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Notizie brevi 22/12/2003

ROMA - L’Europa fa gola al crimine

Da"Avvenire OnLine"

RAPPORTO EUROPOL- Scenario Le organizzazioni criminali (oltre 4mila) stanno espandendosi proprio nei Paesi coinvolti nell’integrazione europea

L’Europa fa gola al crimine

ROMA - Sul futuro "allargamento" dell’Unione europea da 15 a 25 Paesi, incombe lo spettro della criminalità organizzata. è l’avvertimento contenuto nel Rapporto sul crimine organizzato nell’Ue del 2003, illustrato ieri a Roma dal direttore dell’Europol, il tedesco Jurgen Storbeck, alla presenza del capo della Polizia, Giovanni De Gennaro, e del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Guido Bellini. Esiste un rischio per gli Stati in procinto di entrare nell’Ue: "Ci sono elementi che dimostrano che le organizzazioni criminali internazionali trasferiranno le loro attività e i loro affiliati in questi Paesi". Ma non è il solo dato allarmante.
Quarantamila affiliati. Per l’Europol, sono almeno 4mila le organizzazioni criminali attive in Europa, con un totale di oltre 40 mila affiliati. L’incidenza e l’influenza del crimine organizzato "sono aumentate negli ultimi 15 anni". L’anno scorso erano state individuate infatti 3mila organizzazioni criminali, con circa 30 mila affiliati. Oltre alle mafie italiane, cosa nostra, ëndrangheta, camorra e sacra corona unita, il panorama include pericolosi gruppi locali attivi in Francia, Spagna, Germania (tedeschi e polacchi), Olanda. Ma anche bande che dai Paesi d’origine (Turchia, Russia, Ucraina, Albania, Romania), hanno spinto le proprie mire dentro i confini comunitari. La rigida gerarchia, spiegano gli analisti, lascia sempre più spesso il posto a "cellule con affiliazioni spontanee", che complicano il lavoro delle polizie. Senza contare la crescita di contatti fra i gruppi criminali attivi nell’Ue e quelli "presenti nei Paesi in via di adesione, come pure nel resto del mondo": da Canada e Stati Uniti, a Cina, Colombia, Marocco, Pakistan, Nigeria e Vietnam. Molti gruppi, afferma l’Europol, "comprendono una più varia mescolanza di etnie e nazionalità".
Industrie del crimine. Le organizzazioni sono sempre più "professionali", tanto da poter essere paragonate ad una "complessa industria" del crimine. Capace di "flessibilità", c on agganci internazionali e che non disdegna alcun business - dal traffico di esseri umani, droga e armi, al furto di vetture, alla contraffazione di documenti e di euro, al riciclaggio, al crimine informatico - purché porti denaro.
Strumenti hi-tech. I metodi brutali e la violenza convivono a volte con la sottile conoscenza delle nuove tecnologie. A partire dai sistemi di criptaggio dei telefoni e delle comunicazioni via Internet, usato per le truffe tecnologiche ma anche per crearsi "identità virtuali" e far sparire i capitali sporchi.
Contrabbando. Ci sono però anche molti reati tradizionali, nella lista dei business compiuti dai gruppi criminali: dal contrabbando di tabacchi e alcolici al traffico di auto rubate. Tutta nostrana invece la criminalità ambientale: "Lo smaltimento illegale dei rifiuti - scrive l’Europol - continua a essere una problematica che riguarda in particolare l’Italia, sebbene altri Stati membri ne siano interessati". Vincenzo R. Spagnolo

Lunedì, 22 Dicembre 2003
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