paragonato ad alcuni metalli, il vegetale sempre verde risulta offrire maggiori vantaggi: è facilmente reperibile in natura, cresce molto velocemente (oltre un metro al giorno) ed è ecosostenibile. Il bambù è considerato l'acciaio vegetale, grazie alla sua notevole resistenza meccanica, il suo vigore e la sua flessibilità.
La Casa automobilistica americana ha sottoposto la pianta a diversi test – come la trazione e l'urto – riscontrando come il legno di origine asiatica risponda complessivamente meglio rispetto ad altre fibre, sia sintetiche che naturali. Inoltre, è stato riscaldato a oltre cento gradi per verificarne la capacità di tolleranza al calore.

Non rappresenta solo un materiale rispettoso dell'ambiente, ma sostenibile anche da un punto di vista economico. Se per la fibra di carbonio e l'alluminio sono stati necessari ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, il facile approvvigionamento della pianta – alcune specie sono spontanee – la rende una risorsa meno costosa rispetto ad altre. Di fronte a queste prospettive l'Ovale Blu prosegue la sua sperimentazione, valutando la possibilità – entro pochi anni – di abbinare il bambù alla plastica per ottenere componenti ad alta solidità e tenuta, ideali per gli interni delle automobili.

Davide Debernardi
da trasportoeuropa.it

Venerdì, 12 Maggio 2017
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