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Editoriali 06/06/2017

ANCHE LA PIETA’
DEVE AVERE DEI PRECISI CONFINI

No questa non dovevate farcela! Capiamo la malattia, capiamo il diritto alle cure, capiamo tutto il supporto necessario. Ma questa non dovevate farcela proprio.

Chi è stato condannato per un numero di ergastoli di cui si perde il conto, chi ha fatto uccidere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con i poliziotti della loro scorta, chi ha fatto uccidere il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il commissario Boris Giuliano,  il capitano Emanuele Basile e tanti altri, chi è in carcere solo da 24 anni, non può godere ora di questo beneficio offensivo per tutti gli uomini e donne dello Stato e agli altri innocenti uccisi. Loro il diritto ad una morte dignitosa non l’hanno avuto, alcuni sono stati fatti a brandelli dalle esplosioni altri sono stati crivellati di colpi sotto casa.

Quanti sono i detenuti che muoiono in carcere soli, abbandonati da tutti? Tanti. Perché loro no e Riina sì?

No anche la pietà deve avere dei confini. Insuperabili!

 

Giordano Biserni
(ASAPS)

 

>La Cassazione: «Riina è malato, ha diritto a una morte dignitosa»
da corriere.it

 


Non si offenda ancora la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dei poliziotti della loro scorta, di Carlo Alberto dalla Chiesa, del commissario Boris Giuliano del capitano Emanuele Basile e di tutti gli altri fatti ammazzare da questo pluriergastolano capo della mafia! Gli siano garantiti cure e assistenza, ma rimanga lì dov’è fino alla fine dei suoi giorni. (ASAPS)

Martedì, 06 Giugno 2017
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